le altre vittime illustri

Scherzo Giorgia Meloni: cosa ha detto di scomodo nella telefonata con finto premier africano

La premier si è lasciata andare a considerazioni poco diplomatiche su immigrazione, guerra in Ucraina…e Macron

Scherzo Giorgia Meloni: cosa ha detto di scomodo nella telefonata con finto premier africano
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Tiene banco – sulla scena nazionale e internazionale – la trappola in cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è caduta; a tendergliela i due comici russi Vovan e Lexus. In uno scherzo telefonico fattole lo scorso 18 settembre 2023, ma pubblicato solo nelle scorse ore, Meloni ha creduto di parlare al telefono con un importante leader africano, lasciandosi così andare a considerazioni poco diplomatiche su immigrazione, guerra in Ucraina…e Macron.

Ma come è possibile che Palazzo Chigi sia cascato nel tranello? Di chi è la responsabilità di questa figura, non proprio eccelsa, sotto il fronte dei controlli? C’è da consolarsi, però, l’elenco delle illustri vittime del duo è di primo livello: da Kissinger a J.K Rowling.

Scherzo telefonico a Meloni: i passaggi "scottanti"

Siamo alla metà di settembre: sono i giorni che precedono l’Assemblea Generale dell’Onu e seguono l’afflusso record di migranti verso Lampedusa e l’Italia, temi al centro dell’attenzione di Meloni, che quindi accetta volentieri di parlare con la controparte africana.

Vovan e Lexus

Nella, durata poco più di 13 minuti, la leader confessa lo scoramento per lo scarso sostegno che sente dal resto dell’Ue sulla gestione dei migranti, le sue perplessità sull’agenda della Francia e le preoccupazioni per il prolungarsi della guerra tra Russia e Ucraina.

“Negli ultimi 7-9 mesi sono arrivate oltre 120mila persone, principalmente dalla Tunisia, la situazione è veramente difficile da tutti i punti di vista: umanitario, logistico, di sicurezza. L’Ue ha pensato per molto tempo di poter risolvere il problema confinandolo all’Italia. Quello che non capiscono è che è impossibile. Ma il problema è che agli altri non importa nulla. Spesso non rispondono al telefono quando li cerchiamo, e sono tutti d’accordo che l’Italia deve risolvere il problema da sola”

La premier si sbottona anche sul Niger, vittima di un recente colpo di Stato, imbarazzo per i passaggi in cui la leader di FdI chiama in causa Emmanuel Macron:

“Credi che quello che è accaduto in Niger è un qualcosa contro la Francia?”, domanda Meloni che aggiunge: “Vedo che la Francia sta spingendo per una specie di intervento, ma sto cercando di capire come possiamo supportare uno sforzo diplomatico”. Sulla questione ha infine aggiunto che la Francia ha altri interessi in Niger che sono di portata nazionale e fanno passare la questione migratoria in secondo piano.

Emmanuel Macron

Si passa ad un altro tema assai scivoloso: il conflitto russo-ucraino, e anche qui la presidente del Consiglio non si risparmia, pur confermando il suo sostegno all'Ucraina:

“C’è molto affaticamento nelle opinioni pubbliche europee, e sì la controffensiva ucraina non ha ottenuto sin qui i risultati sperati”.

zelensky in italia meloni papa francesco
Meloni con Zelensky

Fuori dall’ufficialità, fa sapere però che anche a Roma si ragiona sulle strade che potranno e dovranno portare presto o tardi a dei negoziati. Meloni stessa, anzi, dice di avere dei progetti su una possibile exit strategy, che però, precisa, dovrà essere accettabile da entrambe le parti senza venir meno al rispetto del diritto internazionale. “Ho le mie idee su come si potrebbe fare, ma le presenterò al momento opportuno”.

Ma come è potuto succedere?

Meloni ha così giustificato il suo agire:

“Se l’ufficio diplomatico mi passa una telefonata attraverso il centralino di Chigi io devo darla per buona. Anche se avevo detto che qualcosa non funzionava, perché i toni del mio interlocutore non erano consoni. Nel merito ho ribadito le posizioni che tutti conoscono. Sul resto bisognerà andare a fondo su come sia potuto accadere, perché non deve accadere di nuovo”.

Resta, oggettivo, l’incredibile fallimento dei filtri di sicurezza di Palazzo Chigi: è evidente che nella filiera qualcosa non abbia funzionato.

"L'Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell'Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni. L'episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell'intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu tra il 19 e il 21 settembre".

Così, in una nota di Palazzo Chigi, il consigliere diplomatico Francesco Maria Talò si è preso la responsabilità per essere stato “tratto in inganno”, facendo così saltare vari protocolli di sicurezza.

Le precedenti vittime illustri

Per quel poco che vale: mal comune, mezzo gaudio. La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni è solo l’ultima di una lunga serie di personaggi di primo piano della scena mondiale a cadere vittima di Vovan & Lexus, la coppia di comici russi specializzatasi in tranelli telefonici di rilevanza globale. I due si sono uniti nel 2014, ed hanno cominciato a mettere a segno una serie impressionante di colpi.

Lo scorso anno ha fatto il giro del mondo la finta telefonata del duo a J.K. Rowling, l’acclamata autrice della saga di Harry Potter, ridicolizzata con il suggerimento di cambiare la cicatrice sulla fronte del suo eroe, troppo simile alla Z simbolo dell’invasione russa. “Ci penserò. Potrebbe essere utile per me fare qualcosa del genere sui social media, perché penso che finirebbe sui giornali”, la risposta della malcapitata, convinta di parlare con Volodymyr Zelensky.

L’ultimo protagonista della politica internazionale prima di Meloni a finire nella trappola del duo era stato, niente meno, che l’ex segretario di Stato Henry Kissinger, beffato lo scorso luglio con la stessa tattica.

Henry Kissinger a 98 anni ha le idee chiare sulla guerra russo-ucraina e richiama al pragmatismo
Henry Kissinger

Elton John era stato raggirato con la falsa speranza di parlare niente meno che con Vladimir Putin, con il quale la star aveva ammesso di voler interloquire del tema a lui caro dei diritti gay.

L’anno dopo fu la volta del presiedete turco Recep Tayyip Erdogan. Nel 2019 Vovan & Lexus hanno gabbato il leader venezuelano Juan Guaidò. Ma fra le illustri vittime figurano anche il Principe Harry e Bernie Sanders.

Nei primi mesi di quest’anno, Vovan & Lexus sono riusciti a bucare le difese telefonico-diplomatiche Angela Merkel e Christine Lagarde (col “solito” finto Zelensky).

C’è soltanto un big che si è reso conto del trappolone: nel novembre 2022 il presidente polacco Andrzej Duda, secondo il suo staff, si rese conto che all’altro capo del telefono non c’era Emmanuel Macron, ma i due impostori. Bravo lui…e i suoi.

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