Campagna elettorale rovente

Salvini contestato a Livorno, Vannacci a Napoli, e Zaia: "Non lo voterò, meglio un veneto"

Dure contestazioni al leader della Lega e al generale capolista del Carroccio (ma non nel Nord Est)

Salvini contestato a Livorno, Vannacci a Napoli, e Zaia: "Non lo voterò, meglio un veneto"
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Prosegue a suon di contestazioni la campagna elettorale in vista delle Europee della Lega. Matteo Salvini contestato a Livorno, il generale Roberto Vannacci a Napoli. E il governatore del Veneto Luca Zaia lo "scarica":

"Non lo voterò, meglio un veneto".

Salvini contestato a Livorno

Pesante contestazione a Livorno per la presentazione del libro "Controvento" di Matteo Salvini. Come racconta Prima Firenze, il leader della Lega giovedì 2 maggio 2024 era in città, e non sono mancati disordini. Fuori dal Teatro 4 Mori circa 300 manifestanti hanno protestato contro l'arrivo in città di Matteo Salvini.

. Nel caos sono stati lanciati petardi, fumogeni, uova, arance, bottiglie di vetro e anche una bomba carta. "Salvini attento, a Livorno ancora fischia il vento", recitava uno striscione esposto dal corteo fuori dal teatro.

"Siamo qui perché Salvini non viene a Livorno in qualità di ministro ma per fare propaganda in una struttura, il teatro 4 Mori che per noi non ha nulla a che vedere con le sue idee politiche", aveva spiegato Massimo Mazza, rsu Alp e coordinamento nazionale porti Usb. "Non vogliamo impedirgli di parlare anche perché crediamo non avrà difficoltà a farsi sentire tra organi di stampa e tv. Non ci sembra condivisibile la sede in cui parla", aveva infine aggiunto.

Il commento di Matteo Salvini

"Livorno è una città aperta, curiosa e solidale. Questi che lanciano uova contro la polizia e minacciano, non sono Livorno - ha dichiarato Salvini al suo arrivo nel teatro, prima di iniziare la presentazione -. Mi dispiace che nel 2024 ci siano i veri fascisti rimasti. I fascisti rossi sono gli ultimi fascisti rimasti che vorrebbero impedire a qualcuno di presentare un libro, di parlare qui di Livorno, di Europa. Da ministro sto investendo in opere pubbliche in Toscana e su Livorno, al porto".

"Altro che “antifascisti”, coloro che lanciano uova e bombe carta contro gli agenti di Polizia (ai quali va il nostro pieno sostegno e solidarietà) e che vorrebbero impedire a qualcuno di presentare un libro sono i veri fascisti rossi. Penosi - ha ribadito sul proprio profilo Facebook al termine della presentazione il leader della Lega -. Ringrazio le centinaia di livornesi  - la stima racconta di circa 500 persone all'interno del teatro - che questa sera erano presenti in sala a Livorno e che hanno dato il più bel segnale di democrazia e libertà".

Vannacci contestato a Napoli

Non è andata meglio a Napoli, con la presentazione dell'ultimo libro di Roberto Vannacci, uno dei candidati più discussi delle elezioni di giugno.

Un gruppo di manifestanti (una trentina di persone) ha prima intonato slogan contro il generale, capolista della Lega al Sud, prima di tentare di forzare il cordone di Polizia, venendo quindi a contatto con gli agenti, che hanno respinto la protesta.

"Non capisco perché non vengono in sala in pace, io sono per il confronto civile, li ascolterei e mi confronterei con loro", ha detto Vannacci rivolgendosi a distanza verso chi protestava contro la sua presenza a Napoli. "E comunque no, non temo per la mia incolumità e non mi sento accerchiato. Ringrazio i contestatori, che danno ulteriore lustro e importanza a questo evento".

E poi ancora:

"Non mi sono mai definito antifascista perché non credo che sia utile definirsi antifascista, non è richiesto da nessuna norma, da nessuna legge".

Zaia: "Non voterò Vannacci"

Nelle stesse ore arriva anche il commento del governatore del Veneto Luca Zaia (che non è un mistero non apprezzi particolarmente la candidatura del generale, come gran parte della "base" leghista".


"Il generale, come ama farsi chiamare, non è capolista ma sono scelte che ha fatto il partito. Non condivido la proposta delle classi separate e la concezione di Mussolini come statista. Se lo voterò? Mi sentirei un traditore a non votare un veneto".

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