Uniti in Italia, divisi in Europa su Ursula: lo strano destino del nostro Centrodestra
La presidente uscente può contare sull'appoggio di Ppe e Forza Italia, la Lega con i Patrioti annuncia una dura opposizione e FdI sfoglia la margherita...
Uniti in Italia, divisi (uno di loro sicuramente, due si vedrà), divisi in Europa.
E' la fotografia dei tre più importanti partiti di Centrodestra che compongono la coalizione di Governo.
Perché come ormai noto al Parlamento Europeo FdI, Lega e Fi stanno in tre gruppi parlamentari diversi.
E' quanto si sta ormai definendo a un mese dal voto che ha decretato il rinnovo dell'organismo politico in Europa.
In Italia uniti, in Europa no (o chissà)
Ecco allora che, dopo la tornata elettorale di giugno (che ha sancito la tenuta di Fratelli d'Italia e il sorpasso di FI sulla Lega), anche se in attesa di verificare in concreto alcuni dettagli, i rapporti di forza tra i gruppi parlamentari sono ormai definiti e avranno un peso decisivo nelle trattative per la presidenza della Commissione europea.
L'agenda del resto è già stata aggiornata. tra il 16 e il 19 luglio a Strasburgo in Francia si terrà la prima sessione del nuovo Parlamento europeo, che dovrà eleggere il suo presidente e i vicepresidenti e nelle settimane successive la presidenza della Commissione europea.
Come noto, Forza farà parte del gruppo del Partito popolare europeo, Fratelli d'Italia dei Conservatori di Ecr, la Lega del nuovo partito dei "Patrioti europei".
Come sarà il nuovo Parlamento: le forze principali
Il gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) di Manfred Weber può contare su 189 parlamentari, il 26,3 per cento sui 720 totali, mentre il gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici su 136 parlamentari (18,9 per cento).
Come detto, il Ppe comprende i maggiori partiti di centrodestra dell’Ue (tra questi appunto Forza Italia), e dal 1999 è il gruppo più numeroso di tutta l'Assise di Strasburgo, mentre il gruppo dei Socialisti comprende i principali partiti di centrosinistra europei, tra cui il Partito Democratico.
Il gruppo di Renew Europe, che raccoglie partiti liberali e di centro, ha ottenuto 74 parlamentari (10,3 per cento), mentre il gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea 51 (7,1 per cento).
Gli altri: da Destra a Sinistra
A destra ci sono due gruppi: il gruppo dei Riformisti e Conservatori, di cui è presidente la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha eletto 83 parlamentari europei (11,5 per cento), mentre il gruppo di Identità e Democrazia, di cui fa parte la Lega, 58 (8,1 per cento).
Infine, il gruppo della Sinistra, che raggruppa i partiti di sinistra ed estrema sinistra e conta su 39 seggi.
Le dinamiche che porteranno a scegliere i presidenti
Uno dei principali nodi da sciogliere per i prossimi lavori del Parlamento europeo è la presidenza della Commissione europea.
Una scelta che maturerà su proposta del Consiglio europeo, ovvero l’organismo che raggruppa i 27 capi di Stato e di Governo dell’Ue.
Di prassi il candidato alla presidenza viene scelto è un esponente del gruppo politico più numeroso all’interno del Parlamento europeo.
Tanto per intenderci quanto avvenuto nella scorsa legislatura, con l’elezione di Ursula von der Leyen, esponente del Partito Popolare Europeo e quanto avverrà quasi certamente anche per la nuova presidenza della Commissione europea.
Chi sta con Ursula: Fi sì, Lega no, FdI forse
In questi giorni, infatti, stanno proseguendo le trattative tra i Paesi e i partiti per capire chi sosterrà la rielezione di von der Leyen.
Per l'Italia di sicuro ci sarà Forza Italia che ha rivalutato l'operato della presidente uscente dopo che in corso d'opera è stata "detonata" l'incidenza "estremista e ideologica" sull'ambiente dell'olandese Timmermans e dei socialisti.
Quella degli azzurri (e di tutto il Ppe) non sarà però un attestato di stima "in bianco". Forza Italia da più fronti chiede una revisione sul Green Deal (la transizione ecologica), scelte più vicine a imprese e famiglie e un netto cambio di passo su competitività e crescita per garantire lavoro, occupazione e benessere.
Di sicuro all'opposizione ci saranno Salvini e la Lega.
I Patrioti, la nuova famiglia politica creata da Viktor Orban, che ha raccolto attorno a sé il Rassemblement National di Jordan Bardella e appunto la Lega, annunciano battaglia contro le strategie dell'Ue guidata da Ursula.
L'ira di Salvini contro Ursula
E proprio Salvini nelle scorse ore ha stroncato duramente il nuovo corso della presidente della Commissione:
"Gli euroburocrati gettano la maschera: Ursula Von Der Leyen non dialogherà con il nuovo gruppo dei Patrioti di cui il generale Vannacci è stato nominato vicepresidente e che rappresenta la terza forza politica all’europarlamento con attualmente 84 eletti. Alla faccia della democrazia e del voto di milioni di europei che si sono espressi per un cambiamento radicale a Bruxelles. Avanti, con determinazione, per superare questa Europa e rimettere al centro la volontà popolare, la sicurezza, il lavoro e la crescita".
Resta da capire cosa farà Giorgia Meloni.
Meloni che fa? Per molti alla fine "cederà"
Calcolatrice e fotografia degli scranni del Parlamento europeo alla mano, alla von der Lyen servono 361 voti.
Sulla carta i numeri, visto che la presidente uscente può contare (ripetiamo sulla carta) sui 399 voti di popolari, socialisti e liberali.
Ma la compattezza della maggioranza è meno solida di quanto possano dire i numeri.
Ecco allora che diventa importante capire cosa farà Giorgia Meloni con Fratelli d'Italia.
Isolata dalla nuova estrema destra di Orban, Salvini e Marine Le Pen (appunto i Patrioti europei), oltre a quella dei tedeschi dell'Afd, la nostra premier ha l'ambizione di essere decisiva per il bis di Ursula e ottenere in cambio la presidenza di una Commissione di peso cui l'Italia (e anche Forza Italia l'ha più volte rivendicata) aspira.
In molti (tra gli addetti ai lavori di politica interna ed estera) sono convinti che alla fine Meloni darà il via libera alla presidenza bis della von der Lyen.