La matematica non è un’opinione, i sondaggi forse sì.
E difatti in molti tra i più navigati della politica spesso invitano a diffidare di loro.
Fatto sta che le ultime due rilevazioni alla fine del mese sullo stato di salute dei partiti non possono non far nascere qualche riflessione a più ampio respiro in questo inizio di novembre che porterà alle elezioni Regionali in Puglia, Campania e Veneto e di fatto ci porterà verso la fine dell’anno per poi far partire non solo il conto alla rovescia della notte di San Silvestro, ma di fatto anche quello per i preparativi alle Politiche del 2027.
Perché un anno, in politica, per le Politiche… è già domani.
Sondaggi e strategie: il Centrodestra consolida
Come detto, gli ultimi sondaggi – quello SWG per il TG La7 del 27 ottobre e l’Istituto Piepoli del 30 ottobre sempre per l’emittente di Urbano Cairo – ci danno la fotografia di un quadro politico che, pur stabile nelle grandi tendenze, rivela sotto la superficie movimenti significativi.
Partiamo dal Centrodestra, al Governo del Paese dal 22 ottobre 2022, con la premier Giorgia Meloni che ha ormai superato abbondantemente i 1000 giorni di mandato e con il suo Esecutivo che è il terzo più longevo nella storia repubblicana dell’Italia dopo il secondo e il quarto Governo Berlusconi.
Fratelli d’Italia, il partito della premier (che ne è anche leader) consolida la sua posizione di forza: 31,2% per SWG e 31,5% per Piepoli.
Giorgia Meloni continua dunque a presidiare con solidità la leadership della coalizione e del partito e alle prossime Politiche sembra pronta a lanciare la sorella Arianna (insieme in copertina) in un Collegio “blindato” del Senato.
Nei sondaggi si vola, ma qualche mal di pancia c’è…
Al tempo stesso però, tra i più “duri e puri” degli ex An, c’è qualche mal di pancia per le recenti esternazioni del Ministro della Difesa Guido Crosetto dopo quanto avvenuto in un circolo di FdI a Parma con l’intonazione di vecchie canzoni nostalgiche legate al Fascismo.

Il cofondatore di Fratelli d’Italia non ha usato mezzi termini dicendo che i protagonisti della vicenda “andrebbero presi a calci nel culo”.
Ma in molti non hanno gradito. Alcuni addirittura sottovoce chiedono a lui di “togliere il disturbo”.
A Meloni (Giorgia e Arianna) toccherà mediare e non poco per ricomporre fratture e mal di pancia interni al momento tenuti sottotraccia.
La posta in palio del resto è alta perché oltre alla (non in discussione) riconferma alla guida della coalizione, Fratelli d’Italia è intenzionata ad andare all’incasso in Lombardia rivendicando il candidato governatore.
Dunque l’unità d’intenti per spuntarla sulla Lega è fondamentale.
Gli altri partiti della coalizione di maggioranza
La Lega (che nell’ultimo direttivo ha votato come primo punto proprio la rivendicazione del candidato governatore in Lombardia) oscilla tra l’8 e l’8,2%, un livello ormai strutturalmente basso rispetto ai fasti salviniani del 2019 e nei giorni scorsi proprio il leader Matteo Salvini, Ministro alle Infrastrutture, ha dovuto incassare il “no” della Corte dei Conti alla realizzazione del Ponte di Messina.

Forza Italia, forte dell’approvazione della riforma della Giustizia tanto voluta da Silvio Berlusconi (ma bisognerà comunque attendere l’esito di una consultazione referendaria) dà un segnale di vitalità: cresce all’8,1% per SWG e al 9% per Piepoli.

È un dato politicamente rilevante, che si lega anche ai contatti sempre più frequenti tra FI e Carlo Calenda, soprattutto in vista delle Comunali di Milano.
Sommando le tre forze principali del centrodestra – più Noi Moderati e altre sigle minori – la coalizione si attesta attorno al 47-48%, confermando un vantaggio netto e strutturale sul campo progressista.






