"Reimmatricolare l'auto con la targa rovinata costa troppo: cambiamo la legge"
Richiesta di modificare la prassi di Meinhard Durnwalder (Südtiroler Volkspartei). Salvini stoppa: "Costerebbe di più"

Può capitare a tutti di trovarsi la targa dell'auto rovinata e pertanto illeggibile, o addirittura di perderla. Ma cosa succede in questo caso?
La legge prevede che il veicolo - sebbene abbia ancora un'altra targa - venga reimmatricolato, con costi elevati per i cittadini.
L'argomento è stato all'ordine del giorno del Question time in Senato di giovedì 26 giugno 2025, con un'interrogazione presentata dall'onorevole Meinhard Durnwalder (Südtiroler Volkspartei) e rivolta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
Reimmatricolazione dei veicoli con targhe deteriorate
La legge prevede che i dati di immatricolazione indicati nelle targhe debbano essere sempre leggibili e quando, a causa del deterioramento, non lo sono più, l'intestatario della carta di circolazione deve richiedere all'ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una nuova immatricolazione del veicolo. Insomma, come se si trattasse di una nuova immatricolazione.
Per la violazione degli obblighi sulla regolarità della targa, infatti, sono previste sanzioni che vanno dal pagamento di una somma da 42 a 173 euro, in caso di circolazione con una targa non chiaramente e integralmente leggibile (articolo 102, comma 7) e, da 26 a 102 euro, quando la targa è deteriorata al punto da perdere le caratteristiche di rifrangenza, cui si aggiunge, in questo caso, la sanzione accessoria del ritiro della targa e il conseguente fermo amministrativo del veicolo.
L'interrogazione
"Spesso accade, a seguito di un incidente o soprattutto in sede di revisione dei veicoli, che emerga la necessità di sostituire le targhe a causa o della scarsa leggibilità dei dati alfanumerici relativi all'immatricolazione o del precoce deterioramento delle caratteristiche di rifrangenza anche di una sola delle targhe - ha spiegato il proponente - Inoltre, l'ispezione relativa al deterioramento delle targhe viene effettuata mediante un controllo meramente visivo e non è standardizzata da una procedura di misurazione tecnica, il che non consente agli operatori di avere dei parametri uniformi, che dovrebbero invece essere stabiliti con apposito regolamento ministeriale e applicati su tutto il territorio nazionale".
"Di conseguenza, per non incorrere nelle sanzioni, i proprietari dei veicoli si vedono costretti a richiedere una reimmatricolazione, al solo fine di ottenere nuove targhe leggibili e quindi regolari ai sensi delle disposizioni di legge, con la conseguenza di dover poi modificare anche la carta di circolazione e il contratto relativo alla polizza assicurativa".
Quanto costa reimmatricolare l'auto
I costi amministrativi totali, tenuto conto degli emolumenti e dei diritti relativi alla registrazione presso la motorizzazione civile e il pubblico registro automobilistico, delle imposte di bollo e del costo delle targhe, a seconda delle caratteristiche dimensionali relative alla tipologia di veicolo, ammontano a 140 euro circa, cui si aggiungono eventuali costi per il servizio di intermediazione qualora il proprietario dovesse rivolgersi a uno sportello telematico dell'automobilista dell'ACI o a un'agenzia di pratiche auto per il disbrigo delle procedure.
In altri Paesi europei, invece, vige la possibilità di rifare la singola targa: pertanto Durnwalder ha richiesto a Salvini la possibilità di uniformarsi.
Perché non si può fare diversamente
La richiesta è stata però rigettata dal ministro, che ha anche spiegato il perché non sarebbe conveniente per i cittadini stessi.
"La norma prevede il divieto di ristampa della stessa combinazione alfanumerica per questioni di sicurezza - ha precisato Salvini - Si tratta, principalmente, di prevenire meri errori materiali o addirittura condotte illecite".
Ma la questione più importante - alla base della richiesta - era quella dei costi.
"Produrre singolarmente una targa costituirebbe un costo maggiore per i cittadini, pari a quello per l'emissione di una targa storica, cioè 549 euro per i veicoli e 274,50 euro per i motocicli. La situazione attuale, dunque, è la più sicura e costosa, ma siamo aperti a valutare proposte migliorative anche valutando modifiche al Codice della Strada".