SVOLTA

Suicidio assistito: Toscana prima Regione in Italia ad avviare l'iter per approvare la proposta di legge sul "Fine vita"

Mancano le procedure, che rientrano nell’ambito dell’organizzazione del sistema sanitario

Suicidio assistito: Toscana prima Regione in Italia ad avviare l'iter per approvare la proposta di legge sul "Fine vita"
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Il suicidio assistito è già consentito: è legale dalla sentenza Cappato del 2019 della Corte Costituzionale. Quel che ancora manca sono tempi certi per chi si trova in questa delicata situazione. Insomma, fatto salvo il principio, servono le procedure, che rientrano nell’ambito dell’organizzazione del sistema sanitario, che quindi compete alla Regione.

Il Parlamento finora s'è guardato bene dall'affrontare l'argomento (anche se una legge nazionale per disciplinare la materia sarebbe la strada più consona e opportuna) e per chi ha bisogno dell'aiuto medico e amministrativo, dopo aver deciso di porre fine alle proprie sofferenze, al momento è un calvario.

L'ultima è la storia di Ines, 51enne lombarda affetta da sclerosi multipla in fase terminale, costretta a rivolgersi a una clinica svizzera perché, nonostante due diffide, l'Asl di Mantova non ha ottemperato alla sua legittima richiesta di accedere al servizio.

Per bypassare il problema, l'Associazione Luca Coscioni (in copertina il tesoriere e figura simbolo Marco Cappato) ha presentato tempo fa in tutte e 20 le regioni dello Stivale altrettante proposte di legge sul "Fine vita" che fissano l’esecuzione del trattamento a 20 giorni dalla richiesta del paziente.

Ma finora, sono arrivate solo bocciature "ideologiche" a cascata: la prima dal Consiglio regionale del Veneto che aveva votato no (malgrado il governatore Zaia favorevole) all'avvio dell’iter di approfondimento della proposta, poi in Piemonte era sfumata addirittura la possibilità di discuterla in aula, a seguire altra fumata nera in Friuli Venezia Giulia, nella terza Commissione del Consiglio regionale, competente in materia di Sanità. Nel frattempo, in Emilia, una delibera di Giunta ha fissato la primavera scorsa a 40 giorni le tempistiche: un passo avanti, malgrado i 20 giorni indicati dalla Coscioni, anche se non con una legge vera e propria. Ma l'Esecutivo nazionale ha subito dopo deciso di impugnare la decisione della Giunta regionale emiliana.

Svolta in Toscana sulla proposta di legge per il "Fine vita"

Ora però c'è finalmente una svolta: la Toscana è la prima Regione in Italia ad avviare l'iter per approvare la proposta di legge sul "Fine vita" dell'Associazione Coscioni. Già partito l’approfondimento da parte della commissione Sanità del Consiglio regionale che, dopo la pausa di agosto, riprenderà a settembre.

Il presidente della commissione Sanità toscana, Enrico Sostegni, ha già assicurato che il testo sarà portato in aula, al massimo con qualche piccolo ritocco.

La proposta di legge verte in particolare su tre aspetti, il più importante riguarda la tempistica (la famosa a risposta entro 20 giorni dalla richiesta), ma c'è anche l'esigenza di stabilire un criterio chiaro per la composizione della commissione delle Asl preposta a giudicare i singoli casi e, non ultima, l'assicurazione riguardo alla gratuità dell’assistenza tecnica e dei farmaci al malato.

Una posizione, quella della Regione Toscana, anche cautelativa: non ottemperare alla Sentenza Cappato significherebbe non garantire l’accesso a un diritto e a un servizio che compete all'ente.

C'è comunque da dire che in Toscana la procedure funzionavano già bene.

"E' vero - conferma Matteo Mainardi, coordinatore della Campagna Liberi Subito della Coscioni - Tant'è che chi ha fatto richiesta in Toscana è riuscito ad avviare le procedure senza nemmeno il nostro aiuto".

Altre due sono le regioni in cui la proposta ha chance di essere approvata nel futuro: la prima è la Liguria, dove sembra esserci una cospicua maggioranza trasversale, l'altra è la Sardegna.

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