Nella cornice di Villa Doria Pamphilj a Roma, si è tenuto oggi – giovedì 13 novembre 2025 – il primo vertice intergovernativo Italia-Albania tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro Edi Rama, una giornata definita da entrambi “storica” per la quantità e la qualità delle intese firmate.
L’incontro ha sancito la volontà di rilanciare e approfondire una cooperazione bilaterale già solida, che abbraccia settori chiave come infrastrutture, difesa, sicurezza, energia, ambiente, salute, innovazione e formazione.
Durante la cerimonia ufficiale al Casino del Bel Respiro, i due leader hanno firmato un accordo di cooperazione strategica tra i rispettivi governi, affiancati dai ministri Tajani, Piantedosi, Nordio, Crosetto, Pichetto Fratin, Giuli, Schillaci, Musumeci e dai sottosegretari Freni e Ferrante.
Meloni: “L’Albania si comporta già come uno Stato europeo”
“La giornata di oggi è storica per le nostre relazioni bilaterali – ha dichiarato Meloni -. È la prima volta che i nostri governi si incontrano in questo formato, con una qualità e una quantità di accordi senza precedenti”.
La premier ha ricordato che l’Italia è il primo partner commerciale dell’Albania, con oltre 3.000 imprese italiane attive nel Paese balcanico, e ha annunciato l’intenzione di rendere i rapporti “più sistematici”, anche attraverso un Business Forum Italia-Albania da organizzare entro i primi sei mesi del 2026, in collaborazione con Simest e Cdp.

Meloni ha inoltre sottolineato il sostegno di Roma al percorso europeo di Tirana:
“Tra pochi giorni si aprirà l’ultimo capitolo negoziale per l’adesione all’Unione Europea da parte dell’Albania. Sarebbe per noi motivo di grande soddisfazione poter avviare i negoziati politici durante la presidenza italiana del Consiglio UE nel 2028. Sarebbe lo sbocco naturale del lavoro fatto insieme in questi anni”.
Migranti e sicurezza: “Un modello europeo che cambierà il paradigma”
Ampio spazio è stato dedicato al protocollo sui migranti firmato nel 2023, che prevede la realizzazione di due centri italiani in territorio albanese: Shëngjin, per l’identificazione, e Gjader, per la gestione delle richieste d’asilo.
“Non tutti hanno compreso la validità del modello – ha detto Meloni –. Tanti hanno lavorato per frenarlo o bloccarlo, ma noi siamo determinati ad andare avanti perché questo meccanismo ha la potenzialità di cambiare il paradigma della gestione dei flussi migratori”.
Riguardo ai ritardi nell’attivazione dei centri, la premier ha aggiunto:
“Quando entrerà in vigore il nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, i centri funzioneranno esattamente come avrebbero dovuto dall’inizio. Sono passati due anni, ma arriveremo al risultato. La responsabilità non è la mia”.
Meloni ha poi ringraziato Rama per la collaborazione, affermando che “l’Albania si comporta già come uno Stato membro dell’Unione Europea, capace di solidarietà e di visione comune sui temi migratori”.
Rama: “Con l’Italia rapporto fraterno. Il protocollo lo rifarei cento volte”
Il premier albanese ha definito la giornata “assolutamente storica” e ha ribadito la profondità del legame con Roma:
“Rifarei il protocollo migranti cento volte con l’Italia. Con altri Paesi mai. Solo con l’Italia, che consideriamo una parte di noi. L’Italia non è solo un partner, ma l’anima sorella dell’Albania”.

Rama ha ringraziato Meloni e il suo governo “per la disponibilità e la concretezza”, elogiando in particolare i ministri italiani della Difesa e degli Esteri, Guido Crosetto e Antonio Tajani, per il loro impegno “fraterno” in materia di sicurezza e cooperazione economica.
Sul fronte europeo, Rama ha aggiunto:
“Quando Giorgia sarà presidente del Consiglio italiano e di quello europeo nel 2028, partiremo con i negoziati politici per completare l’adesione all’UE. Se saremo nelle mani di Giorgia, saremo nelle migliori possibili”.
Le intese firmate: difesa, energia, cultura e Corridoio 8
Nel vertice sono state firmate sedici intese bilaterali, che spaziano dalla lotta al narcotraffico alla cybersicurezza, fino alla cooperazione culturale e sanitaria. Tra queste:
- Accordo intergovernativo G2G e Memorandum sulla sicurezza cibernetica;
- Protocolli per la Protezione Civile albanese, sostenuti dalla Cooperazione italiana allo sviluppo;
- Accordi di cooperazione tra i Ministeri della Difesa e dell’Interno, con la consegna di due pattugliatori italiani alla Guardia Costiera albanese;
- Convenzione finanziaria per il potenziamento della rete elettrica nel nord dell’Albania;
- Intese tra Cdp, Simest e AIDA a sostegno delle PMI;
- Memorandum tra la Fondazione MAXXI e la Galleria Nazionale d’Arte dell’Albania per la cooperazione museale.
Grande attenzione anche al tema infrastrutturale:
“Abbiamo dedicato parte dei lavori al Corridoio 8, la dorsale che parte dalla Puglia e raggiunge il Mar Nero passando per l’Albania, la Macedonia del Nord e la Bulgaria”, ha spiegato Meloni, definendo l’Adriatico “un corridoio strategico per l’Europa”.
Il vertice di Roma segna una nuova fase nei rapporti tra i due Paesi, che si candidano a diventare assi strategici del Mediterraneo sul piano economico, energetico e politico.