Regionali, De Luca piccona Fico: "Diamo la Campania a chi non ha fatto nulla in 10 anni?"
Anche il Centrosinistra ha i suoi bei guai in vista delle elezioni
Non solo il Centrodestra alle prese con l'intricato risiko delle candidature dei Governatori alle Regionali.
Settimana scorsa ha tenuto banco il vertice tra Meloni, Salvini, Tajani e Lupi per risolvere le situazioni soprattutto in Veneto e Campania.
Ma anche il Centrosinistra è impegnato a far combaciare tutte le tessere del puzzle per presentare candidati che possano le giocarsi la partita, ma soprattutto per trovare candidature condivise che non rompano gli equilibri della coalizione anche nell'ottica dell'azione come opposizione al Parlamento nei confronti del Governo.
E in questi giorni tengono banco le parole di Vincenzo De Luca, che spariglia le carte in Campania dopo che sembrava esserci tutto pronto per un accordo.
La situazione in Campania: via libera a Fico, anzi no
Il compromesso politico per la Regione Campania si giocherà sulla sanità.
Dopo la cena delle scorse settimane tra Giuseppe Conte e Vincenzo De Luca e il tavolo a tre con Elly Schlein, il veto sul nome di Roberto Fico come candidato governatore sembrava essere definitivamente caduto.

Anche perché la coalizione sembra avere tutto l'interesse a schiacciare forte l'acceleratore in questa direzione dal momento che i sondaggi danno il candidato del M5S, ex presidente della Camera, su cui convergerebbe appunto anche il Pd, in forte vantaggio.
Le picconate di De Luca
Ma a tenere banco sono le parole del governatore uscente, il vulcanico ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca.

"La domanda che mi viene rivolta in Campania, e che io rivolgo alla segretaria del Pd, è questa: qual è la regione al voto più importante? La Campania. Qual è la regione dove i Cinque Stelle sono stati all'opposizione per dieci anni e non hanno fatto niente? La Campania. E noi a chi diamo il governo della Campania? Ai Cinque Stelle. Non c’è molta ragionevolezza in questi comportamenti. Io non so cosa rispondere a chi me ne chiede conto"
L'altra partita, la situazione in Veneto: corre Manildo
Dalla Campania al Veneto dove sarà Sarà Giovanni Manildo (ex sindaco di Treviso) il candidato del Centrosinistra alle prossime elezioni regionali.

E sarà alla guida della coalizione più ampia e coesa mai presentata in Veneto.
L'investitura ufficiale è arrivata nelle scorse ore anche dalla viva voce del segretario nazionale Elly Schlein:
"Ci siamo mossi per tempo e siamo pronti a questa sfida. Manildo è perfetto per il Veneto. Ora speriamo che alla data delle elezioni regionali in Veneto ci si arrivi presto, noi intanto ci siamo portati avanti con il lavoro. Abbiamo fatto un percorso programmatico di partecipazione dal basso, in cui sono state coinvolte 20mila persone, che hanno fatto maturare un programma concreto".
L'accordo in Puglia c'è, manca il "sì" di Decaro
Infine, fumata bianca anche in Puglia dove il Centrosinistra sta ormai per definire tutti i dettagli di quello che già è stato chiamato "Il patto per la Puglia" con Pd, Avs e Movimento 5 Stelle che si stanno praticamente quotidianamente confrontando sul programma.
In particolare sui temi dello sviluppo della Puglia, del lavoro, della tutela dell’ambiente, della salute.
Un orizzonte quasi sereno come realizzazione del "campo largo" anche se a dir la verità al momento l'ex sindaco di Bari e oggi europarlamentare Antonio Decaro non ha ancora sciolto le riserve sulle sua discesa in campo.

Toscana, l'armistizio tra Schlein e Giani
In Toscana infine si fa invece buon viso a cattivo gioco.
La scorsa settimana un super vertice di quattro ore tra la stessa Schlein e il governatore uscente Eugenio Giani sembra aver partorito un armistizio discretamente solido.

Un accordo che dovrebbe portare alla candidatura bis del presidente della Toscana (decisissimo a correre di nuovo e irremovibile nella volontà di non fare alcun passo indietro) anche se il Movimento 5 Stelle spinge per cambiare uomini e strategie.