PRESSING SU ISRAELE

Tutti contro Netanyahu, da Tajani al centrosinistra in piazza il 7 giugno

Il Ministro degli Esteri sulla drammatica situazione a Gaza: "L'unica prospettiva possibile per la pace è la creazione di due stati"

Tutti contro Netanyahu, da Tajani al centrosinistra in piazza il 7 giugno
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Si stringe contro Israele un fronte politico italiano sempre più ampio, dalla maggioranza e all’opposizione che chiede di fermare quello che viene definito senza mezzi termini un massacro.

Tajani: "Ił nostro obiettivo, due popoli due stati"

Alle ore 9.30 di mercoledì 28 maggio 2025, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha tenuto alla Camera dei Deputati un’informativa urgente sulla situazione drammatica nella Striscia.

Dopo aver richiesto un minuto di silenzio per le vittime palestinesi e israeliane, il leader di Forza Italia ha dichiarato "da amico di Israele" che bisogna porre fine all'escalation e ha ribadito per due volte che la soluzione è che ci siano due stati. Lo sfollamento dei palestinesi da Gaza non è minimamente contemplato dall'esecutivo.

"Quanto avviene a Gaza suscita un dolore immenso, questi morti innocenti feriscono i nostri valori. La reazione israeliana sta assumendo forme inaccettabili che chiediamo a Israele di fermare immediatamente, i bombardamenti devono finire. L'unica prospettiva possibile per la pace resta l'avvio di un processo politico che porti alla creazione di due stati che si rispettino, a questo sta lavorando il governo. Chi dice che il governo sta ignorando la crisi di Gaza offende la verità, abbiamo sempre condannato gli attacchi israeliani".

Tajani durante l'informativa

Il ministro ha poi condannato gli attacchi antisemiti esprimendo vicinanza alla senatrice Liliana Segre, dichiarando che le colpe di Netanyahu non devono ricadere sul popolo ebraico. Al tempo stesso, ha rivendicato la decisione di non perdere mai il dialogo con Israele.

Dopo il discorso di Tajani, c'è perplessità da parte delle opposizioni. Per il deputato Provenzano del Partito Democratico, le dichiarazioni sono tardive.

"Che cosa fa il governo italiano? È troppo tardi per le parole, le parole non bastano più. Non bastano le nostre, figuriamoci le sue Ministro che sono imbarazzate e imbarazzanti. Siete per i due stati e allora perché non riconoscete formalmente lo stato di Palestina? Bisogna condannare Netanyahu e lei non ha avuto neanche il coraggio di pronunciare il suo nome".

Centrosinistra in piazza il 7 giugno

Dal centrosinistra arriva nel frattempo il grido di mobilitazione. Ieri, martedì 27 maggio, le forze di opposizione Pd, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) hanno annunciato ufficialmente con una nota congiunta firmata dai leader Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli una grande manifestazione nazionale a Roma per sabato 7 giugno.

“Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno. Una grande manifestazione nazionale per fermare il massacro del popolo palestinese”, recita l’appello.

Alla mobilitazione ha aderito anche Più Europa, che pur non avendo sottoscritto la mozione parlamentare unitaria Pd-M5S-Avs, conferma la sua partecipazione alla piazza.

La mozione presentata da Pd-M5S-Avs

Al centro della mozione in questione la richiesta al governo Meloni di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina e il cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza.

E poi ancora la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, l’invio di aiuti umanitari urgenti, la sospensione delle forniture militari e della compravendita di armi con Israele e la promozione di sanzioni europee contro Tel Aviv per le continue violazioni del diritto internazionale.

Un altro punto chiave è il pieno sostegno all’azione della Corte Penale Internazionale, che ha emesso mandati di arresto nei confronti del premier israeliano Netanyahu e del ministro della Difesa Yoav Gallant, accusati di crimini di guerra.

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