Redditometro, il dietrofront del Governo: cosa è successo e cosa potrebbe succedere dopo le elezioni
Il decreto era già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, possibile che nessuno sapesse nulla? Se ne riparlerà probabilmente superato il 9 giugno...
Prima un ministro che annuncia il ritorno di uno strumento tanto discusso (soprattutto all'interno della sua coalizione), poi le prese di posizione contrarie degli alleati, infine l'intervento della presidente del Consiglio dei ministri che fa marcia indietro e stoppa tutto. Sul Redditometro si è consumata una vera e propria figuraccia del Governo di Centrodestra, alle prese con l'ennesima questione interna (che poi interna non è poi rimasta) proprio a pochi giorni dalle elezioni europee.
Redditometro, caos in maggioranza
Andiamo con ordine. A inizio settimana in Gazzetta Ufficiale è comparso un decreto a firma del viceministro all'Economia Maurizio Leo che reintroduceva di fatto il Redditometro, uno strumento che permette di risalire al reddito presunto dei contribuenti per verificare se quello dichiarato corrisponde a quello reale.
Forza Italia e Lega dicono no
La notizia ha originato un'immediata levata di scudi. Dall'opposizione? No, nemmeno per sogno. A mettersi di traverso è stata la stessa maggioranza, con Lega e Forza Italia che hanno subito espresso la propria contrarietà.
"È un simbolo del fisco che opprime e uno strumento obsoleto, bisogna abolirlo", ha detto il leader degli azzurri Antonio Tajani.
La Lega, da parte sua, a parlato di no a un "Grande fratello" che controlli i conti degli italiani.
L'intervento di Meloni
A questo punto sulla questione è intervenuta a gamba tesa direttamente Giorgia Meloni, che in un video su Instagram ha precisato la sua posizione e quella del Governo.
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"Mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo Governo. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune.
L'attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal Vice Ministro dell'Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar.
Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini. Sull'ultimo decreto recentemente varato dal Mef, che negli intendimenti delimita l'azione di verifica dell'amministrazione finanziaria, mi confronterò personalmente con il Vice Ministro Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei Ministri. E se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli".
Ma dunque, cosa è successo?
Ma dunque, cosa è successo? Il Governo, di fatto, ha sospeso un decreto ministeriale che era già stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e che rispondeva ad una precisa delega della stessa maggioranza. Una situazione, a memoria, senza precedenti.
Meloni, di fatto, ha sconfessato quanto aveva fatto un suo viceministro (Leo è di Fratelli d'Italia), e a questo punto viene spontaneo chiedersi: ma Leo ha fatto tutto da solo, senza consultare nessuno? All'interno di FdI - ma anche del resto della maggioranza - nessuno sapeva che il decreto sul Redditometro sarebbe passato in Gazzetta Ufficiale? Difficile pensare che sia così, altrimenti sarebbe quantomeno opportuno che la premier chiedesse del dimissioni del sottosegretario.
Se ne parlerà sicuramente venerdì 24 maggio 2024 in Consiglio dei ministri. Tajani e Salvini chiederanno l'abrogazione e Leo probabilmente si cospargerà il capo di cenere, addossandosi presumibilmente le responsabilità di una "fuga in avanti".
Ma al di là delle questioni interne della maggioranza, cosa succederà dopo il voto? Sì, perché il decreto è stato "soltanto" sospeso. Perché piazzarlo così a due settimane dalle Europee poteva essere un clamoroso passo falso da parte del Governo. Ma una volta superato lo scoglio elettorale (con la prevedibile affermazione del Centrodestra), cosa succederà? C'è chi è pronto a scommettere che il Redditometro tornerà sulla bocca degli italiani presto, molto presto. Indicativamente dopo il 9 giugno...