Sala sul Salva-Milano in Senato: "Non è una sanatoria, ma se non approvato, tutto daccapo"
Secondo il sindaco non è un liberi tutti
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ribadito con fermezza che il disegno di legge Salva-Milano non rappresenta una "sanatoria" per gli abusi edilizi, ma un intervento necessario per sbloccare i numerosi cantieri fermi nel capoluogo lombardo.
Durante l'audizione alla commissione Ambiente del Senato, Sala in collegamento ha dichiarato: "Non c'è nessun salvacondotto, non c'è un liberi tutti: vorrei che questo punto fosse molto chiaro".
Sala difende il Salva-Milano bloccato in Senato
Il ddl Salva-Milano, approvato alla Camera lo scorso novembre con 172 voti favorevoli e 41 contrari, è ora bloccato al Senato dove ha incontrato resistenze politiche.
Mentre il Partito Democratico si trova diviso al suo interno e Fratelli d'Italia valuta di votare contro, il provvedimento rischia di arenarsi fino ad aprile. Se non dovesse essere approvato, avverte Sala, "tutto andrebbe daccapo". Ma concretamente di che proposta di legge di stratta?
Che cosa prevede il disegno di legge
Il ddl punta a regolamentare l'edilizia consentendo la ripresa di circa 150 progetti bloccati dalla Procura di Milano per presunte irregolarità. Nello specifico, stabilisce che per demolizioni e ricostruzioni con volumetrie e sagome differenti non sia più necessario un piano attuativo comunale.
Se gli interventi avvengono in "ambiti edificati e urbanizzati", basterà dunque una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) per ristrutturazione.
La norma nasce con l'obiettivo di limitare la discrezionalità degli uffici tecnici e dei consigli comunali, ma le opposizioni temono che il provvedimento possa agevolare speculazioni immobiliari e legittimare situazioni urbanistiche dubbie.
Il sindaco: "Nessun favoritismo"
Nel suo intervento, il sindaco ha rivendicato i risultati ottenuti negli ultimi anni nel campo della rigenerazione urbana. Ha sottolineato infatti che nel 2014 si contavano 281 edifici e aree degradate mentre oggi sono 160 di cui oltre 120 già interessati da interventi di riqualificazione.
Sala ha poi difeso l'operato dell'amministrazione comunale respingendo qualsiasi sospetto di favoritismi: "Non si sospetta nemmeno che nessuno dei dirigenti e dei funzionari del Comune di Milano abbia avuto qualche interesse in materia".
Il ddl non sarà discusso prima di aprile
Al contrario, ha affermato che alcuni progetti fondamentali per la città sono stati messi in crisi dalle indagini della Procura. Ma nonostante il pressing di Sala e delle associazioni di categoria, la vicenda politica sul ddl Salva-Milano resta complessa.
Il provvedimento, fermo in commissione Ambiente del Senato da dicembre, non sarà discusso in Aula prima di aprile. Nel frattempo, il settore edilizio milanese continua a rimanere bloccato, con cantieri fermi e incertezza normativa.