"Attacco ai bambini"

Stop trascrizione figli coppie gay: Elly Schlein sabato sarà alla manifestazione a Milano

Il Prefetto di Milano, su spinta di Piantedosi, ha imposto al Comune di interrompere i riconoscimenti

Stop trascrizione figli coppie gay: Elly Schlein sabato sarà alla manifestazione a Milano
Pubblicato:

Elly Schlein, neosegretaria del Pd, sarà presente alla manifestazione indetta, per la giornata di sabato 18 marzo 2023 a Milano, dalle associazioni che si battono da anni in difesa dei diritti delle famiglie omogenitoriali.

Elly Schlein sabato alla manifestazione di Milano

Ad annunciare l'adesione del Pd alla grande manifestazione pro famiglie arcobaleno di sabato a Milano è la segretaria Elly Schlein, parlando con i cronisti alla Camera la dem puntualizza:

"Il Pd aderisce al presidio di sabato a Milano, contro questo attacco molto duro ai diritti dei bambini e delle bambine, in particolare delle famiglie omogenitoriali. Attacco che deriva dalla scelta scellerata di questa maggioranza di tentare di affossare un regolamento europeo che tratta dei diritti transfrontalieri al riconoscimento della filiazione e riguarda la tutela del diritto alla mobilità all'interno dell'Ue, riguarda la reciprocità e la non discriminazione, e si pone in linea con la giurisprudenza delle Corti europee e non incide invece sulla competenza nazionale, sul diritto di famiglia, sul quale comunque ci vorrebbe una modifica a mio avviso, ma non si capisce come mai questa destra ce l'abbia così tanto con i bambini e le bambine".

Il motivo del contendere

A scatenare la reazione dei democratici è stata la mossa del Prefetto di Milano, Renato Saccone, che ha imposto al Comune di interrompere il riconoscimento dei figli delle coppie gay e lesbiche alla nascita. Il sindaco Beppe Sala, infatti, aveva usato, a partire da luglio 2022, i suoi poteri di capo dell’ufficio di stato civile riprendendo i riconoscimenti e colmando così un vuoto legislativo lasciato da Parlamento e Governo sulle famiglie omogenitoriali. “Quando gli altri non si muovono, devo sentire il dovere di fare la mia parte” aveva chiarito.

Renato Saccone, Prefetto di Milano

Restano validi i certificati fatti finora, ma non se ne potranno fare in futuro. Se il Comune dovesse continuare dovrà essere richiesto l’intervento della Procura per annullarli.

A imporre il nuovo stop è stato direttamente il Ministero dell’Interno, ovvero Matteo Piantedosi, sulla base del recepimento della sentenza numero 38162 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite del dicembre scorso. I giudici hanno stabilito che i bambini nati all’estero con maternità surrogata devono essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori con l’adozione in casi particolari, che richiede l’approvazione di un giudice, e non con la trascrizione diretta all’anagrafe. Serve una sentenza, non basta la trascrizione che è semplicemente un atto amministrativo. La circolare del Ministero del 19 gennaio ricorda che la Cassazione ha indicato lo stop alle trascrizioni dei certificati dei figli di due padri nati all’estero con maternità surrogata. Il prefetto di Milano Renato Saccone è andato oltre chiedendo di interrompere anche i riconoscimenti dei figli di due madri nati in Italia e si riserva di dare indicazioni su quelli nati all’estero sempre da due donne.

Piantedosi punta alla confisca delle navi Ong, ma l'Europa tuona: "Obbligo di salvataggio sempre"
Matteo Piantedosi

Il riconoscimento alla nascita è chiesto fortemente dalle associazioni Lgbtqi+ perché è una forma maggiormente tutelante per i ragazzi. Per l'adozione spesso ci vogliono anni e implica un giudizio sull’idoneità genitoriale.

Il presidio di sabato davanti alla Prefettura

Il presidio - alle 15  sotto la Prefettura di Milano - è organizzato dal Pd e dalle associazioni Lgbt+ per protestare contro questo stop.

Beppe Sala, sindaco di Milano

Sala ha ricostruito la vicenda, evidenziando che questa indicazione arrivata lunedì 13 marzo 2023 dalla Prefettura, rappresenta un “passo indietro evidente sia dal punto di vista politico che sociale", ma spiegando che il Comune non potrà più procedere alla trascrizione come fatto finora. Il sindaco non sarà in piazza, anche se assicura che non c'è nessuna ritirata in corso ma solo la necessità di spostare il tiro dal fatto amministrativo al nodo politico. Il primo cittadino chiede infatti che la questione arrivi in Parlamento: "credo che sia giusto far sentire la voce e manifestare — e conclude — però questo è diventato ormai un problema politico".

Seguici sui nostri canali