Toto-dimissioni

Santanchè: la maggioranza sollecita alla ministra una "valutazione" in attesa dell'esito sulla truffa all'Inps

La ministra del Turismo di Fratelli d'Italia sempre più isolata all'interno del partito

Santanchè: la maggioranza sollecita alla ministra una "valutazione" in attesa dell'esito sulla truffa all'Inps
Pubblicato:

La recente decisione della Corte di Cassazione di attribuire alla magistratura milanese la competenza nel procedimento contro Daniela Santanchè segna una svolta cruciale per il futuro politico della ministra del Turismo. Accusata di truffa aggravata ai danni dell'INPS, l'esponente di Fratelli d'Italia potrebbe presto essere costretta a lasciare il governo.

Santanché Governo, è arrivata la resa dei conti
Santanché

Santanchè: il verdetto della Suprema Corte

Con il rigetto della richiesta avanzata dalla difesa di spostare il procedimento a Roma, il percorso giudiziario della Santanchè accelera. L'avvocato Nicolò Pelanda, legale della ministra, ha contestato con fermezza la decisione, lamentando che l'esito della camera di consiglio fosse stato anticipato dalla stampa prima ancora della comunicazione ufficiale agli avvocati. Ciò nonostante, il procedimento non subirà rallentamenti, evitando così un ritorno alla fase di chiusura delle indagini.

L'udienza preliminare riprenderà il prossimo 26 marzo 2025, con una possibile chiusura entro maggio. Ma prima di quella data, un altro appuntamento potrebbe risultare decisivo: il 10 febbraio, infatti, la Camera dei Deputati discuterà la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti della ministra. La votazione sarà palese e potrebbe rivelarsi un test politico per la maggioranza, che si troverebbe nella scomoda posizione di dover blindare un esponente del governo che potrebbe essere a breve rinviato a giudizio.

La posizione della ministra e le reazioni politiche

Al rientro dalla missione in Arabia Saudita, dove ha partecipato alla prima tappa del veliero Amerigo Vespucci in terra saudita, Daniela Santanchè si trova a dover riflettere sul proprio futuro politico. Nei giorni scorsi aveva dichiarato con fermezza: "Non mi dimetto, vado avanti", salvo poi ammettere che lascerebbe l'incarico solo su richiesta della premier Giorgia Meloni.

Questo atteggiamento ha generato irritazione all'interno di Fratelli d'Italia e a Palazzo Chigi, soprattutto dopo la diffusione di un audio che smentiva alcune sue affermazioni.

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, da sempre vicino alla ministra, ha definito la decisione della Cassazione un "elemento di valutazione", suggerendo che la Santanchè potrebbe rivedere la propria posizione alla luce degli sviluppi giudiziari.

La Ministra Santanché con La Russa

All'interno del partito cresce il sospetto che la ministra stia diventando sempre più isolata, e il prossimo incontro della direzione nazionale di Fratelli d'Italia potrebbe rappresentare un momento di confronto cruciale.

L'indagine e il processo in arrivo

Il procedimento riguarda la presunta truffa aggravata all'INPS legata alla cassa integrazione richiesta da Visibilia, il gruppo editoriale fondato dalla stessa Santanchè. Secondo l'accusa, l'azienda avrebbe indebitamente ottenuto fondi per 13 dipendenti durante l'emergenza Covid, causando un ingente danno economico all'ente previdenziale.

La Cassazione ha accolto la tesi dell'INPS, secondo cui la dichiarazione per la cassa integrazione presentata il 31 maggio 2020 era stata inviata dalla sede milanese della società, giustificando così la competenza territoriale del tribunale di Milano. Il difensore della ministra aveva chiesto non solo il trasferimento del processo a Roma, ma anche una ridefinizione del reato in "indebita percezione di erogazioni pubbliche a danno dello Stato", richiesta che è stata respinta.

Con il fascicolo destinato a tornare presto a Milano, si attende la nomina di un nuovo giudice per l'udienza preliminare, visto che l'attuale gup, Tiziana Gueli, assumerà un nuovo incarico. Se non vi saranno ulteriori complicazioni, il processo potrebbe concludersi in due o tre udienze, con la probabile richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura.

La protesta della difesa

L'avvocato Nicolò Pelanda ha espresso indignazione per il fatto che la decisione della Cassazione sia trapelata alla stampa prima della notifica ufficiale agli avvocati.

"È una follia. A noi non è stato comunicato nulla e ci era stato assicurato che la notizia non sarebbe trapelata prima della notifica ufficiale. È vergognoso", ha dichiarato il legale, accusando i magistrati di scarsa considerazione nei confronti della difesa.

Uno scenario politico incerto

Mentre l'inchiesta procede, il destino politico di Daniela Santanchè rimane incerto. Se da un lato la ministra continua a dichiararsi determinata a rimanere al suo posto, dall'altro cresce la pressione interna alla maggioranza per una sua possibile uscita dal governo. Il rischio di un cortocircuito politico è concreto: blindare la ministra in Parlamento potrebbe risultare controproducente se, a breve, dovesse essere formalmente rinviata a giudizio.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali