Giorgia Meloni alla sua prima volta al Meeting di Rimini da Presidente del Consiglio è stata accolta da una standing ovation che l’ha commossa.
La premier Meloni al Meeting di Cl

Un intervento, il suo, centrato sull’Italia che deve tornare ad essere autorevole, rivendicando i risultati sullo spread (paragonati alla Francia).
Applausi anche quando la premier parla di Gaza:
“Inaccettabile l’uccisione dei giornalisti – rimarca, forse anche per controbilanciare l’ultimo fuori onda a Washington in cui confidava a Trump di non voler mai parlare con la stampa italiana – Non possiamo tacere ora di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità mietendo troppe vittime innocenti”.
Poi sullo stesso tema l’attacco alle opposizioni:
“C’è chi scrive emozioni e chi come noi salva i bambini”.
E ancora, bene per Meloni gli spiragli di pace su Kiev resi possibili grazie al lavoro di Trump: per la premier le garanzie di sicurezza capaci di prevenire nuovi invasioni russe sono il punto di partenza, tornando sulla proposta italiana – sottolinea – basata sull’articolo 5 della NATO.
Sui migranti la premier rassicura:
“Non c’è giudice o burocrate che possa impedirci di combattere i trafficanti di esseri umani”.
Capitolo riforme, la presidente ha promesso che il suo Governo andrà avanti su premierato, autonomia e giustizia (nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici che definisce politicizzati).

Infine riguardo alla Manovra:
“Ci vogliamo concentrare sul ceto medio”, anticipa Meloni, e quanto ai temi sociali rivendica il record di occupazione femminile e annuncia con Salvini un prossimo impegno a quattro mani per un nuovo Piano case.
In chiusura la premier dà anche strategicamente ragione al premier che l’ha preceduta, Mario Draghi, sullo stesso palco nella giornata d’apertura della convention di Comunione e Liberazione.
“Condivido: l’Europa si svegli o si condanna all’irrilevanza”.
Renzi replica e rilancia la sfida in Parlamento
Dall’opposizione, come spesso accade il primo a commentare è stato l’ex premier Matteo Renzi, che ha sfidato Meloni su Piano per le imprese e Piano casa:
“Vieni in Senato e porta i due disegni di legge. Altrimenti è la solita fuffa di chi governa da tre anni e produce tweet, non riforme”.