Soldi russi ai partiti di 20 Paesi: Italia citata, ma senza nomi
Meloni: "Sono certa che non emergeranno prove di finanziamenti del Cremlino al Carroccio".
A meno di due settimane dal voto diventa centrale nel dibattito politico la notizia arrivata nella serata di martedì 13 settembre 2022, dagli Stati Uniti, di contributi della Russia a diversi partiti di una ventina di Paesi per cercare di influenzarne le mosse.
300 milioni da Mosca ai partiti di 20 Paesi
Sempre nella stessa serata a CartaBianca su Rai 3 il segretario del Pd Enrico Letta ha subito chiesto un intervento chiarificatore del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica), poco dopo anche il M5S s’è accodato con una nota nello stesso senso.
Il segretario della Lega Matteo Salvini durante la stessa trasmissione ha tuonato:
“Io non ho preso soldi da nessuno: dicano nomi e cognomi”.
Ma al momento non esistono effettivamente notizie che ci sia l'Italia tra i paesi coinvolti. Lo ha confermato mercoledì mattina anche il presidente del Copasir Adolfo Urso da Washington:
“Mi sono confrontato con il sottosegretario con delega ai servizi segreti Franco Gabrielli e al momento al Governo è stato escluso che l'Italia compaia In questo dossier”.
Italia citata in un documento, senza nomi
Non è proprio così. O almeno sembra. Ci sarebbe un documento nel dossier a stelle e strisce che effettivamente cita l'Italia, ma sembra senza fare nomi. Però attenzione, perché secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio potrebbe esserci un secondo dossier e non si esclude che da quello possano emergere sorprese.
C'è chi ipotizza che il dossier Usa possa essere in realtà un avviso per chi vincerà le elezioni italiane rispetto all’atteggiamento da tenere nei confronti di Washington, e per corollario c'è chi parla apertamente di ingerenza sulla campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre.
"Il dossier potrebbe non essere uno. Il presidente Urso fa una dichiarazione molto cauta, non esistono affermazioni di assoluta certezza". Così il ministro degli Esteri a 'Tagadà'.
Salvini: "Dicano nomi e cognomi"
Intanto però continua la polemica. Salvini ha ribadito:
“Mai chiesti e mai preso rubli o dollari dalla Russia. Strano che a dieci giorni dal voto arrivino queste fake news”.
E Giorgia Meloni:
“Sono certa che non emergeranno prove di finanziamenti del Cremlino al Carroccio. Sono mesi che se ne parla e non è emerso nulla”.
Fratelli d'Italia ha anche annunciato una querela contro il quotidiano Repubblica per un'intervista all’ex ambasciatore Usa alla Nato Volker in cui si ipotizza che il partito insieme a Lega e Forza Italia abbia ricevuto finanziamenti da Mosca.