guerra in ucraina

Zelensky alla Camera dei deputati: "117 bambini uccisi, bisogna fermare una persona per salvarne milioni"

Ma alcuni tra deputati e senatori sono assenti per protesta. Granato shock: "Putin combatte anche per noi contro l'agenda globalista di Biden".

Zelensky alla Camera dei deputati: "117 bambini uccisi, bisogna fermare una persona per salvarne milioni"
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 Volodymyr Zelensky ha parlato oggi, martedì 22 marzo 2022, in Parlamento. Le Camere, riunite  in seduta comune per quello che è "un incontro informale" hanno ascoltato il presidente ucraino. Un appuntamento che alla vigilia è stato già oggetto di polemiche con alcuni parlamentari che hanno annunciato la loro assenza per vari motivi (tra questi c'è anche chi ha invocato  la par condicio, chiedendo di far parlare pure Putin, cosa che difficilmente accadrà).

Zelensky in collegamento col Parlamento italiano

 

L'incontro si è aperto puntualmente alle 11 con le parole del presidente della Camera Roberto Fico e della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che hanno subito lasciato spazio a Zelensky.

"Ho parlato con Papa Francesco stamattina. Oggi i bambini uccisi in Ucraina sono 117: questo è il prezzo dell'aggressione della Russia. Vi chiediamo di continuare a fare pressione: ci sono migliaia di feriti, famiglie distrutte, case abbandonate, tutto questo è iniziato a causa di una sola persona".

"Sappiamo che ogni giorno porterà nuove vittime tra i nostri bambini e le nostre famiglie. I missili russi, l'aviazione e l'artiglieria non smettono di uccidere. Alcune città, come Mariupol, sono completamente distrutte. Immaginate se succedesse nella vostra Genova, che ho visitato, immaginate di vedere persone scappare dalle proprie case sotto le bombe".

"Kiev nella sua storia ha vissuto guerre feroci e ha bisogno di vivere nella pace continua, come Roma, come qualsiasi altra città del mondo. A Kiev però abbiamo ogni giorno le sirene, le bombe, i missili. I russi rapiscono i bambini, uccidono le donne: questa cosa è stata fatta per l'ultima volta in Europa dai nazisti".

"L'obiettivo della Russia non è l'Ucraina, ma l'Europa. L'Ucraina è il cancello per l'esercito russo, che vuole entrare in Europa per scardinare il vostro modo di vivere. Dovete ricordare che gli ucraini vi sono stati vicini durante la pandemia, inviando i nostri medici. Voi ci siete stati vicini durante l'alluvione, senza chiederci nulla in cambio. Tuttavia, l'invasione dura da 27 giorni, senza pause. Abbiamo bisogno altre sanzioni, altri aiuti, affinché la Russia non cerchi combattenti in Siria o in altre zone, ma cerchi un modo per avere la pace".

"Parliamo anche di fame che si sta avvicinando. L'Ucraina è sempre stato uno dei maggiori esportatori di mais, olio e frumento: ma come facciamo a seminare i nostri campi se il nemico ci bombarda? Questo riguarda direttamente anche voi: i prezzi stanno salendo e decine di milioni di persone avranno bisogno di aiuto anche vicino alle vostre coste".

"Voi conoscete il popolo ucraino che è sempre stato pacifico e conoscete anche chi ha portato la guerra. Dobbiamo bloccare queste persone: i loro conti, i loro yacht, le risorse di chi promuove la guerra".

"Prima della guerra ho visitato spesso il vostro Paese. Apprezzo la vostra sincerità e la forza delle vostre relazioni perché ho visto cosa significa per voi la famiglia, i figli, la vita. Voglio ringraziarvi perché state accogliendo i nostri concittadini che stanno arrivando in Italia. In Italia è nato il primo bambino con la mamma scappata dalla guerra. Aspettiamo che possano tornare in Ucraina, in un'Ucraina di pace".

"Bisogna fermare una sola persona affinché ne sopravvivano milioni".

Le parole di Draghi

A seguire ha preso la parola il premier Mario Draghi:

"L'arroganza del Governo russo si è scontrata con il vostro patriottismo e la vostra resistenza. La resistenza di Mariupol, Odessa e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del presidente Putin è eroica".

"Oggi l'Ucraina non difende solo se stessa, difende tutti noi, difende la società fondata sui diritti che abbiamo costruito dal secondo Dopoguerra in poi. La solidarietà del nostro Paese nei vostri confronti è altissima: penso agli aiuti che abbiamo subito mandato, penso all'accoglienza. Gli italiani hanno spalancato le porte delle loro case e delle loro scuole con quel senso di accoglienza che è l'orgoglio del nostro Paese. Continueremo a farlo, perché davanti all'inciviltà l'Italia non intende girarsi dall'altra parte".

"Il Governo e il Parlamento sono in prima fila: sin da subito abbiamo risposto alle richieste di assistenza per difendersi dall'invasione russa. Siamo pronti a fare ancora di più: abbiamo attivato corridoi speciali per i minori orfani e percorsi per le persone fragili. Con il decreto approvato venerdì abbiamo stanziato nuovi fondi: vogliamo che i rifugiati si integrino".

"Le sanzioni che abbiamo concordato con i partner europei e del G7 hanno l'obiettivo di convincere il Governo russo a sedersi con serietà e sincerità al tavolo dei negoziati. La Russia ci voleva divisi, invece come Europa e Alleanza atlantica ci siamo mostrati uniti. Finora le sanzioni hanno colpito l'economia russa e i beni personali degli oligarchi vicini a Putin: abbiamo congelato beni per 800 milioni".

"L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea. L'Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera e democratica".

Gli applausi e gli assenti

Scroscianti applausi hanno accompagnato sia l'intervento del presidente ucraino sia quello di Draghi. Ma la Camera non era piena.

Alla vigilia dell'incontro  alcuni parlamentari avevano annunciato in maniera polemica la loro assenza. Tra questi i più noti sono il leader di Italexit Gianluigi Paragone e il leghista Simone Pillon.

Tra coloro che hanno annunciato che non parteciperanno all'incontro anche Bianca Laura Granato (già protagonista di numerose uscite quantomeno controverse su vaccini e Covid),  che si è lasciata andare a una dichiarazione shock:

Putin sta conducendo un’importante battaglia per tutti noi, perché non ha accettato l’agenda globalista di Biden, incluso l’obbligo di sieri sperimentali”.

Mancheranno anche l'ex Cinque Stelle Veronica Giannone (ora in Forza Italia), che ha definito "spettacolarizzazione" l'intervento di Zelensky, Matteo Dall'Osso (anche lui in FI dopo un percorso nel M5S), Enrica SegneRri (M5S)  e altri che non lo hanno ancora anticipato ma che probabilmente non saranno in aula.

Caos M5S

Intanto fanno discutere le parole di   Vito Petrocelli, senatore M5S e presidente della commissione Esteri che apre a un altro scontro interno al partito:

"Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal Governo Draghi. Questo Governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante".

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