Tensione nella Maggioranza

Scintille per il termovalorizzatore: i 5 Stelle non votano il Decreto Energia, irritazione Pd

Filippo Sensi, dei dem: "La pazienza di Draghi, quella di Gualtieri, e del Pd. Giobbe ce spiccia casa".

Scintille per il termovalorizzatore: i 5 Stelle non votano il Decreto Energia, irritazione Pd
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Scintille nell'ultimo Consiglio dei ministri, che si è riunito nella serata di ieri, 2 maggio 2023, per approvare il decreto Aiuti ed Energia. Il Movimento 5 Stelle ha preferito non partecipare al voto e astenersi: dietro la decisione dei grillini c'è la tanto contestata norma che potrebbe spianare la strada al termovalorizzatore nelle città di Roma, opzione che già nei giorni scorsi ha scatenato dure polemiche tra le fila del M5S.

Scontro Pd-M5s

Secondo diverse fonti interne sarebbe stato duro lo scontro nel corso del Cdm tra il Pd e il M5S sulla decisione dei grillini di non votare il decreto in polemica sulla norma che apre alla possibilità di realizzare un inceneritore a Roma. Il capodelegazione dei 5 Stelle al governo, Stefano Patuanelli, avrebbe chiesto lo stralcio della norma, non ottenendolo. A tenere il punto sarebbe stato il premier Mario Draghi, respingendo la richiesta dei pentastellati di scorporare la norma.

Da qui la decisione di astenersi su indicazione - riferiscono fonti di governo - del leader M5S Giuseppe Conte. Questa la stata la miccia per lo scontro con il Pd, che avrebbe chiesto al M5S di non votare la singola norma anziché non votare l'intero provvedimento.

La tenuta della maggioranza e le reazioni

"Siamo rimasti dispiaciuti, ma mi auguro che non abbia conseguenze particolari che si traducano in fibrillazioni generalizzate, speriamo di superarlo in qualche modo".

Così sulla spaccatura nella sua maggioranza l'ex numero uno della Bce in conferenza stampa.

In prima linea ad esprimere disappunto sull'azione dei Cinque Stelle, come anticipato, sono stati i dem. Indicativo il tweet di Filippo Sensi del Partito democratico:

"La pazienza di Draghi, quella di Gualtieri, e del Pd. Giobbe ce spiccia casa".

Ma anche altre voci si sono levate in totale disaccordo con l'astensione grillina; il leader della Lega Matteo Salvini ha qualificato la presa di posizione come "fuori dal mondo":

"E' una posizione contro l'ambiente, contro il progresso, contro le città pulite e contro i cittadini".

Durissimo anche Carlo Calenda, leader di Azione:

"Non se ne può più. Questi inetti perdigiorno continuano a boicottare il Paese senza mai offrire una soluzione. Cancellarli. Ma subito".

Le ragioni dei grillini

Il Movimento 5 Stelle, dal canto proprio, ha rivendicato la decisione, sostenendo che le norme sugli inceneritori non hanno nulla a che vedere con un decreto relativo agli aiuti economici per famiglie e imprese. Il ministro Stefano Patuanelli ha precisato di non essere contrario alle norme straordinarie per attribuire più poteri al sindaco di Roma, "ma abbiamo chiesto che questi nuovi impianti, in linea con la normativa europea, fossero di nuova tecnologia: dunque eco-sostenibili, non inceneritori".

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