Si è dimessa

Sottosegretaria del Governo condannata: tra gli acquisti a spese della Regione Piemonte anche un libro di consigli hard

Rimborsi impropri per Augusta Montaruli quando era consigliera nel parlamentino del Piemonte

Sottosegretaria del Governo condannata: tra gli acquisti a spese della Regione Piemonte anche un libro di consigli hard
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Si chiude con la quinta e ultima sentenza uno dei filoni del processo Rimborsopoli. La Corte di Cassazione aveva rinviato in appello il processo. Ora ha confermato le condanne decise in Appello-bis dalla Corte d’appello di Torino a dicembre del 2021 in merito all’uso improprio dei fondi dei gruppi in Consiglio regionale durante la consiliatura 2010-2014.

All’ex presidente della Regione, Roberto Cota (Lega), un anno e 7 mesi. La suprema Corte conferma anche l’anno e 5 mesi per l’ex deputato ed ex sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani (Lega). Sconto di un mese per prescrizione di uno dei capi di imputazione, infine, per la sottosegretaria e parlamentare Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia), condannata in via definitiva a un anno e 6 mesi.

Montaruli si è dimessa

"Montaruli o il suo partito devono trarre le conseguenze: c’è una condanna definitiva, si deve valutare se mette in imbarazzo il governo".

Così in mattinata aveva avvertito il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè. Ancor più esplicito, via Twitter, Stefano Bonaccini nel chiedere dimissioni immediate.

Dimissioni che sono arrivate in giornata. Dice di essersi dimessa dall’incarico di governo "per difendere le istituzioni", ma allo stesso tempo Augusta Montaruli, fedelissima di Giorgia Meloni e ormai ex sottosegretaria all’Università, si dice anche "certa" della propria innocenza.

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L'inchiesta Rimborsopoli

Nell'aprile del 2013, la Guardia di Finanza di Torino ha notificato avvisi di garanzia a 52 consiglieri regionali del Piemonte, indagati dalla Procura per peculato e, in particolare, per avere utilizzato in modo illecito i fondi destinati ai gruppi consiliari, nel periodo compreso tra maggio 2010 e settembre 2012. Ad entrare nell'occhio del ciclone c'è altresì l'ex presidente leghista Roberto Cota, per le presunte "mutande verdi" che avrebbe acquistato durante un viaggio negli Stati Uniti.

Due cristalli Swarovski, una borsa Borbonese, scontrini di ristoranti, pub e bar. Sono alcune delle "spese pazze" che hanno creato un terremoto politico in Piemonte nel 2013 che ha portato all'inchiesta "Rimborsopoli".

Tra gli indagati e poi condannati c'è Augusta Montaruli, l'ex consigliera regionale che sostenne per quasi quattro anni, la giunta leghista dell'avvocato Roberto Cota (ora membro di Forza Italia).

La vita di Augusta Montaruli

Nata nel 1983 a Torino, è una donna da sempre di destra prima nel PDL poi in Fratelli d'Italia. Ha fatto parte di Azione giovani, il movimento ufficiale dei giovani di Alleanza Nazionale, partito fondato da Gianfranco Fini. Durante la sua carriera all'università di Torino, la Montaruli è diventa rappresentante degli studenti per il Fuan, il Fronte universitario d'azione nazionale. Nel lontano 2004 si è candidata sindaco di Pessinetto ma ottenne una percentuale bassa che non gli ha permesso di diventare prima cittadina. Alle elezioni politiche del 2013 è stata candidata alla Camera nella circoscrizione Piemonte 1 ma anche qui non ha avuto fortuna. Ci ha riprovato nel 2018 e nel 2022. In entrambe le competizioni è stata eletta alla Camera dove tutt'ora è onorevole.

L'inchiesta Rimborsopoli

Nell'aprile del 2013, la Guardia di Finanza di Torino ha notificato avvisi di garanzia a 52 consiglieri regionali del Piemonte, indagati dalla Procura per peculato e, in particolare, per avere utilizzato in modo illecito i fondi destinati ai gruppi consiliari, nel periodo compreso tra maggio 2010 e settembre 2012. Ad entrare nell'occhio del ciclone c'è altresì l'ex presidente leghista Roberto Cota, per le presunte "mutande verdi" che avrebbe acquistato durante un viaggio negli Stati Uniti. 

La sottosegretaria all’Università e alla Ricerca in quota Fratelli d’Italia, nel nuovo governo Meloni, è finita anche lei, come dicevamo, nell’inchiesta Rimborsopoli della Regione Piemonte. Nel dicembre di quasi un anno fa, è stata condannata, per i fatti contestati, a un anno e sette mesi di reclusione per peculato.

Due anni prima, nel novembre 2019, la Cassazione ha confermato l’impianto delle accuse. Ad eccezion fatta per un dettaglio, ragione per cui ha ordinato un secondo processo in corte d’appello che il 14 dicembre 2021 ha confermato la condanna a un anno e sette mesi.

Il libro «Sexploration»

L'onorevole Montaruli, durante il suo mandato da consigliera, avrebbe fatto passare un libro di consigli "hard" come attività istituzionale. Un particolare che non è passato inosservato sia quando scoppiò il caso che ora che è diventata sottosegretaria.

Lei si difendeva:

«È tutto da provare che quel volume sia mio. Ma non è chissà che libro...».

A chi gli chiedeva se il libro lo avesse comprato davvero durante il suo mandato in Regione, rispondeva dicendo: "parleranno gli avvocati".

 

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