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Via libera del senato al Dl infrastrutture: mini-riforma anche sugli appalti

Il decreto prevede una serie di misure per garantire la continuità nella realizzazione delle infrastrutture strategiche

Via libera del senato al Dl infrastrutture: mini-riforma anche sugli appalti
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Con 104 voti a favore, 67 contrari e un’astensione (quella del senatore Durnwalder della SVP), il Senato ha approvato in via definitiva il decreto Infrastrutture, già licenziato dalla Camera, convertendolo in legge a pochi giorni dalla scadenza del termine ultimo fissato per il 20 luglio. Il voto di fiducia richiesto dal governo sul provvedimento ha dunque avuto esito positivo, imprimendo un’accelerazione decisiva all’intero pacchetto di norme che tocca infrastrutture strategiche, trasporti, appalti pubblici e gestione del demanio.

Il decreto (n. 73/2025) si inserisce nel quadro degli impegni assunti dall’Italia con l’Unione Europea e mira a rispettare le scadenze del Pnrr, agendo su più fronti: dalla ripartenza del Ponte sullo Stretto di Messina alla semplificazione della Valutazione di impatto ambientale (VIA) per le opere considerate strategiche per la difesa nazionale.

Appalti pubblici: arriva la mini-riforma

Tra le novità più significative introdotte in sede di conversione alla Camera, c’è una mini-riforma del sistema degli appalti pubblici, attesa da tempo dai professionisti del settore:

  • Anticipo del 10% per progettisti: architetti, ingegneri e società di progettazione potranno ricevere un acconto pari al 10% dell’importo, subito dopo l’affidamento dell’incarico. La misura, richiesta da tempo dall’Oice, dovrà essere esplicitamente prevista nei bandi e inclusa nel quadro economico dell’opera.
  • Incentivi al 2% anche per i dirigenti della PA, applicabili anche alle gare avviate prima del 31 dicembre 2024, a patto che le attività siano svolte successivamente a quella data.
  • Slittamento della stretta sui subappalti al 31 dicembre 2024: fino a quella data sarà ancora possibile utilizzare le vecchie regole, comprese quelle che permettono di sommare le quote dei lavori subappaltati per ottenere le attestazioni SOA. Dopo la scadenza, scatteranno le restrizioni volte a limitare l’eccessivo ricorso al subappalto.
  • Revisione dei prezzari: potranno essere applicati prezzi inferiori alla base d’asta solo per lavorazioni effettuate dal 2025 in poi. Viene inoltre introdotta una correzione retroattiva per gli appalti con termine di presentazione delle offerte tra luglio e dicembre 2023, come richiesto dall’Ance.
  • Protezione civile: previste deroghe per l’affidamento diretto e l’utilizzo di procedure negoziate senza bando in caso di emergenze. Rafforzato anche il ruolo dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e introdotta una liberatoria provvisoria in materia di antimafia.

Per questi punti sono giunte critiche dal settore per l’esclusione dei servizi e forniture dalla revisione prezzi, giudicata penalizzante per la capacità di adeguarsi all’inflazione.

Trasporti e infrastrutture

Il decreto prevede una serie di misure per garantire la continuità nella realizzazione delle infrastrutture strategiche, il corretto funzionamento dei trasporti ferroviari e stradali, e la gestione del demanio portuale e marittimo. Tra i punti principali:

Un render del Ponte sullo Stretto
  • Ripartenza del progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina, con iter semplificati e nuove risorse per accelerare le procedure.
  • Esonero dalla Valutazione di impatto ambientale per le opere dichiarate di interesse strategico nazionale e per la difesa.
  • Criteri ambientali minimi (CAM) resi immediatamente operativi per gli appalti di ristrutturazione edilizia.

Per evitare l’uso distorto degli autovelox da parte dei Comuni, il decreto impone un censimento nazionale dei dispositivi. Le amministrazioni dovranno comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il tipo, la marca, il modello e lo stato di omologazione o conformità di ciascun dispositivo in uso.

Infine, il Dl introduce anche una misura destinata a far discutere sul fronte ambientale: il rinvio al 1° ottobre 2026 del blocco per i veicoli diesel Euro 5, inizialmente previsto per il 2025, in molte aree del Nord Italia. Una norma introdotta per alleggerire le tensioni sociali e dare tempo a cittadini e imprese di adeguarsi ai nuovi standard.

 

Ponte sullo Stretto, firmato l'accordo di programma