L’Europa si prepara a un nuovo inverno di guerra e tensione energetica. Mentre la Russia intensifica gli attacchi contro le infrastrutture ucraine, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha lanciato un monito chiaro da Strasburgo:
“Putin sta nuovamente cercando di terrorizzare il popolo ucraino. Di usare l’inverno come arma. Di congelare l’Ucraina fino a sottometterla. Ancora una volta, fallirà. E l’Europa continuerà a rafforzare la resistenza dell’Ucraina. Ripareremo i danni causati dagli attacchi russi. Stabilizzeremo la rete energetica dell’Ucraina con oltre 2 gigawatt di esportazioni di elettricità. E proteggeremo le infrastrutture critiche, con nuove attrezzature anti-drone”.
Von der Leyen: “Putin usa l’inverno come arma, ma fallirà”
Parlando davanti alla Plenaria del Parlamento europeo, la presidente della Commissione ha sottolineato come l’arrivo della stagione fredda rappresenti un punto di svolta nella guerra.
“Questo inverno determinerà il futuro della guerra e la risposta deve essere all’altezza della sfida”, ha aggiunto von der Leyen.
Nuovi fondi e strategia di lungo periodo
L’Unione europea, ha confermato la presidente, continuerà a sostenere Kiev sul piano economico e militare.
“Dobbiamo continuare a far aumentare il costo della guerra per la Russia. Per questo motivo erogheremo oggi quasi 6 miliardi di euro per l’Ucraina. Ed è per questo che accolgo con grande favore l’impegno del Consiglio europeo a coprire il fabbisogno finanziario dell’Ucraina per i prossimi due anni”.
Secondo von der Leyen, Mosca sta tentando di logorare la resistenza ucraina con la guerra d’attrito e con la distruzione sistematica delle strutture energetiche, ma la risposta occidentale dovrà essere coordinata e duratura.
“Oggi Putin crede ancora di poter resistere più a lungo di noi. Pensa ancora che, col passare del tempo, la Russia possa raggiungere i suoi obiettivi sul campo di battaglia. Si tratta di un chiaro errore di calcolo. Ora è il momento di dare nuovo impulso, di smascherare i tentativi cinici di Putin di guadagnare tempo e costringerlo a sedersi al tavolo dei negoziati”.
Pokrovsk, la battaglia cruciale per il Donbass
Mentre Bruxelles rafforza l’impegno politico ed economico, sul fronte orientale dell’Ucraina la guerra infuria. Dopo settimane di combattimenti, le forze russe avrebbero sfruttato il maltempo per penetrare in profondità a Pokrovsk, una città strategica nella regione di Donetsk, considerata la chiave d’accesso all’intero Donbass.

Le autorità di Kiev hanno ammesso che oltre 300 militari russi sono attualmente impegnati nella battaglia, definita la più delicata di questo fronte. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista a Bloomberg TV, ha riconosciuto la gravità della situazione:
“La situazione a Pokrovsk è molto difficile e qualsiasi decisione di ritirare le truppe spetta ai comandanti militari sul campo. Nessuno li costringe a morire per il bene delle rovine. Sosterrò i nostri soldati, soprattutto i comandanti lì, nei loro sforzi per controllare la situazione. Altrimenti, è troppo costoso per noi: la cosa più importante per noi sono i nostri soldati”.
This is Pokrovsk. A city scarred by war. Ruins where life once thrived.
The world could have prevented this — but chose comfort over truth. pic.twitter.com/OmtsYJWoZP
— UAVoyager🇺🇦 (@NAFOvoyager) November 12, 2025
Intanto, nella regione di Kharkiv, le truppe ucraine si stanno ritirando lungo il fiume Oskol, nella parte occidentale di Kupyansk. Lo riferisce l’agenzia russa Tass, citando un comandante del 121º reggimento fucilieri motorizzati:
“Stiamo infliggendo danni alle posizioni dei militari nella foresta che si estende lungo la riva del fiume Oskol”, ha spiegato.
Pokrovsk resta un punto nevralgico: la città conduce alla cintura delle fortezze del Donbass, un passaggio strategico che potrebbe decidere le sorti dell’intera guerra. Tuttavia, secondo fonti occidentali, Mosca sembra aver rallentato temporaneamente le operazioni militari, forse in attesa di condizioni meteorologiche più favorevoli o per consolidare le posizioni già conquistate.

Zelensky: “La Russia prepara una guerra su vasta scala in Europa”
Nonostante le difficoltà sul campo, Zelensky ha rilanciato l’allarme su un pericolo di più ampio respiro. In un messaggio pubblicato su Telegram, il presidente ucraino ha sostenuto che Mosca starebbe pianificando un conflitto ancora più esteso:
“La Russia si prepara a scatenare una guerra di grandi dimensioni – nel 2029 o nel 2030 – sul continente europeo. Dobbiamo pensare a come fermarli ora in Ucraina ma anche fare tutto il possibile per ridurre le loro capacità. Non dare loro i soldi che possono ancora ricavare dall’energia e non dare loro armi. Questo è un problema su cui dobbiamo riflettere”.
About frozen Russian assets – this is a very important question.
For the Russians, it will be a big-big loss if we can get this money in any way. Be it a loan insured by other countries or another way. But if we can have these 140-160 billion, this will be a big loss for Putin…
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 13, 2025
L’appello di Zelensky mira a mantenere alta la vigilanza occidentale e a scoraggiare qualsiasi tentativo di allentamento delle sanzioni o di normalizzazione dei rapporti con Mosca.
Le perdite russe e il tentativo di dialogo con Washington
Sul fronte internazionale, intanto, emergono nuovi dati sulle perdite russe. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che “la Russia sta perdendo circa settemila soldati a settimana”.
Secondo l’alto funzionario statunitense, le forze di Mosca “continuano con attacchi a lungo raggio contro l’Ucraina, chiaramente per danneggiare la rete elettrica e cercare, in un modo o nell’altro, di demoralizzare il Paese. Hanno ottenuto qualche progresso nel Donetsk, ma stanno perdendo circa settemila soldati a settimana”.
Nonostante queste difficoltà, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha lasciato intendere la volontà di riprendere il dialogo con Washington, dopo il fallimento della telefonata del 16 ottobre. In un’intervista all’agenzia Ria Novosti, Lavrov ha ribadito che per la pace in Ucraina “si devono considerare gli interessi della Russia”.
Il capo della diplomazia russa ha anche sollecitato gli Stati Uniti a discutere del rinnovo del trattato New START sulla riduzione delle armi nucleari tattiche, la cui scadenza è prevista per febbraio 2026.