Verso la fumata bianca per i giudici della Consulta: i 4 nomi che mettono tutti d'accordo
Secondo le ultime indiscrezioni, l'accordo tra le forze politiche si sarebbe consolidato attorno ai nomi di Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani e Maria Alessandra Sandulli
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Dopo settimane di trattative e confronti politici, (e pressioni del Colle) il Parlamento sembra finalmente aver trovato un'intesa per l'elezione dei quattro giudici costituzionali mancanti. Secondo le ultime indiscrezioni, l'accordo tra le forze politiche si sarebbe consolidato attorno ai nomi di Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani e Maria Alessandra Sandulli.
Consulta: l'inizio delle votazioni
Mercoledì 13 febbraio 2025, alle 9:30, ha preso ufficialmente il via la prima chiamata della seduta comune del Parlamento. Per l'elezione dei giudici della Corte Costituzionale è necessaria la maggioranza qualificata dei tre quinti dei componenti, una soglia che ha spesso reso difficile il raggiungimento di un accordo nei precedenti tentativi.
Fonti parlamentari confermano che, dopo lunghe trattative, le principali forze politiche hanno individuato quattro candidati considerati idonei per ricoprire il ruolo. La pressione istituzionale per completare la composizione della Consulta è stata costante nel tempo, data la necessità di garantire il funzionamento a pieno regime della Corte. Tuttavia, fino alla vigilia della votazione, non sono mancate esitazioni e discussioni su alcuni profili, che sembrano essere state infine superate.
La sorpresa Cassinelli e il ruolo di Forza Italia
Uno dei nomi che ha destato maggiore sorpresa è stato quello di Roberto Cassinelli. Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha commentato la scelta con una punta di soddisfazione:
"Abbiamo depistato tutti, nessuno ha indovinato. Cassinelli è un giurista con i requisiti necessari ed era tra i nomi in valutazione. Ho sempre detto che Forza Italia avrebbe espresso un proprio candidato".
Nel frattempo, sempre nella mattinata del 13 febbraio, il Partito Democratico ha riunito congiuntamente i propri gruppi parlamentari presso la Sala Berlinguer, segnale di una strategia politica ben delineata in vista della votazione.
Trattative serrate fino all'ultimo
La vigilia della votazione è stata caratterizzata da continui incontri tra i leader della maggioranza e dell'opposizione. Giorgia Meloni ha avuto contatti diretti con Elly Schlein e Giuseppe Conte, nel tentativo di consolidare un'intesa trasversale. Sebbene il quadro generale sembri ormai definito, le trattative non sono state prive di tensioni, con responsabilità rimpallate tra gli alleati di governo.
In particolare, alcune fonti sostengono che la Lega abbia sollevato obiezioni su più di un candidato. Tuttavia, ambienti vicini al partito di Matteo Salvini hanno chiarito che la volontà della Lega è quella di giungere a un accordo, senza imporre veti rigidi.
L'elezione dei giudici mancanti della Corte Costituzionale è considerata una questione prioritaria ai vertici del governo. La Consulta, infatti, necessita del plenum per operare in maniera efficace e garantire il pieno svolgimento delle proprie funzioni. Con l'accordo raggiunto e la votazione avviata, si attende ora il responso ufficiale del Parlamento, che potrebbe finalmente porre fine a una lunga fase di stallo istituzionale.