Remigration Summit a Gallarate. Pd: "Impedire raduno razzisti". Salvini: "Non siamo mica in Urss"
Resta alta l’attenzione da parte delle forze dell’ordine, vista la presenza annunciata di esponenti dell’estrema destra europea e il rischio di tensioni con i manifestanti

Si svolgerà - salvo colpi di scena dell’ultima ora - a Gallarate il contestatissimo Remigration Summit, il raduno dell’ultradestra europea che ha già scatenato polemiche infuocate a livello nazionale. La location individuata sarebbe il Teatro Condominio della città varesina, anche se gli organizzatori mantengono il massimo riserbo per motivi di sicurezza e per evitare contestazioni.
Proprio in queste ore è in corso un vertice in Prefettura a Varese tra le forze dell’ordine per valutare le condizioni di sicurezza in vista dell’evento, inizialmente previsto a Milano e poi spostato per ragioni logistiche e di ordine pubblico. A Milano sono infatti attese due manifestazioni di protesta, una organizzata dal centrosinistra e l’altra da studenti e centri sociali: quest’ultima desta le maggiori preoccupazioni per il rischio di infiltrazioni da parte di frange antagoniste.
Pd all’attacco, la Lega difende la libertà di espressione
La decisione di ospitare il summit ha sollevato l’indignazione del Partito Democratico. Il senatore Alessandro Alfieri e il consigliere regionale Samuele Astuti chiedono che l’evento venga vietato.
"È un dovere impedire un raduno di razzisti che inneggia a odio e intolleranza. Non possiamo accettare che estremisti di destra che si ispirano al pensiero nazista si radunino sul nostro territorio". Duro anche il giudizio sulla posizione della Lega: “Inquietante il sostegno del partito di Salvini a questa iniziativa, mentre il Governo tace. Chiediamo che le istituzioni locali si adoperino per impedire un oltraggio al sentire democratico”.

Il sindaco leghista di Gallarate, Andrea Cassani ha ricordato che “l’articolo 21 della Costituzione garantisce la libertà di espressione". "Non condivido né sostengo le idee del Remigration Summit, ma non posso impedirne lo svolgimento se si tratta di una manifestazione pacifica e privata”, ha affermato.
A difendere l’evento è invece il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
“Non siamo mica in Unione Sovietica. Se qualcuno teme che l’immigrazione di massa sia un problema enorme, deve poterlo esprimere. Ci sono idee di estrema sinistra che non condivido per nulla, ma non per questo vanno censurate”. Sulla stessa linea Silvia Sardone, europarlamentare della Lega, che attacca: “La sinistra ormai non si vergogna del suo atteggiamento liberticida, decidono chi può parlare e chi no. È inaccettabile”.
Il nodo sicurezza e le incognite dell’evento
Al momento, la Prefettura ha ribadito che non è possibile vietare l’evento, trattandosi di un incontro privato, purché resti nei limiti della legalità. Tuttavia, resta alta l’attenzione da parte delle forze dell’ordine, vista la presenza annunciata di esponenti dell’estrema destra europea e il rischio di tensioni con i manifestanti.
Il mistero sulla location potrebbe quindi essere l’ultima carta degli organizzatori per proteggere l’iniziativa da proteste e sabotaggi. Ma la scelta di Gallarate come sede definitiva, se confermata, rischia di trasformare la città in un epicentro di scontro politico e sociale in un clima già incandescente.
Il Remigration Summit – che prende il nome dall’ideologia della “remigrazione”, ovvero l’espulsione di massa degli immigrati per contrastare la cosiddetta “sostituzione etnica” – si preannuncia come uno degli eventi più controversi e divisivi dell’anno nel nostro Paese. Un banco di prova per la tenuta delle istituzioni tra libertà di espressione, sicurezza pubblica e rispetto dei valori democratici sanciti dalla Costituzione.