Riforma della Giustizia: primo sì dal Senato, ora altri due passaggi (e forse anche referendum)
Meloni: "Confermiamo la nostra determinazione nel dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente"
Con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astensioni, il Senato ha approvato la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere dei magistrati. Un voto salutato con grande entusiasmo dal Centrodestra (in particolare da Forza Italia, che ha "realizzato il sogno di Berlusconi") e ampiamente criticato dall'opposizione.
Riforma della Giustizia: primo sì dal Senato: cosa succede ora
Dopo il passaggio del Ddl alla Camera, il testo è dunque passato anche in Senato e ora dovrà fare altri due passaggi, uno a Montecitorio e uno a Palazzo Madama. Ma la riforma questa è e questa sarà.
Clicca qui per scaricare il testo completo della riforma.
A meno di incidenti di percorso e di improbabili ripensamenti, il doppio percorso parlamentare (previsto dall’articolo 138 della Costituzione) si dovrebbe concludere entro la fine dell'anno o al più tardi a inizio 2026. Dopodiché la prossima primavera si terrà l'eventuale referendum confermativo.
Tutti vogliono il referendum, ma si farà?
Un referendum che - a differenza di molti altri - sembra voluto un po' da tutti. Dalle opposizioni, che intendono fermare la corsa di questa riforma, ma anche dalla maggioranza, che invece vuole "suggellarla" con un successo popolare.
Al momento, però, non è sicuro che si passerà dalle urne. Il referendum costituzionale, disciplinato dall'articolo 138 della Costituzione, viene indetto soltanto se nel doppio passaggio alle Camere non raggiunge i due terzi della maggioranza (condizione che in questo momento manca).
A quel punto, poi, si passa alle urne. Ma, a differenza del referendum abrogativo, non c'è quorum. Ciò significa che, indipendentemente dal numero di votanti, la legge sottoposta a referendum costituzionale viene approvata se i voti favorevoli superano quelli contrari.
Esulta Meloni
Soddisfatta dell'esito del voto la premier Giorgia Meloni:
"L’approvazione in seconda lettura al Senato della riforma costituzionale della giustizia, segna un passo importante verso un impegno che avevamo preso con gli italiani e che stiamo portando avanti con decisione. Il percorso non è ancora concluso, ma oggi confermiamo la nostra determinazione nel dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente".