WITCOFF A MOSCA

Le condizioni di Putin per la tregua per Zelensky sono "durissime". Ancora insulti a Mattarella

Nuovo attacco di Zakarova a Mattarella, Tajani convoca l'ambasciatore russo

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Se per Trump le condizioni per la tregua sono "promettenti", per Zelensky sono "durissime"
Volodymyr Zelensky

Le trattative per la pace in Ucraina restano complesse: tra le perplessità russe e le accuse di Kiev. Il Cremlino, forte delle sue recenti avanzate militari, non sembra avere fretta di accettare una tregua. Tuttavia, il dialogo diplomatico è ancora aperto - con i presidente Usa che definisce "promettente" la situazione. Dura, invece, la reazione del leader ucraino Volodymyr Zelensky che teme di trovarsi in netto svantaggio e dover far fronte a condizioni di pace "durissime", si scaglia inoltre contro le "manipolazioni" di Putin.

In questo contesto di tensioni crescenti, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha attaccato per la terza volta il presidente Sergio Mattarella. A fronte dell'ennesimo affondo contro il Colle, il ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore russo in Italia, Aleksej Paramonov.

Equilibrismo diplomatico tra USA e Russia: la questione della tregua in Ucraina

La reazione della Casa Bianca alle recenti dichiarazioni di Vladimir Putin si muove su un filo sottile. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito le parole del leader russo "molto promettenti" ma "non complete", esprimendo preoccupazione per un eventuale rifiuto russo di un piano di pace.

"Sarebbe un momento molto deludente per il mondo" ha sottolineato Trump durante un incontro con il segretario generale della NATO, Mark Rutte.

Il presidente americano ha inoltre manifestato il desiderio di incontrare Putin per discutere direttamente la situazione, pur riconoscendo che al momento non è previsto nemmeno un nuovo colloquio telefonico tra i due leader. A confermarlo è stato Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino per la politica estera.

La posizione russa: apertura con riserve

Da Mosca non è ancora giunta una risposta definitiva. La Russia si è detta favorevole all'idea di una tregua in Ucraina, ma ha evidenziato la necessità di analizzare diverse "sfumature" prima di arrivare a un accordo. Putin ha ribadito che qualsiasi cessate il fuoco dovrà essere tale da garantire una pace duratura e affrontare le cause profonde del conflitto.

Putin a Kursk

La proposta di tregua è emersa dall'incontro di Gedda tra emissari americani e ucraini. Lo zar ha espresso "gratitudine" per gli sforzi di Trump nel cercare una soluzione, ma ha precisato che sono necessarie ulteriori consultazioni con Washington, preferibilmente a livello presidenziale.

Nel frattempo, il presidente russo ha avuto un colloquio telefonico con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, il quale ha espresso la disponibilità dell'Arabia Saudita a facilitare il ripristino delle relazioni tra Russia e Stati Uniti. Putin ha accolto con favore l'idea di un cessate il fuoco, ma ha posto alcune condizioni tecniche, come la definizione di chi dovrà ordinare la cessazione delle ostilità e il monitoraggio della tregua lungo una linea del fronte di oltre 2.000 chilometri. Inoltre, ha espresso timori che l'Ucraina possa sfruttare la pausa per riorganizzarsi e ricevere nuovi armamenti.

Colloqui tra Putin e l’inviato della Casa Bianca

Intanto, a Mosca proseguono in gran segreto i colloqui tra Putin e l’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff. Sebbene non sia stata annunciata una data per la loro conclusione, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha ipotizzato che potrebbero estendersi anche nei prossimi giorni.

La missione di Witkoff era quella di presentare la proposta per il cessate il fuoco di 30 giorni raggiunta a Gedda tra le delegazioni di Washington e Kiev (criticata dal consigliere diplomatico di Putin, Yuri Ushakov, ancora prima ancora che l'emissario del tycoon mettesse piede a Mosca).

Per le trattative, il tycoon punta soprattutto su Witkoff, magnate dell'immobiliare proprio come The Donald, di cui è amico di lunga data, scelto inizialmente come inviato speciale per il Medio Oriente, ruolo che ora si è ampliato fino a includere l'Ucraina.

Zelensky accusa Mosca di voler boicottare la tregua

Dal fronte ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky ha criticato aspramente l'atteggiamento russo:

"Il dittatore russo Vladimir Putin vuole respingere la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco di 30 giorni con l'Ucraina e, per riuscirci, pone richieste impossibili. Abbiamo tutti sentito dalla Russia parole molto prevedibili e una manipolazione da parte di Putin sulla tregua: in realtà sta preparando un rifiuto fin da ora", ha osservato il capo dello Stato ucraino.

L'Ucraina, evidenzia il presidente, ha detto sì agli Usa:

"C'era una proposta americana per la tregua incondizionata in cielo, in mare e sul terreno. L'Ucraina ha accettato questa proposta. Abbiamo sentito da parte americana che c'è disponibilità immediata a organizzare controlli e verifiche: questo è possibile con le risorse americane e europee. L'Ucraina è pronta a lavorare il più rapidamente possibile, nel modo più costruttivo possibile. Ne abbiamo parlato con i rappresentanti americani, i nostri partner europei lo sanno, tutti i nostri partner nel mondo. Non stiamo ponendo condizioni che complichino la situazione. Questo è ciò che sta facendo la Russia. Come abbiamo sempre detto, la Russia è l'unica parte in causa che ritarderà tutto e non sarà costruttiva. La Russia ha bisogno della guerra, Putin ha rubato anni di pace e continua questa guerra, giorno dopo giorno. Ora dobbiamo fare pressione su di lui. Dobbiamo imporre sanzioni che siano utili".

Mattarella (ancora) nel mirino di Mosca

La tensione tra la Russia e l'Italia si è riaccesa nelle ultime settimane. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha attaccato per la terza volta il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, accusandolo di diffondere "menzogne e falsità" riguardo alla minaccia nucleare russa in Europa. Il riferimento è alle dichiarazioni fatte da Mattarella l'8 marzo a Hiroshima, dove aveva denunciato l'uso crescente della retorica nucleare da parte di Mosca e il rischio che le armi atomiche vengano considerate uno strumento ordinario di gestione dei conflitti.

Mattarella in Giappone

Di fronte a queste dichiarazioni, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha convocato l’ambasciatore russo Aleksej Paramonov alla Farnesina per esprimere una "condanna severa" contro gli attacchi verbali nei confronti di Mattarella, definito "un uomo di pace e simbolo di unità nazionale ed europea".

"Condanna severa contro l’ennesimo attacco verbale nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Uomo di pace e simbolo di unità nazionale ed europea. Per questo ho deciso di far convocare l’Ambasciatore russo in Farnesina. Al Capo dello Stato la mia più sincera solidarietà".

Ma la convocazione dell'ambasciatore ha alzato ulteriormente i toni. Maria Zakharova è tornata ad attaccare l'Italia:

"Perché una tale reazione? Apparentemente perché abbiamo di nuovo colpito il cuore del problema: abbiamo colto la stessa persona a mentire".

"Non hanno nulla con cui difendersi e quindi hanno deciso di attaccare. Ma lo hanno fatto invano. In primo luogo, hanno solo attirato più attenzione sui loro problemi. E in secondo luogo, lo scoprirete più avanti".

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