Riarmo: oggi Meloni in Parlamento prima del Consiglio europeo di giovedì
Il compromesso raggiunto sembra garantire la tenuta del centrodestra, mentre le opposizioni si presenteranno divise

La premier Giorgia Meloni si prepara ad affrontare oggi, 18 marzo 2025, il dibattito parlamentare in vista del prossimo Consiglio europeo con un obiettivo chiaro: evitare qualsiasi rischio di divisione all'interno dell'Occidente. La compattezza tra Europa e Stati Uniti, sia sulla crisi in Ucraina sia sulla questione dei dazi, rappresenta una priorità strategica per l'Italia. Questo principio guiderà le sue comunicazioni al Senato e alla Camera nei prossimi giorni.
Il nodo del riarmo continua a spaccare maggioranza e opposizione.
Meloni in Parlamento: equilibrismo per evitare divisioni
Palazzo Chigi e la maggioranza hanno lavorato a una risoluzione unitaria, cercando un equilibrio tra le diverse sensibilità politiche. Con il passare delle ore, il testo iniziale è stato ridimensionato, diventando, secondo fonti parlamentari, "più stringato". Il compromesso raggiunto sembra garantire la tenuta del centrodestra, mentre le opposizioni si presenteranno divise.
Il Movimento 5 Stelle, contrario al piano di riarmo europeo, si avvicina a posizioni espresse dalla Lega, anche se quest'ultima conferma l'allineamento alle indicazioni del governo.
Sanità al collasso, crollo della produzione industriale, bollette alle stelle e questi signori si adoperano solo per spendere miliardi in armi. Qui di seguito le mie dichiarazioni alla stampa poco fa ⤵️ pic.twitter.com/4beZKCkQOP
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) March 17, 2025
Il leader del Carroccio, nei giorni scorsi, si è scagliato contro le recenti parole di Macron sulla possibilità di offrire all'Europa l'ombrello nucleare francese, commentando in generale la sua posizione sulla politica estera in riferimento alla guerra in Ucraina.
"A Bruxelles e a Parigi c'è qualche matto. Io penso che Macron anche per convenienza e per sopravvivenza politica, abbia una disperata esigenza di dare un senso alla sua ancor breve permanenza alla guida della Francia, però non lo faccia a nostre spese e dei nostri figli".
Parole pesanti, che hanno - per l'ennesima volta - chiarito la posizione del leghista.
Dopo aver mandato a gambe all’aria il settore auto tedesco con le eco-follie del Green Deal, ora vogliono riconvertire l’industria per produrre armi?
Più chiaro di così…
Qualcuno a Bruxelles forse pensa di usare soldi dei contribuenti italiani - con la scusa del ReArm Europe -… pic.twitter.com/kRrF8pdcJI— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 17, 2025
Alle parole di Salvini è seguita la risposta di Carlo Calenda, leader di Azione da sempre favorevole al riarmo, che su X ha condiviso le parole del vicepremier:
"Amici, secondo me abbiamo un problema nel governo.Antonio Tajani e Giorgia Meloni per quanto tempo ancora potrete fare finta di non avere all’interno uno che è formalmente alleato con Putin?".
Nelle scorse ore, il centrista, ha ribadito il suo pieno sostegno ad un piano di comune difesa europea.
L’Europa come potenza deve nascere ora, stretta fra due autocrati. Non c’è più tempo da perdere.
Partiamo dalla difesa comune verso la comunità politica, verso gli Stati Uniti d’Europa.➡️ iscriviti su https://t.co/zUduX2ldOO e supportaci scrivendo #s48 sulla dichiarazione… pic.twitter.com/yYfCW85auo
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 15, 2025
Il Partito Democratico, dal canto suo, è impegnato a trovare una sintesi interna per evitare ulteriori fratture dopo le recenti divisioni sulla risoluzione del Parlamento europeo.
Mentre Alleanza Verdi e Sinistra ribadirà la propria contrarietà al riarmo nazionale.
In Piazza del Popolo insieme a donne e uomini che chiedono a gran voce un’Europa unita che guarda al futuro dei nostri giovani. L’Eu già spende in armi 730 mld € (+58% della Russia). No follia bellicista. Si all’Europa punto di riferimento della diplomazia per un futuro di #pace pic.twitter.com/R69ID8igpd
— Angelo Bonelli (@AngeloBonelli1) March 15, 2025

