A volte ritornano

Verso le Regionali, Pd e M5S riesumano il reddito di cittadinanza

Misura rimodulata su base regionale del cavallo di battaglia del M5S

Verso le Regionali, Pd e M5S riesumano il reddito di cittadinanza

A volte ritornano. Forse più per calcolo politico (e da corsa elettorale) che per reale convinzione di una delle parti.

Fatto sta che non solo Pd e Movimento 5 Stelle dopo lunghi tormenti (soprattutto dei pentastellati) hanno deciso che per le Regionali il “matrimonio elettorale” si doveva fare (con buona pace di Carlo Calenda), ma per sancirlo hanno addirittura riesumato un vecchio cavallo di battaglia targato M5S.

E sì perché tra i punti cardine del programma elettorale-amministrativo della coalizione che sosterrà i candidati governatori (Giani in Toscana, quasi sicuramente Fico in Campania, Tridico in Calabria e molto probabilmente Decaro in Puglia)  c’è anche l’introduzione del reddito di cittadinanza in una misura rimodulata su base regionale.

Pd-M5s, in Toscana “matrimonio”… con riesumazione

A rompere gli indugi erano stati in Toscana.

Il patto elettorale tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle a sostegno della candidatura di Eugenio Giani alla guida della compagine progressista è stato sottoscritto ormai qualche settimana fa.

Il governatore della Toscana Eugenio Giani

L’intesa programmatica include, tra i punti qualificanti, la proposta di un “reddito di cittadinanza” appunto su “base regionale”.

L’obiettivo dichiarato, come illustrato al momento della sottoscrizione del patto, è affiancare e rafforzare l’attuale assegno di inclusione nazionale, giudicato insufficiente da dem pentastellati, per rispondere alle difficoltà sociali più diffuse, garantendo così un sostegno concreto ai cittadini toscani in condizioni di fragilità.

Il documento ha portato le firme di Eugenio Giani, Paola Taverna (vicepresidente vicaria del M5S), Emiliano Fossi (segretario del Pd toscano) e Irene Galletti (coordinatrice regionale del Movimento).

Paola Taverna e Giuseppe Conte

E proprio il governatore uscente Giani ha assicurato che la misura nulla costerà alle casse pubbliche e ai contribuenti:

“I soldi verranno da «fondi europei di cui noi abbiamo esplorato la possibilità di attingere per una cifra che va sui 15-20 milioni di euro”.

Se si vince, reddito di cittadinanza anche in Campania e Calabria

Inizialmente alla firma del documento c’era chi pensava che dietro questa convergenza pesasse più una logica di compromesso elettorale che una reale condivisione di fondo da parte del Partito Democratico.

I 5 Stelle, infatti, fino all’ultimo avevano espresso forti perplessità sul governatore uscente e, per tutta la legislatura che volge al termine, hanno rappresentato l’opposizione in Consiglio regionale.

Proprio da questa fumata bianca nei contenuti era esplosa la rabbia di Carlo Calenda che si era tirato indietro dal campo largo in Toscana nonostante gli appelli dell’ormai ex partner politico Matteo Renzi, esternando proprio il malcontento sulle linee sollecitate dal M5s:

C'eravamo tanto amati, ma ora Calenda demolisce Renzi Fa ridere
Renzi e Calenda nel massimo culmine del Terzo Polo con Azione e Italia Viva

“I nostri programmi devono arrivare dall’ascolto degli elettori, dei territori, non ce li può imporre Paola Taverna”.

Fatto sta che il punto sul reddito di cittadinanza verrà previsto quasi sicuramente anche nei programmi elettorali di Campania e Calabria.

Pasquale Tridico europarlamentare del M5S
Pasquale Tridico europarlamentare del M5S candidato governatore in Calabria

Proprio sullo stretto, il candidato governatore Pasquale Tridico (ex presidente Inps, ora europarlamentare) ha spiegato che in caso di vittoria (dai sondaggi il Centrodestra è però dato addirittura al 70%) intende promuovere un “reddito di dignità”, finanziato anche in questo caso con i fondi Ue.

Il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto

Dalla sua, il governatore uscente Roberto Occhiuto ha ribattuto che “non ci sarebbero fondi europei in grado di sostenere questa misura di reddito che il M5S sta presentando”.

Partita aperta, cosa succede nelle altre Regioni

Al di là di quanto diranno le urne e le calcolatrici (in caso di vittorie del Centrosinistra) la partita sul tema rimane aperta.

Anche guardando ad altre Regioni. Specie quelle già attualmente guidate dal Centrosinistra.

In Sardegna ad esempio da tempo esiste il Reis (reddito di inclusione sociale), mentre in Puglia (che va anch’essa al volto) è stato varato un reddito di dignità proprio con la Giunta guidata da Michele Emiliano.