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Sondaggi Elezioni Europee 2024: Meloni pigliatutto, Italia Viva, Azione e +Europa fuori dall’Europarlamento

Pd al 20% tallonato da M5S. Ipsos conferma l'avanzata sovranista in tutto il Continente

Sondaggi Elezioni Europee 2024: Meloni pigliatutto, Italia Viva, Azione e +Europa fuori dall’Europarlamento
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L'Europa cede al "fascino sovranista". Questo quanto emerso dal sondaggio Ipsos per Euronews in 18 Paesi Ue in vista delle elezioni europee in programma dal 6 al 9 giugno 2024, per eleggere 720 eurodeputati.

Secondo quanto emerso Giorgia Meloni si confermerà ancora vincente nel nostro Paese, staccando gli avversari.

Giorgia Meloni

Vediamo nel dettaglio il quadro italiano e quello europeo.

Europee: in sondaggio Ipsos conferma il gradimento di Meloni

Secondo il sondaggio Fratelli d’Italia otterrà il 27 per cento, distanziando gli avversari. Il Partito democratico di Elly Schein si fermerà un punto sotto al 20%, inseguito dal Movimento 5 Stelle di poco sopora al 17%.

Elly Shlein

Appaiati all’8% gli altri due partiti di maggioranza, Lega e Forza Italia.

carlo calenda
Calenda - Azione

L’unico altro partito che supererà la soglia di sbarramento, secondo la proiezione Ipsos, è Alleanza Verdi-Sinistra, mentre Italia Viva, Azione e +Europa dovrebbero rimanere fuori dall’Europarlamento.

Matteo Renzi

FdI esprimerà quindi 24 europarlamentari, Pd 17 e 5 Stelle 16, poi 7 a teta per Forza Italia e Lega e 4 per Avs.

La panoramica europea: avanzata delle destre

Formazioni politiche di destra e ultraconservatrici stanno registrando progressi in tutta l'Unione Europea, tuttavia non riescono a conseguire un numero sufficiente di seggi per formare una coalizione di maggioranza autonoma.

Secondo Ipsos, i partiti di orientamento centrista dovrebbero mantenere la maggioranza necessaria per confermare i propri parlamentari e approvare le leggi. Tuttavia, i partiti di estrema destra e gli euroscettici potrebbero registrare significativi progressi; infatti, si sono posizionati al primo posto nei sondaggi in quattro dei sei Paesi fondatori dell'UE.

La ricerca ha interessato circa 26.000 individui provenienti dai Paesi che rappresentano il 96% della popolazione dell'UE.

Fonte Euronews

Guardiamo nel dettaglio agli altri Paesi.

Il risultato più significativo, se confermato, riguarda il Rassemblement National, precedentemente guidato da Marine Le Pen e attualmente capitanato da Jordan Bardella. Il partito di estrema destra ottiene il 30,7% dei consensi, in aumento di oltre 7 punti percentuali rispetto a cinque anni fa, mentre Ensamble!, il partito del Presidente Macron, si ferma all'18%.

Presidente francese Emmanuel Macron

Ritorno in positivo per i Socialisti, considerati il terzo partito, che raggiungerebbero il loro miglior risultato alle elezioni europee dal 2014 con il 12% dei voti. A seguire, con percentuali tra l'8% e il 7%, troviamo i Verdi, i Repubblicani e La France Insoumise.

In Germania, il CDU-CSU è in testa con il 29% delle preferenze, mentre il partito del cancelliere Scholz, che alle elezioni federali aveva ottenuto il 25%, registra un calo fermandosi al 17% secondo Ipsos, appena un punto percentuale sopra gli estremisti di destra dell’AfD, appaiati con i Verdi.

draghi scholz marcon viaggio a kiev
Draghi, Macron, Scholz

In Polonia, il partito del neo presidente Donald Tusk sorride. Nel 2019, il partito Diritto e Giustizia (PiS) aveva ottenuto il 45% dei seggi, mentre secondo il sondaggio la coalizione civica KO di Tusk si imporrà come primo partito con il 31,2%, seguita da PiS al 29,2%. Più indietro c'è l'altro alleato di governo, la Terza Via, che otterrà il 16,5%.

Donald Tusk

In generale, secondo l'analisi di Euronews basata sui sondaggi Stato per Stato dei Paesi membri dell'UE, ci si aspetta un avanzamento dei partiti di estrema destra e ultraconservatori, che potrebbero conquistare per la prima volta un quinto dei seggi totali.

Fonte Euronews

Ma questi numeri "non raccontano tutta la storia", ha dichiarato in un'intervista a Euronews Fabian Zuleeg dell'European Policy Centre, perché i partiti e i Paesi non sempre rimangono fedeli quando esprimono il proprio voto su singole questioni politiche:

"Se il centro si indebolisce, diventerà molto più difficile costruire maggioranze in Parlamento, soprattutto su questioni controverse".

Ciò potrebbe portare la Commissione europea a dipendere maggiormente da strumenti non legislativi, come i programmi di spesa o la definizione di standard.

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