Ritorno di Salvini al Ministero dell'Interno: Meloni fredda, intanto super vertice sui centri in Albania
Il leader della Lega sogna il ritorno al "vecchio" ministero, ma la premier sembra fredda anche perché forse sarebbe costretta al rimpasto di Governo
Metti di sognare il ritorno al Viminale, al Ministero dell'Interno. A occuparti di sicurezza nazionale invece che di treni che arrivano puntuali o in ritardo.
Anche a costo di non seguire più (direttamente) l'iter di realizzazione del ponte di Messina.
Perché è inutile girarci attorno. Dopo l'assoluzione nel processo Open Arms (specie considerando la formula della sentenza, "il fatto non sussiste"), il leader della Lega (e vicepremier) Matteo Salvini vorrebbe tornare (anche se non lo ha detto apertamente) al suo "vecchio" Ministero.
Oltre all'Albania dunque un pensiero in più per Giorgia Meloni (in copertina proprio con Salvini e l'attuale titolare dell'Interno, Piantedosi).
Albania e Salvini, ancora "spine" per Meloni
Al momento si tratta di ipotesi, suggestioni, "desiderata". Che non trovano (ancora) riscontri ufficiali.
Fatto sta che per la presidente del Consiglio, archiviata la pratica della manovra (anche se ancora in attesa del semaforo verde del Senato) non mancano sotto l'albero di Natale questioni spinose da seguire.
In primis, il tormentone Albania una questione sulla quale proprio oggi, è previsto un vertice di Governo.
L'intenzione dell'Esecutivo è infatti quella di riprendere i trasferimenti dei migranti nei centri allestiti a Gjader e Shengjin.
Centri migranti in Albania, si riparte?
Il Governo non solo ha intenzione di riprendere i trasferimenti dei migranti, ma si sarebbe già anche dato l'obiettivo di ripartire a gennaio, con il nuovo anno, il prima possibile.
Da qui la convocazione di un vertice a Palazzo Chigi all'antivigilia di Natale: vi parteciperanno oltre alla premier il Ministro della Difesa Guido Crosetto e il neo Ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti.
Un vertice di fatto tutto targato Fratelli d'Italia.
Le parole della premier e del Ministro dell'Interno
Del resto la presidente del Consiglio in queste ore è stata eloquente:
"La Cassazione ci ha dato ragione sui paesi sicuri, cioè sul diritto dei Governi di stabilire quale sia la lista dei Paesi sicuri, mentre i giudici possono entrare nel singolo caso rispetto al paese sicuro ma non disapplicare in toto la normativa interna".
Ma non solo. Anche il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha riconfermato la determinazione dell'Esecutivo a proseguire sulla strada intrapresa con il progetto dei centri migranti prima che fosse messo in discussione dallo stop dei tribunali di Roma e Bologna:
"I centri" per i migranti in Albania "sono pronti e saranno molto utili per velocizzare le procedure di riconoscimento della protezione a chi ne ha diritto, ma soprattutto del rimpatrio di chi non ne ha diritto. La recente sentenza della Cassazione ha confermato la possibilità di un prossima riattivazione dei centri che valuteremo proprio a partire da questo vertice".
E ancora:
"Non credo che la Corte europea possa decidere diversamente rispetto alla Cassazione almeno non in termini tali da impedire del tutto che il progetto possa decollare ed essere efficace ".
Salvini al Viminale? Il sogno del leader della Lega
Come detto, al tormentone Albania potrebbe dunque aggiungersi quello sul ritorno di Matteo Salvini all'Interno.
Un'ipotesi che potrebbe riaprire il nodo di un possibile rimpasto di Governo, annunciato più volte ma che Meloni continua a ripetere di non voler fare.
Salvini in due gazebo a Roma e Milano detto:
"Sicuramente occuparsi della sicurezza di milioni di italiani è qualcosa di bello a cui tutti non potrebbero che ambire e se qualcuno in passato poteva dire che non potevo andare agli Interni perché c'è un processo in corso sulla mia condotta da ministro, ora questo alibi non c'è più".
E ancora:
"In questo momento sto bene dove sto. Poi parlerò con Giorgia e con Matteo Piantedosi. Questo Governo è una squadra di amici e quindi vedremo".
Ritorno al passato, le reazioni della premier e del ministro
Ma la premier dalle prime reazioni sembra molto cauto sul ritorno di Salvini alle sue "vecchie" deleghe:
"Oggi sia io che Salvini siamo contenti dell'ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell'Interno".
E da parte sua Piantedosi ha commentato buttando acqua sul fuoco, rispedendo anche al mittente le polemiche:
"Salvini, in poco più di un anno, fece un ottimo lavoro al Viminale ed io ho avuto il privilegio di essere stato partecipe del suo mandato. Chi ora, in modo malevolo, vuole insistere a proporre una connotazione divisiva all’esito del processo di Palermo si deve rassegnare: ha prodotto l’effetto delle espressioni di apprezzamento del mio lavoro da parte del presidente Meloni e dello stesso Salvini".