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Chi ha voluto il decreto sicurezza è responsabile di voler dare una svolta autoritaria a questo paese. L'unico modo per farsi ascoltare da parte di chi fatica ad arrivare a fine mese richiede, ora più che mai, azioni decise evitando chiaramente violenza verso le persone e danni a strutture e beni. Abbiamo perso gran parte dell'assistenza sanitaria, chi lavora da dipendente o è pensionato paga le tasse per il resto del paese (tasse sempre più elevate), mentre l'inflazione erode stipendi e pensioni. Viaggiamo su strade pericolose piene di buche, avvallamenti, prive di manutenzione a causa dei fondi stanziati per la sicurezza stradale tolti da questo governo anche a favore della costruzione del ponte sullo stretto. Cosa dobbiamo fare? Continuare a subire o provare a farci sentire prima che sia troppo tardi. Il governo, visto che le prigioni sono già sature, costruirà ora strutture, magari all'estero, per imprigionare questi diecimila operai?
La costituzione garantisce il diritto di sciopero, non di blocco stradale a danno altrui. Quando lavoravo ho sempre partecipato agli scioperi ma senza arrecare danno ad altri; bloccare le strade è incivile, non sai chi stai bloccando, magari chi sta andando in ospedale, o ad un impegno di lavoro, o a fare la maturità, o qualsiasi impegno inderogabile.
Se la protesta era pacifica restavano in piazza, non bloccavano la strada.