Toto ministri: chi sceglierà Giorgia Meloni per il suo Governo
Da Matteo Salvini a Guido Crosetto, passando per Antonio Tajani e Daniela Santanché, tutti i nodi da sciogliere.
Dopo la travolgente vittoria alle urne di domenica 25 settembre 2022, ora è tempo per Giorgia Meloni di pensare al Governo. E le spine non mancano, a partire dai nomi.
Toto ministri: come sarà il Governo di Giorgia Meloni
Sul fatto che Giorgia Meloni sarà presidente del Consiglio dei ministri nessuno ha dubbi. La leader di Fratelli d'Italia d'altronde lo aveva già detto - nemmeno troppo tra le righe - un mese fa:
"Se il Centrodestra dovesse vincere le elezioni e Fratelli d'Italia essere il primo partito non vedo perché Mattarella non dovrebbe incaricarmi premier".
Ma chi ci sarà con lei? I nodi da sbrogliare sono molti, a partire dai rapporti interni alla maggioranza. E, manco a dirlo, la situazione più spinosa è quella di Matteo Salvini.
Cosa succede con Matteo Salvini
Nonostante il pessimo risultato elettorale e alcune voci di dissenso, la posizione del segretario della Lega non è in discussione. Anzi. Durante il Consiglio federale, infatti, non solo Salvini non è stato esautorato, ma è stato chiesto per lui un incarico da protagonista nel Governo. Che il Capitano miri da sempre al ministero dell'Interno è cosa risaputa, ma un suo ritorno al Viminale è da escludere. Difficile anche un ministero che abbia rapporti con l'estero (Esteri o Difesa), visti i rapporti con Vladimir Putin. Tanto che dagli Stati Uniti è già stato fatto capire in maniera nemmeno troppo velata che la sua nomina non sarebbe molto gradita.
Meloni però non può nemmeno relegarlo in un angolo: inimicarsi l'alleato principale non sarebbe certo un buon punto di partenza. Che fare allora? Prende sempre più piede l'ipotesi di un Salvini vicepremier, come era stato al pari di Luigi Di Maio nel primo Governo Conte. Sulle deleghe, possibile qualcosa di "minore" oppure un vicepremierato senza incarichi ufficiali.
E Forza Italia?
Quella di Salvini vicepremier sarebbe una soluzione che accontenterebbe anche Forza Italia, che a quel punto avrebbe un altro pari-grado. Il maggiore indiziato è Antonio Tajani. Gli azzurri, d'altronde, hanno fatto segnare un risultato poco distante da quello della Lega e dunque possono giustamente ambire a un trattamento paritetico.
I ministri: i nomi in ballo
Tajani però potrebbe essere presidente di una delle Camere, mentre l'altra andrà alla Lega, in un'equa distribuzione. Ma in ballo ci sono anche i nomi di Ignazio La Russa (FdI), Roberto Calderoli (Lega), Giancarlo Giorgetti (Lega), Anna Maria Bernini (FI) o Fabio Rampelli (FdI). Nonostante le voci, dunque, Silvio Berlusconi non dovrebbe essere presidente del Senato. Età e condizioni di salute sconsigliano una carica del genere e dunque il Cavaliere potrebbe fare un passo indietro. In cambio di una nomina per una delle sue "fedelissime". Licia Ronzulli è infatti in predicato di assumere il ruolo di ministro dell'Istruzione.
Altri nomi che stanno circolando sono quelli dell'ex ministro Domenico Siniscalco per l'Economia, Elisabetta Belloni e Stefano Pontecorvo per gli Esteri, Luca Ricolfi per il Lavoro. Per il Viminale di parla di Matteo Piantedosi e Giuseppe Pecoraro, rispettivamente prefetto ed ex prefetto di Roma. Altri nomi che circolano sono quelli degli esponenti di Fratelli d'Italia Raffaele Fitto (Rapporti con la Ue), Adolfo Urso (Difesa), Luca De Carlo (Agricoltura), Daniela Santanché (Turismo), dei forzisti Andrea Mandelli (Salute) e Tajani (Difesa, non dovesse diventare presidente del Senato) e dei leghisti Edoardo Rixi alle Infrastrutture, Gianmarco Centinaio alle Politiche agricole e Giulia Bongiorno alla Pubblica amministrazione.
Un posto di rilievo sarà certamente dato anche a Guido Crosetto, deus ex machina di Fratelli d'Italia: che sia un ministero o il sottosegretariato di Palazzo Chigi, c'è da scommettere che sarà in prima linea.