Salvini al Viminale? FdI gelida, Forza Italia: "Se si impunta pronti ad aprire la crisi di governo"
Piantedosi non vorrebbe candidarsi in Campania

Salvini sogna il Viminale e il quadro politico si complica ulteriormente nella maggioranza di governo. Riconfermato segretario della Lega fino al 2029, la proposta di un suo ritorno al ministero dell'Interno non piace a nessuno.
Glaciale la reazione di Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia non ha escluso la possibilità di una crisi di governo se il leader del Carroccio insistesse con la sua richiesta.
La Lega vuole Salvini al Viminale
La volontà di Salvini di tornare al Viminale è forte. L'acclamazione ricevuta al congresso della Lega di Firenze, i rapporti con Musk e Le Pen, il successo del decreto sicurezza e i contatti con Vance lo rendono in questo momento "forte", almeno secondo il Carroccio.
Il vicepremier ha ritrovato l'ambizione e pensa di avere una maggiore posizione di potere rispetto a qualche mese fa. Alla richiesta dei segretari e i capigruppo del suo partito che lo vogliono al Viminale, ha risposto che ne avrebbe parlato con Meloni.

Il silenzio di Meloni e le parole di Urso
Ma la presidente non ha dato alcun segnale di gradimento alla proposta. Nel suo risicato intervento in video di cinque minuti al congresso, nessun riferimento alla questione. Anche perché molto probabilmente si trattava di un messaggio registrato precedentemente e dunque non ci si aspettava che il tema diventasse così importante.
Il primo a parlare per Fratelli d’Italia è stato invece il responsabile economico del partito Marco Osnato, intervistato da Affaritaliani.it:
“È una legittima aspirazione di Matteo Salvini e della Lega. Ma come ha detto anche il presidente della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga il ministro dell'Interno sta lavorando molto bene. E, come spesso afferma lo stesso Salvini, la squadra che vince non si cambia. Si tratta di un'ipotesi che la Lega porta avanti, ma che dubito possa trovare concretezza".
Sulla vicenda si è espresso anche il ministro del Made in Italy Adolfo Urso di FdI che ha definito Piantedosi "straordinariamente efficace".
"Abbiamo sicuramente un'attività estremamente importante e significativa ed efficace del ministro Piantedosi e un'altra attività estremamente importante ed efficace del ministro Matteo Salvini".
Urso ha poi specificato perché ritiene che entrambi i ministri siano adeguati nel loro ruolo, lasciando intuire che è bene non ci siano cambiamenti nel governo.
"Riteniamo efficace il ministro Piantedosi per il contrasto alla criminalità e all'immigrazione clandestina e anche il ministro Salvini che ha rimesso in campo, per esempio, un'opera strategica per il nostro paese come il ponte sullo stretto di Messina", ha concluso.
FI: "Se si impunta sarà crisi di governo"
La tensione vera è però con Forza Italia. Il portavoce Raffaele Nevi ha dichiarato che "il Governo va bene come è attualmente senza cambiamenti". Ma i toni dietro le quinte del partito di Tajani sono più accesi, per utilizzare un eufemismo.
"Se Salvini si impunta, ma non lo farà, apriamo la crisi di governo. Andiamo dal presidente Mattarella e noi ci chiamiamo fuori", avrebbero dichiarato fonti vicine al partito, come riferisce il Corriere.
Piantedosi frena i leghisti
Il dibattito infiamma la scena politica, ma i leghisti fanno i conti senza l'oste. E l'oste è naturalmente l'attuale ministro degli Interni. Matteo Piantedosi ha escluso la sua candidatura in Campania, che sarebbe vista come una sorta di "risarcimento" per lasciare liberi gli uffici del Viminale.
Ma il ministro, nonostante sia profondamente legato alla sua terra, ha ribadito a tutti di ritenere il suo ruolo al Viminale più utile alla sua regione.

"Sono qui per spirito di servizio e non per ambizione personale. Fino a quando mi sarà richiesto di fare il ministro, mi interessa solo svolgere al meglio questo compito. Quello che conta è il bene del Paese", ha affermato.