elezioni

Regionali Veneto, Tajani chiude alla lista Zaia: "Così si crea confusione negli elettori"

Ma la "base" del governatore spinge per una candidatura autonoma

Regionali Veneto, Tajani chiude alla lista Zaia: "Così si crea confusione negli elettori"
Pubblicato:

Le elezioni regionali in Veneto, previste per autunno 2025, stanno già creando frizioni profonde all’interno della coalizione di centrodestra. Al centro della tensione c’è il futuro del presidente uscente Luca Zaia, governatore amatissimo dai cittadini ma giunto al termine del suo secondo mandato, e quindi non più ricandidabile per legge.

Regionali Veneto, Tajani chiude alla lista Zaia: "Così si crea confusione negli elettori"
Luca Zaia

Il suo altissimo consenso – stabilmente sopra il 65% secondo i sondaggi – alimenta il dibattito su un suo ruolo attivo attraverso una nuova “Lista Zaia”, proposta che agita le acque e non piace a molti: a cominciare dai due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.

Il dilemma: la Lega o Fratelli d’Italia?

Il primo nodo da sciogliere riguarda la leadership politica del prossimo governatore. La Lega – storicamente radicata in Veneto e partito di Zaia – vorrebbe mantenere la guida della regione candidando Alberto Stefani, attuale vicesegretario federale e segretario della Liga Veneta. Ma Fratelli d’Italia, forte del suo recente exploit elettorale nel Nord, chiede spazio e punta a conquistare per la prima volta una presidenza regionale nella macro-area settentrionale.

La decisione non è semplice, e Zaia, pur facendo un passo indietro dalla corsa alla presidenza, non intende restare alla finestra. Ha infatti rilanciato l’ipotesi di una lista civica a suo nome, rivolta a un elettorato più ampio di quello del centrodestra tradizionale.

"Rappresenta un segmento importante di cittadini che altrimenti non andrebbe a votare", ha spiegato.

Il peso della “Lista Zaia”

La proposta di una nuova Lista Zaia sta facendo molto discutere. Lo stesso presidente ha ricordato che nel 2020 la sua lista civica ottenne il 44,6% dei consensi, un dato superiore sia a quello della Lega (ferma al 17%) sia a quello del centrosinistra (Lorenzoni si fermò al 15,7%). In totale, Zaia vinse le elezioni con un trionfale 76,8%.

Secondo il governatore, riproporre quella lista oggi potrebbe portare tra il 40% e il 45% dei voti, intercettando anche i moderati e gli elettori scontenti delle sigle partitiche. Una prospettiva che però non piace a molti nel centrodestra, a cominciare da Matteo Salvini e Antonio Tajani, ovvero i due vicepremier.

Salvini contrario: no a liste civiche fuori dal controllo della Lega

Secondo quanto riportato da Repubblica, il segretario della Lega avrebbe lanciato un ultimatum a Zaia: niente lista personale, si corre con il simbolo del partito. Salvini teme che la “Lista Zaia” possa sottrarre voti alla Lega stessa, minando la tenuta elettorale del Carroccio nella sua roccaforte storica.

Regionali Veneto, Tajani chiude alla lista Zaia: "Così si crea confusione negli elettori"
Zaia e Salvini

A complicare ulteriormente la situazione c’è il malumore che serpeggia tra i fedelissimi del presidente uscente. In molti accusano il leader leghista di non aver fatto nulla per sostenere la battaglia sul terzo mandato, che avrebbe permesso a Zaia di correre ancora.

Un sentimento ben riassunto dalle parole di Giuseppe Fantuz, storico segretario della sezione leghista di Gaiarine:

"È come se il Napoli degli anni Ottanta avesse lasciato in panchina Maradona".

La base veneta è compatta e sostiene il doge nella candidatura autonoma.

Tajani frena: “No a progetti personali”

Anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, è intervenuto per raffreddare l’entusiasmo attorno alla lista civica di Zaia. Durante una conferenza stampa ha sottolineato che ogni partito deve contribuire con le proprie liste al progetto unitario del centrodestra, evitando personalismi che rischiano solo di creare confusione tra gli elettori.

"L’idea di ogni esponente che si presenta con la propria lista è quantomeno singolare", ha detto.

Tajani ha inoltre ribadito che, pur non essendoci ancora fretta, bisognerà puntare su candidati condivisi, come già fatto nelle Marche con la riconferma di Francesco Acquaroli.

Il ruolo di Zaia: “La mia lista è una forma di sensibilità”

Zaia, da parte sua, ha cercato di ridimensionare la portata politica della sua proposta, spiegando che la sua lista civica non è pensata come un soggetto politico alternativo, ma come uno strumento per dare voce a una parte dell’elettorato altrimenti silente.

"Ho sempre avuto una lista civica che non ho mai utilizzato per fare politica, ma per intercettare la sensibilità di chi non voterebbe né centrodestra né centrosinistra", ha chiarito, sottolineando anche che la lista potrà essere presentata solo se il candidato presidente ne accetterà formalmente la presenza.

E ha concluso con un messaggio al suo schieramento: "Il centrodestra, se ha maturità di governo, saprà valutare questa opportunità. La Lista Zaia può rafforzare il legame con i cittadini".