Ultima settimana di campagna elettorale nelle Regionali (si vota in Veneto, Puglia e Campania) all’insegna delle polemiche.
Occhi puntati soprattutto sulla Campania dove, nonostante il Centrosinistra sembri ancora in vantaggio, la partita sembra più aperta (il candidato espressione del M5S è Roberto Fico) e dunque il Centrodestra non vuole lasciare nulla d’intentato.

Anche con “mosse elettorali ad hoc” come denunciano Pd, Avs, M5S e Italia Viva in coro, ma a dir la verità anche Matteo Salvini per la Lega non sembra essere convinto al 100%.
Il condono edilizio in Manovra
La vicenda è ormai diventata di dominio pubblico e , come detto, sta facendo discutere e non poco.
Un emendamento firmato da Fratelli d’Italia — e rilanciato pubblicamente dal senatore Antonio Iannone — propone infatti di riaprire i termini di una sanatoria edilizia del 2003 a firma dell’allora Governo Berlusconi.

La mossa, depositata tra le migliaia di emendamenti alla legge di bilancio, ha subito scatenato una forte reazione delle opposizioni e tensioni anche all’interno della stessa maggioranza.
Il nodo politico legato al contenuto del documento è evidente, perché la misura avrebbe un impatto concreto soprattutto in Campania (dove molte pratiche legate a quella sanatoria rimasero in sospeso), Regione che appunto il 23 e 24 novembre (come Veneto e Puglia) andrà al voto per rinnovare il Consiglio regionale e designare il successore del governatore Vincenzo De Luca.

Vale la pena ricordare che l’emendamento è stato presentato da Fratelli d’Italia, partito che esprime il candidato del Centrodestra Edmondo Cirielli, viceministro agli Affari Esteri.

Cosa prevede il condono
Secondo la ricostruzione del testo depositato dal senatore Iannone, l’emendamento mira a “riaprire i termini” della sanatoria del 2003 (a sua volta proposta in quell’anno dal leader di Forza Italia e del Centrodestra, Silvio Berlusconi) per consentire a persone rimaste escluse (ad esempio per motivi amministrativi o per scelte regionali) di regolarizzare situazioni edilizie non in aree classificate a rischio.
Iannone parla di migliaia di case “salvate dall’abbattimento” e di un’operazione che sarebbe gestita dalle Regioni tramite leggi ad hoc.
Al tempo stesso, anche Fratelli d’Italia sta insistendo sulla differenza tra “sanatoria” e “nuovo condono”.
Mossa prima delle elezioni, che attacchi dal Centrosinistra
Una mossa che evidentemente non poteva passare inosservata.
Al fotofinish riguardo i termini ultimi per presentare emendamenti in Manovra, ma anche nella settimana finale di campagna elettorale per le Regionali.
Ecco perché dal Centrosinistra sono arrivati attacchi pesantissimi.
Il primo ad andare in soccorso del suo candidato governatore è stato il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte:

“Una proposta pazzesca, sostenendo un’iniziativa pensata per raccogliere voti in Campania, sintomo di una disconnessione dalla realtà”.
Non meno duro, anzi più pesante, il giudizio del leader di Italia Viva Matteo Renzi:

“Non si può non definire questa mossa che un voto di scambio. Del resto, solo pochi mesi fa erano stati promessi piani casa diversi. E’ evidente che la maggioranza di Governo sta ricorrendo a stratagemmi elettorali”.
Sulla stessa falsariga il capogruppo al Senato del Pd Francesco Boccia:

“E’ una promessa da campagna elettorale. Senza contare che la Manovra ignora invece altre emergenze, come ad esempio la crisi climatica o le politiche abitative, se proprio si vuole stare in tema casa”.
Infine, ma ancora durissimo nei toni, Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra:

“E’ una vergogna, tanto più che la premier aveva più volte promesso il contrario. Meloni dovrebbe essere la prima a smentire questo emendamento e a chiedere di fare un passo indietro”.
La difesa di Fratelli d’Italia e la precisazione del Governo
A dir la verità, sul tema un intervento di Fratelli d’Italia e una precisazione del Governo, sono arrivati.
Il partito che guida la coalizione difende l’emendamento come un atto di “giustizia” per chi — all’epoca — aveva pagato per la sanatoria (appunto nel 2003) ma ne era rimasto escluso, e parla di strumenti per riqualificazione urbanistica e repressione dell’abusivismo.
E dal Governo arrivano però anche precisazioni: si parla di riapertura di termini di una vecchia normativa (non di un “nuovo condono”) e da Palazzo Chigi ricordano “che saranno le Regioni a definire ambiti e criteri”.
Non solo il Centrosinistra, le perplessità di Salvini (e Tajani)
A dir la verità in queste ore anche il leader della Lega Matteo Salvini non ha nascosto pubblicamente le sue perplessità sull’argomento.
Dal vicepremier e Ministro dei Trasporti è emerso lo scetticismo per un provvedimento che dovrebbe monitorare caso per caso tutte le situazioni, senza rischiare di essere in sostanza calato dall’alto, quasi all’ultimo momento, senza le opportune verifiche.
Una posizione non di poco conto se si pensa che sempre in queste ore lo stesso Salvini e la Lega in generale sono alle prese con un altro scontro a distanza con il Ministro Crosetto e FdI riguardo gli aiuti all’Ucraina.

E anche Antonio Tajani vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia ha dato l’impressione di “frenare” sull’argomento, in pratica per le stesse motivazioni.

“E’ una questione che va affrontata caso per caso, di certo non tutte le abitazioni possono essere sanate. Ad esempio su pericolanti dove c’è un pericolo per i cittadini non se ne parla neanche”.
Il nodo territoriale, perché la Campania
Il motivo per cui l’emendamento ha fatto esplodere la polemica è semplice: la legge del 2003 venne varata sotto un Governo guidato appunto da Silvio Berlusconi e la Campania non aderì all’epoca, lasciando fuori molte pratiche.
Riaprire i termini oggi significa quindi incidere proprio su una Regione che va al voto nei prossimi giorni, con ricadute politiche e polemiche che si stanno facendo pesantissime.