Sileri: "Meglio discoteche aperte, ma che fanno i tamponi"
Ribaltare il concetto: lasciapassare visto non come limitazione, ma come vantaggio per chi ha già virtuosamente completato il ciclo vaccinale.
Il sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri non ha dubbi e caldeggia la riapertura delle discoteche, a patto che vengano soddisfatti alcuni criteri di ammissione: Green Pass in prima fila. Allineato con questo pensiero anche il presidente di Regione Friuli Venezia Giulia, nonché della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga che vede il certificato verde come "un'opportunità"; nonostante il leader del Carroccio Matteo Salvini, negli ultimi giorni, abbia avuto esternazioni tutt'altro che entusiastiche per il pass.
Sileri: "Sì alla riapertura delle discoteche"
Nella serata di ieri, martedì 20 luglio 2020, ospite a Tg2Post, Sileri ha parlato dell'opportunità di riaprire le discoteche.
"Lo dico da mesi, credo che con il Green Pass possano riaprire, chiaramente limitandone il numero di persone, ma con questo documento è fattibile. O ci crediamo o non ci crediamo. Preferisco una discoteca aperta che fa tamponi esternamente (con tanto di screening) al posto di una festa sulla spiaggia o assembramenti in piazza. Quindi sì discoteche aperte con screening e Green Pass".
Ribaltare il concetto, quindi: il lasciapassare visto non come limitazione, ma come vantaggio per chi ha già virtuosamente completato il ciclo vaccinale.
Fedriga: Green Pass per dare maggiori chances
In collegamento anche Fedriga, che interviene sull'argomento puntualizzando quanto, a suo avviso, il Green Pass possa rappresentare un'opportunità per i cittadini, le attività commerciali e anche come incentivo per la campagna vaccinale.
"La proposta nostra è che ciò che ora è chiuso in zona bianca si può aprire con Green Pass. E anche per incentivare le persone a partecipare alla campagna vaccinale è molto importante. Dobbiamo fare decisioni di buonsenso per tenere il Paese, e anche la politica unita".
Del resto anche Matteo Renzi aveva ripreso a modo suo la medesima posizione:
"Se dobbiamo tornare in zona rossa, ci vadano quelli che non si sono vaccinati"