Il progetto di riduzione dell’Irpef dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro, annunciato nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni, rischia di incontrare più ostacoli del previsto. Lo stesso vale per la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, proposta sostenuta dalla Lega.
A raffreddare le aspettative è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto durante un incontro elettorale in Valle d’Aosta.
Giorgetti: “Scenario complicato dagli eventi internazionali”
Il titolare di via XX Settembre ha chiarito che il quadro economico è cambiato:
“Quella che Salvini chiama la rottamazione delle cartelle e la riduzione delle aliquote fiscali al ceto medio erano punti su cui c’era sicurezza. Ma, lo dico con franchezza, la situazione si è complicata con tutte le vicende internazionali che non dipendono dal Governo”, ha dichiarato Giorgetti.
Solo pochi giorni fa, il 7 settembre, lo stesso ministro aveva assicurato una legge di bilancio senza austerità né tagli correttivi, mentre il viceministro Maurizio Leo aveva ribadito che il taglio dell’Irpef resta una priorità. Tuttavia, la congiuntura internazionale rende più difficile mantenere queste promesse.
Inflazione ed energia: il peso della guerra in Ucraina
Secondo Giorgetti, la principale incognita resta la guerra in Ucraina e le conseguenze economiche che ne derivano, in particolare l’ondata di inflazione energetica generata dall’aumento dei prezzi del gas e delle fonti alternative e il costo del sostegno economico a Kiev, che graverà inevitabilmente sui bilanci dei Paesi europei.
“Per l’Ucraina c’è chi arriva a ipotizzare l’invio di truppe. Non è il nostro caso, ma l’aiuto finanziario sarà inevitabile e ogni Paese dovrà sostenerlo”.
Nonostante le difficoltà, Giorgetti ha rivendicato i progressi raggiunti con il regime forfettario per le partite IVA:
“Abbiamo introdotto la flat tax fino a 85mila euro, una misura concreta che ha già dato benefici a molti lavoratori autonomi”, ha sottolineato.
Taglio Irpef e rottamazione: quali prospettive per il 2025?
La posizione prudente di Giorgetti apre un interrogativo cruciale: la promessa riduzione dell’Irpef e la nuova rottamazione potranno davvero concretizzarsi nella prossima Legge di Bilancio?
Al momento, il Governo conferma l’intenzione di sostenere il ceto medio e le imprese, ma le incognite geopolitiche e l’aumento dei costi energetici potrebbero rallentare o ridimensionare i piani fiscali.