Tajani: "Siamo pronti per il 2% di spese difesa". Crosetto lo gela: "Quello è solo il punto di partenza"
Per il ministro della Difesa, non è abbastanza. Mancano risorse, scorte e investimenti

Dall’Expo di Osaka, in Giappone, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rilasciato una serie di dichiarazioni. Tra queste, un commento sulla difesa. L’Italia è pronta a portare le proprie spese militari al 2% del PIL, in linea con gli impegni presi in sede NATO.
Tajani: "Presto la comunicazione ufficiale"
Una mossa che risponde alle sollecitazioni di Washington, giudicate da Tajani giuste e necessarie per rafforzare la difesa europea. Trump ha infatti chiesto all’Europa di fare di più per quanto riguarda le spese militari, arrivando a spendere anche il 5% del PIL.
“Presto ci sarà una comunicazione ufficiale da parte della presidente del Consiglio”, ha annunciato il vicepremier.
Attualmente, l’Italia si attesta attorno all’1.5% del PIL in investimenti militari. L’obiettivo del 2%, fissato da tempo dall’Alleanza Atlantica, è tornato con forza al centro del dibattito.
Crosetto: "Il 2% non è un traguardo"
In seguito alle dichiarazioni di Tajani, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha rilasciato i suoi commenti gelando l’entusiasmo del leader di Forza Italia.
“Il 2% non è più un traguardo, è solo un punto di partenza”.
In un’intervista, Crosetto ha affermato che il 2% non è abbastanza e ha tratteggiato un quadro allarmante della situazione attuale delle forze armate italiane. Mancano risorse, scorte e investimenti a lungo termine.
“Il mio impegno è garantire la difesa del Paese, indipendentemente da quanto previsto sul piano economico. Allo stato attuale, non ci siamo”, ha aggiunto.
Il ministro ha anche colto l’occasione per puntare il dito contro la sinistra, in particolare contro le politiche ambientaliste che, a suo dire, avrebbero messo in crisi il sistema industriale europeo.