Referendum, il 15-20% degli elettori Pd ha votato 'no' alla cittadinanza
L'Istituto Cattaneo: "Gli equilibri tra gli schieramenti non cambiano"

Quattro erano i quesiti sul lavoro, ma quello sulla cittadinanza era quello maggiormente discusso. E che fa discutere anche all'indomani del voto.
Sì, perché secondo l'analisi dei flussi realizzata dall'Istituto Cattaneo di Bologna, un elettore su cinque del Pd ha votato "no" al quesito sulla cittadinanza.
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Referendum, il 15-20% degli elettori Pd ha votato 'no' alla cittadinanza
L'Istituto Cattaneo ha analizzato i flussi di voto mettendo in relazione le elezioni europee dell'anno scorso al referendum di domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025. Un'analisi che ha preso in esame una decina di grandi città e che come prima cosa scopre il classico "segreto di Pulcinella": tutto o quasi l'elettorato di centrosinistra è andato a votare, mentre quasi tutto quello di centrodestra si è astenuto.
Ma se fin qui c'erano pochi dubbi, a risultare particolarmente interessante è l'analisi sul quinto quesito, quello appunto relativo alla cittadinanza.
Una quota che oscilla fra il 15 e il 20% degli elettori del Pd alle elezioni europee ha votato "no" al referendum sulla cittadinanza. Una cifra che è stata più alta a Genova, Bologna e Firenze.
Naturalmente - come avverte lo stesso istituto - i numeri non possono essere completi e i dati potrebbero essere soggetti a errori di stima. Anche se il macro-dato rimane.
"Confermata la stabilità degli schieramenti"
Sostanzialmente, al di là delle dichiarazioni dei vari "contendenti", il voto del referendum non sembra modificare gli equilibri.
"È azzardato proiettare il voto registrato in occasione di questa tornata elettorale su possibili equilibri elettorali futuri tra partiti e aree politiche, ma l'impressione che si ricava continua a essere quella di una sostanziale stabilità degli allineamenti elettorali registrati in occasione delle politiche del 2022 e delle europee del 2024", spiegano gli analisti.
"Il disallineamento tra il voto ai partiti registrato nelle elezioni più recenti e le scelte sui due temi della consultazione referendaria presentano tendenze molto diverse. I piccoli incrementi rispetto al proprio bacino elettorale storico registrati sulla posizione referendaria da loro sostenuta riguardo al lavoro da Pd, Avs e M5S sono contraddetti dalle grandi perdite subite sulla cittadinanza. In ogni caso, né gli uni né le altre derivano da flussi di voto che sembrano destinati a replicarsi".