Vincono Francesco Acquaroli e (due volte) Fratelli d’Italia. Il primo test elettorale dell’autunno premia il centrodestra, che si riconferma alla guida delle Marche. Francesco Acquaroli, governatore uscente sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, è stato rieletto presidente della Regione con il 52,43% dei voti. Il candidato del centrosinistra, Matteo Ricci – ex sindaco di Pesaro e appoggiato anche dal Movimento 5 Stelle – si ferma al 44,44%.
La vittoria di Acquaroli conferma la solidità della coalizione di centrodestra, ma i veri equilibri interni emergono guardando ai risultati dei singoli partiti.
Fratelli d’Italia supera il Pd e diventa primo partito nelle Marche
Fratelli d’Italia si conferma protagonista assoluto delle elezioni regionali Marche 2025, raggiungendo il 27,41% dei consensi (contro il 18% del 2020). Il Partito Democratico scende al 22,50%, perdendo il primato che aveva cinque anni fa, quando aveva raccolto il 25% dei consensi.
Nel centrodestra cresce Forza Italia con l’8,60%, mentre la Lega crolla al 7,37%, un tracollo se si pensa che nel 2020 era il primo partito della coalizione con il 22,38%
Nel centrosinistra, dietro al Pd si piazza la lista civica “Per Matteo Ricci” con il 7,34%, seguita da un M5S in calo al 5,08%. Alleanza Verdi e Sinistra ottiene il 4,15%.
Le reazioni
Acquaroli ha commentato la riconferma parlando di un “risultato inaspettato nelle dimensioni”, aggiungendo:
“I marchigiani hanno premiato il lavoro fatto su sanità, infrastrutture e rilancio economico. Ora serve continuità e concretezza per affrontare i nodi storici della regione”.
Dall’altra parte, Ricci ha invece riconosciuto la sconfitta:
“Era una battaglia complicata, ma ho dato il massimo. Abbiamo portato ovunque la nostra idea di alternativa, purtroppo i cittadini hanno scelto la continuità”.
Meloni soddisfatta, Schlein e Conte riflettono
Gongola, ovviamente, Giorgia Meloni:
“Gli elettori hanno premiato una persona che in questi anni ha lavorato senza sosta per la sua regione e i suoi cittadini. Sono certa che continuerà nel suo impegno con la stessa passione e determinazione. Complimenti Francesco e buon lavoro”.
Di segno opposto le parole della segretaria Pd Elly Schlein, che invita a guardare avanti:
“Ora ci aspettano altre cinque regioni al voto e continueremo a sostenere i nostri candidati con determinazione”.
Più critico Giuseppe Conte:
“Dobbiamo prendere atto che la nostra proposta non ha convinto la maggioranza degli elettori”.
Più critica ancora Avs, che ha sostenuto che il campo largo è condizione necessaria per sfidare il Centrodestra, ma il risultato dice che non è ancora sufficiene.
Parla di astensionismo record, invece, Carlo Calenda:
“Il dato più rilevante delle elezioni nelle Marche è l’ennesimo record dell’astensione. Il regionalismo è in crisi irreversibile. I cittadini sono stanchi di carrozzoni che funzionano male – soprattutto nella sanità – e costano tanto. Così il voto di opinione evapora, prevale quello organizzato e di conseguenza vince chi governa. La stessa cosa accadrà nelle altre regioni che andranno al voto nei prossimi mesi.
Azione ha scelto di non partecipare a coalizioni contraddittorie e programmi confusi. Crediamo che il regionalismo vada scardinato, la sanità riportata al centro, le partecipate chiuse e i soldi dirottati verso i comuni. Finché non si farà questo l’astensione continuerà ad aumentare”.
Il dato più rilevante delle elezioni nelle #Marche è l’ennesimo record dell’astensione.
Il regionalismo è in crisi irreversibile. I cittadini sono stanchi di carrozzoni che funzionano male – soprattutto nella sanità – e costano tanto. Così il voto di opinione evapora, prevale…— Carlo Calenda (@CarloCalenda) September 29, 2025
Elezioni Regionali 2025: le prossime sfide
Dopo le Marche, il calendario elettorale autunnale prevede il voto in Calabria (5-6 ottobre) e in Toscana (12-13 ottobre).
Il ciclo si chiuderà a fine novembre con tre regioni decisive: Campania, Veneto e Puglia.
Nel centrodestra le trattative sulle candidature sono ancora aperte: in Veneto la Lega spinge per Alberto Stefani, mentre Forza Italia guarda a un candidato civico in Puglia e Campania.