Mantiene la linea a favore del riarmo, invece, Più Europa, con Riccardi Magi in prima fila per la causa.
Una buona notizia e una cattiva.
Quella buona è il voto a favore dell’Europarlamento al piano RearmEu: un piano che risponde alla minaccia che arriva dalla Russia e che, a livello politico, indica la risposta compatta dell’Unione europea alla Russia e al disimpegno dal sapore…
— Riccardo Magi (@riccardomagi) March 13, 2025
Nella risoluzione di maggioranza si evitano riferimenti espliciti e potenzialmente divisivi al progetto ReArm Europe. Il focus viene invece posto sul rafforzamento della capacità operativa degli Stati membri all'interno del quadro NATO.
Il nodo del finanziamento alla difesa europea: la proposta di Giorgetti
Parallelamente, nella risoluzione viene citata la proposta del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, discussa durante l'Ecofin dell'11 marzo. Il piano prevede uno strumento con garanzie europee per attrarre fino a 200 miliardi di euro di investimenti privati nella difesa.

Sul fronte della guerra in Ucraina, la posizione di Meloni resta ancorata alla collaborazione con UE, USA e alleati, mirando a una soluzione diplomatica rispettosa del diritto internazionale e degli interessi di Kiev.
Gli interventi in Parlamento e il vertice di Bruxelles
Giorgia Meloni interverrà in Senato alle 14:30, per poi presentare lo stesso discorso alla Camera il giorno successivo. Il suo intervento toccherà i principali punti all'ordine del giorno del summit europeo: competitività economica, Ucraina, difesa europea, Medio Oriente, Gaza, Siria, migrazioni e politiche marittime.
L'approccio della premier rimane improntato all'equilibrio tra Stati Uniti e Unione Europea. I meloniani escludono che questa possa essere l’occasione per annunciare ufficialmente un viaggio a Washington, benché tale ipotesi sia in fase di pianificazione.
Si prevede che Meloni confermi il sostegno all'Ucraina e alle iniziative diplomatiche di Donald Trump, mantenendo tuttavia una posizione cauta sulla proposta dell'Alto rappresentante UE Kaja Kallas di destinare ulteriori 40 miliardi di euro in aiuti militari a Kiev. La Lega ha già espresso una netta opposizione, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha invitato a una riflessione più approfondita sul tema.
Sul fronte NATO, Meloni sottolineerà la necessità di rafforzare il pilastro europeo dell'Alleanza, pur evitando di prendere una posizione definitiva su ReArm Europe, progetto ancora privo di dettagli concreti. Rimane, invece, il fermo rifiuto all'invio di truppe italiane in Ucraina, accompagnato dall’idea di un vertice immediato tra Stati Uniti, Unione Europea e alleati, proposta finora rimasta senza seguito.
Oltre alla sicurezza, un altro tema centrale sarà la questione commerciale. Di fronte alla minaccia di nuovi dazi americani, Meloni ribadirà la necessità di evitare una guerra commerciale con gli Stati Uniti.

Per quanto riguarda il Medio Oriente, la Premier ha recentemente incontrato il re di Giordania, Abdullah II, sottolineando l’urgenza di affrontare i bisogni umanitari a Gaza e la necessità di fermare le violenze in Siria.
Sul tema delle migrazioni, è probabile che Meloni rivendichi la strategia degli hotspot nei Paesi terzi, sulla scia dell’accordo con l’Albania.
Questa linea è stata più volte contestata da Matteo Renzi, il quale si prepara a un nuovo attacco parlamentare:
"Arriva la Meloni in Aula, dopo tre mesi di fuga dal Senato. Ci sarà da divertirsi, ho diverse cose da dire alla nostra Premier", ha scritto nella sua enews.
Lo scontro con l’opposizione
Si prevede un nuovo confronto acceso con i leader delle opposizioni, in particolare con Elly Schlein e Giuseppe Conte. Il dibattito si preannuncia infuocato, con le forze politiche pronte a mettere in evidenza le divergenze sulla gestione delle principali questioni internazionali.