Tesla "nazista" da commedia all'italiana per i coniugi Fratoianni
Le posizioni politiche del magnate sono cambiate, rendendo la Tesla un "peso politico" per la coppia

In principio c'era chi non comprava le macchine Fiat perché gli stavano antipatici Gianni Agnelli e la Juve.
Poi è arrivato chi non guardava Canale 5 perché era di Berlusconi.

Ora, nell'era 4 o 5.0, quella della smart city e della transizione ecologica c'è chi è disposto a rinnegare la propria cultura ambientalista perché l'auto "green" comprata tempo fa è prodotta da un imprenditore che nel frattempo avrebbe preso una "deriva nazista".
I politici "green" e la Tesla "nazista", una commedia italiana
Certo che in un'epoca in cui la coerenza politica è spesso messa alla prova dalle scelte quotidiane (la difesa comune in Europa, il nodo dei dazi americani, il tema del fine vita), la notizia che sta diventando virale in queste ore sembra quasi uscita da una commedia degli equivoci.

E la vicenda complice un crescente tam tam mediatico è ormai nota: la deputata Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi e Sinistra), compagna del segretario proprio di Avs Nicola Fratoianni, ha annunciato l'intenzione di vendere la sua Tesla Model Y.

Quando l'auto finisce in vendita per rivalsa politica
"Chissenefrega" potrebbe essere la reazione dell'elettore medio e dell'uomo di strada.
In fondo di persone non completamente soddisfatte dei loro acquisti nel mercato auto ce ne sono parecchie.
E anche gli utenti Tesla non fanno eccezione.
Ma una volta venuto a galla il motivo della decisione di disfarsi dell'auto green in realtà da divertirsi ce n'è parecchio.
Perché a quanto pare la Tesla Model Y è affidabilissima, silenziosa, economica e in linea con i "mantra ambientalisti" della coppia Piccolotti-Fratoianni.
Ma... è prodotta da quel diavolaccio di Elon Musk che, come spiegato dalla deputata:
"...avrebbe subito una trasformazione ideologica inaspettata, io del resto l'auto l'ho acquistata prima che Musk diventasse nazista...".
Come ti cambia il giudizio se qualcuno si "butta" in politica
Né più né meno come ammettere che all'epoca dell'acquisto, Musk fosse considerato un imprenditore all'avanguardia, lontano da derive estremiste.
Tuttavia, con il tempo, le posizioni politiche del magnate sono cambiate, rendendo la Tesla un "peso politico" per la coppia.
Tanto da portare Piccolotti a una sorta di excusatio non petita, una giustificazione non richiesta:
"L'auto è mia, l'ho pagata poco (beh oddio, 47mila euro), va benissimo, ma appena possibile, dal momento che l'ho acquistata in leasing, la venderò".
In attesa della vendita, un adesivo per dissociarsi da Musk
Dunque a fronte di una macchina che "va benissimo", l'idea di "pensionare" la Tesla in garage non è passata neanche lontanamente nella testa della coppia.
Piuttosto, ecco allora il lampo di genio: piazzare un adesivo sulla carrozzeria dell'auto.
Con una scritta che è tutta un programma, altro che "bebè a bordo" o simili:
"L'ho comprata prima di sapere che Elon fosse pazzo".
Quando il Pd voleva "cacciare" il cane della Polizia perché era "fascista"
La vicenda, con dietrologie naziste, fa tornare alla mente quando a Monza il Partito democratico voleva "cacciare" l'affidabilissimo cane antidroga del Comando della Polizia locale perché aveva un nome "fascista".
Era stato l'allora consigliere di minoranza Marco Lamperti (oggi assessore all'Urbanistica) a incalzare la Giunta di Centrodestra perché nella "carta d'identità" del cane si faceva riferimento a "Narco (il nome appunto del cane) della Decima Mas "per indicare il cane poliziotto che ormai da qualche tempo faceva parte dell'Unità cinofila della Polizia locale impegnata a contrastare l'attività di spaccio di stupefacenti".
Dalla Giunta era arrivata la replica che il riferimento alla Decima Mas era semplicemente la dicitura esatta e completa del suo pedigree, della sua razza di pastore tedesco.
Piccolotti, Fratoianni, la Tesla e gli sfottò sui social
Ma tornando a Piccolotti e Fratoianni come era logico non solo la notizia della tesla in vendita è diventata virale, ma anche gli sfottò e le vignette sui social che si stanno moltiplicando in numero esponenziale in queste ore.
Basti pensare alle ormai leggendarie frasi di Osho che con la vignetta sulla coppia di Avs sta facendo letteralmente sbellicare di risate il popolo del web.
#Fratoianni e la #Tesla, la moglie Piccolotti: “Comprata prima che #Musk uscisse di testa" pic.twitter.com/awFDAH1NRc
— Le frasi di Osho (@lefrasidiosho) March 12, 2025
O a chi commenta tra l'ironico e il polemico, come Giorgio La Porta, giornalista:
"Immaginare Fratoianni e la moglie (che guadagnano in un mese due anni di stipendio di un metalmeccanico), scendere da una Tesla di Elon Musk da 47 mila euro per venirvi a spiegare la lotta alla povertà, è qualcosa di assurdo. Ma cari compagni, ve lo meritate!".
O ancora, un'altra vignetta che in questa ore sta andando fortissimo dove gli utenti vengono ironicamente sfidati a riconoscere "il vero comunista" osservando tre auto parcheggiate in un'area di sosta.
Il vero comunista lo riconosci subito #Tesla #Fratoianni #Piccolotti #ElonMusk pic.twitter.com/0EqDX4I4tL
— La Scimmia (@annidicera) March 12, 2025
Complimenti a tuttti e due, parlano tanto di amichettismo quando loro sono la ...vera.. espressione dei ...comunisti.. marito e moglie che vengono mantenuti a spese della comunità, facile criticare con lo stipendio che si beccano, io i soldi per la Tesla me li sogno. Ma no si vergognano !!!!!!!! EVVIVVA ALLENZA VERDI SI SINISTRA,