CRISI DI GOVERNO

Strappo M5S: Mattarella pensa a un rinvio alle camere per un nuovo voto di Fiducia

Un modo per fare sì che i partiti si assumano le loro responsabilità.

Strappo M5S: Mattarella pensa a un rinvio alle camere per un nuovo voto di Fiducia
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Ore 15.06: alla prima chiama i senatori del Movimento 5 Stelle non hanno votato. Lunedì pomeriggio alla Camera il M5S non aveva votato il Decreto Aiuti, i pentastellati hanno mantenuto la stessa linea al Senato oggi giovedì 14 luglio 2022: niente partecipazione al voto sul decreto e niente fiducia al Governo: l'Esecutivo Draghi è al capolinea?

Rinvio alle camere per un nuovo voto di Fiducia

Cosa può succedere adesso?

Tecnicamente il gesto dei senatori M5S non significa una bocciatura del provvedimento (il dl aiuti è destinato a passare) ma lo strappo politico è evidente. Draghi potrebbe dunque incontrare di nuovo Sergio Mattarella nelle prossime ore.

Dal Quirinale intanto il Capo dello Stato osserva con preoccupazione crescente l'inasprirsi della situazione politica.

Tutti gli scenari sono aperti.

Mattarella si muoverà solamente sulla base di elementi certi: se il Governo dovesse ricevere la fiducia (ipotesi molto probabile) oppure no, lo scenario cambierebbe sensibilmente.

Ma la fiducia potrebbe non bastare anche allo stesso Draghi: dopo l'uscita dei 5 Stelle potrebbe rassegnare le dimissioni senza aspettare di essere rinviato alle camere e potrebbe anche considerare queste dimissioni irrevocabili.

A quel punto il Presidente della Repubblica potrebbe verificare se sono se ci sono le condizioni per un Draghi bis o addirittura per lo scioglimento delle camere con il voto che a questo punto andrebbe accadere tra fine settembre e inizio ottobre (si parla già del 10 ottobre).

Il punto di riferimento di Mattarella è sempre stato la continuità dell'azione di Governo, a maggior ragione ora nel mezzo di drammatiche emergenze come quella dell'economia, della siccità, della pandemia e della guerra in Ucraina, ma di fronte allo sfaldamento del quadro politico il Capo dello Stato non potrebbe far altro che prenderne atto.

Tra le ipotesi che trapelano dal Quirinale, un rinvio alle Camere del governo per una nuova fiducia è forse quella più plausibile: un modo per fare sì che i partiti si assumano le loro responsabilità.

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