Stavolta le minacce di Trump sono per la Russia: "Tregua in Ucraina, o sanzioni finanziarie devastanti"
Putin per la prima volta in mimetica nel Kursk: "Abbiamo ripreso l'86% dei territori"

Nonostante le pressioni di Washington su Kiev - cha ha accettato un cessate il fuoco di 30 giorni, durante i negoziati di pace con gli Usa, in Arabia - la Russia non sembra intenzionata a sospendere la propria avanzata nei territori ucraini.
Il Cremlino si sente in posizione di forza sul campo di battaglia e prende tempo, mentre prosegue la sua avanzata. La "presa" dell'esercito russo, nelle scorse ore, della regione di Kursk, è un duro colto per l'Ucraina: evidenza che potrebbe pesare al tavolo delle trattative. Non è un caso se il presidente russo Putin, si è recato di persona nei territori conquistati: allo scopo di lanciare un segnale muscolare.
La guerra è in fase di stallo: mentre gli Stati Uniti e i loro alleati si preparano a nuove misure per costringere Mosca a negoziare, l’Ucraina cerca di resistere sul campo e ottenere maggiori garanzie di sicurezza per il futuro.
Trump avverte la Russia: sanzioni devastanti se non accetta la tregua
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un duro monito alla Russia, dichiarando che le sanzioni economiche potrebbero essere "devastanti" se Mosca decidesse di proseguire il conflitto e rifiutare il cessate il fuoco di 30 giorni.

Parlando ai giornalisti nello Studio Ovale, Trump ha sottolineato che esistono "misure finanziarie molto severe" che potrebbero colpire duramente l'economia russa. "Non voglio arrivare a questo punto, perché il mio obiettivo è ottenere la pace", ha affermato il presidente americano, come riportato dalla BBC.
L'avvertimento di Rubio: la Russia deve rispondere
Dopo i colloqui tra Stati Uniti e Ucraina a Gedda, il segretario di Stato Marco Rubio ha ribadito la necessità di una risposta chiara da parte di Mosca.
"Se la Russia non accetterà la tregua, sarà evidente chi sta ostacolando il processo di pace", ha dichiarato Rubio ai cronisti. Alla domanda su eventuali scadenze per la risposta russa, il segretario ha spiegato: "Presenteremo loro la nostra proposta. L'Ucraina è pronta a sospendere le ostilità e avviare i negoziati. Ora spetta a Mosca decidere se dire sì o no".

Zelensky chiede misure forti contro Mosca
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso la speranza che gli Stati Uniti adottino "misure forti" nel caso in cui la Russia rifiutasse il cessate il fuoco.
We must move toward peace, toward security guarantees, and we need to free our people. We are determined to work as quickly as possible with our partners.
The key factor is our partners’ ability to ensure Russia’s readiness not to deceive but to genuinely end the war. Because… pic.twitter.com/VUkrTS1VyF
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 12, 2025
"Per quanto ne so, possiamo aspettarci azioni concrete, soprattutto in termini di sanzioni e rafforzamento del nostro esercito", ha dichiarato il leader ucraino alla stampa. Secondo Zelensky, i 30 giorni di tregua sarebbero cruciali per definire le basi di un futuro accordo di pace, comprese le garanzie di sicurezza per Kiev da parte degli alleati. "Tutto dipende dalla Russia", ha sottolineato, aggiungendo che ora è il Cremlino a dover dare una risposta chiara.

L'allarme di Zelensky: la Russia continua ad attaccare
Zelensky ha anche messo in guardia la comunità internazionale, affermando che Mosca non deve "ingannare" con false aperture al dialogo mentre continua a colpire il territorio ucraino con attacchi notturni.
"Dobbiamo muoverci verso la pace e garantire la sicurezza del nostro popolo", ha dichiarato il presidente ucraino sui suoi canali social. "Tuttavia, la Russia non ha interrotto le operazioni: ogni notte subiamo attacchi da parte di circa cento droni Shahed e bombardamenti missilistici costanti", ha denunciato Zelensky, riferendosi ai danni inflitti alle infrastrutture civili, inclusi i porti strategici come quello di Odessa.
Putin rafforza la sua posizione: "Sconfiggere gli ucraini nel Kursk"
Mentre la comunità internazionale continua a premere per una tregua, la Russia sembra determinata a proseguire la sua controffensiva. Il Cremlino ha annunciato che l’operazione per "liberare la regione di Kursk dalle forze ucraine" è entrata nella fase finale. Secondo quanto riferito dal portavoce Dmitry Peskov e ripreso dall’agenzia Interfax, il presidente russo Vladimir Putin ha visitato personalmente le truppe in prima linea, ordinando di "sconfiggere gli ucraini nel più breve tempo possibile". Non è passata inosservata la sua tenuta mimetica.
Russian dictator Putin arrived in the Kursk region in military uniform for the first time since it was taken by the Ukrainian army. pic.twitter.com/3glRkpuHRg
— KyivPost (@KyivPost) March 12, 2025
Lo zar ha inoltre dichiarato che i circa 430 prigionieri catturati "saranno trattati come terroristi, in conformità con le leggi della Federazione Russa". Il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, ha riferito che l’86% del territorio occupato è stato "liberato", con 24 insediamenti riconquistati negli ultimi cinque giorni.