AL CENTRO DEL DIBATTITO ELETTORALE

Meloni: "Il Reddito di cittadinanza non ha funzionato, va cancellato". Le posizioni degli altri partiti

Fratelli d'Italia continua a osteggiare lo strumento, anche se la leader chiarisce di "essere contro i poveri". Pd, M5S e Di Maio continuano a difenderlo.

Meloni: "Il Reddito di cittadinanza non ha funzionato, va cancellato". Le posizioni degli altri partiti
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Reddito di cittadinanza, ancora pochi giorni e dopo l'esito del voto di domenica 25 settembre 2022, dovrebbe essere (forse) più chiara e definita la sorte che toccherà al tanto contestato strumento di sostegno economico e sociale.

Per il momento, il tema, a maggior ragione nel rush finale della campagna elettorale, continua a rimanere oggetto di slogan da parte dei leader dei maggiori partiti.

Reddito di cittadinanza, Meloni ancora all'attacco

Nelle ultime ore è tornata all'attacco Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, da sempre i più contrari alla misura.

La leader del partito maggiormente accreditato dai sondaggi ha però voluto specificare alcune motivazioni riguardo l'atteggiamento di FdI:

"Non facciamo la guerra ai poveri, ma alla povertà. Il reddito di cittadinanza è però una misura sbagliata e va sostituita".

Le "controproposte" di Fratelli d'Italia

Meloni ha anche illustrato cosa potrebbe essere fatto nell'ambito delle politiche sociali e del lavoro, sottolineando la volontà di mantenere e rafforzare le misure di sostegno per fragili, over 60 senza reddito, pensionati, invalidi, famiglie con minori a carico.

Per le persone tra i 18 e 60 anni abili al lavoro e senza minori a carico FdI pensa invece di rafforzare i percorsi formativi finanziati dal fondo sociale europeo.

Tutto questo, bocciando ancora una volta il reddito di cittadinanza:

"Va cancellato perché non ha funzionato, né sul lato del contrasto alla povertà né su quello delle politiche attive".

"Contro la povertà, non contro i poveri"

Dal palco di un comizio elettorale a Palermo, Meloni è poi tornata ulteriormente sull'argomento forse temendo fraintendimenti anche in chiave di consenso, anche perché proprio al Sud il Movimento 5 Stelle, massimo promotore del reddito di cittadinanza, è dato in rimonta:

"Non facciamo la guerra ai poveri. Facciamo la guerra alla povertà, che non si abolisce per decreto. Questo non lo fa manco il mago Otelma. Si combatte favorendo la crescita e l'occupazione. Chi crea ricchezza sono le aziende con i propri lavoratori".

Cosa succede dopo il voto, cosa ne pensano gli altri "big"

In realtà, diversi analisti ed esperti di economia e politica economica hanno evidenziato come una cancellazione repentina della misura sarà praticamente impossibile.

Ci vorrà, nel caso, almeno tutto il 2023.

Di certo però anche gli altri big della politica sembrano avere tutta l'intenzione di mandare in pensione la misura di sostegno.

Come ad esempio Matteo Renzi di Italia Viva che aveva fatto partire anche una raccolta firme:

"La nostra posizione è molto semplice: chi l'ha voluto in Italia? Conte che sta con i Cinquestelle, Di Maio che sta con il Pd, Salvini che sta con la Meloni. Navigator e reddito di cittadinanza non aiutano a trovare lavoro. Anzi, stanno portando solo lavoro nero".

Posizioni condivise anche da Carlo Calenda, mentre Salvini e la Lega e Forza Italia in queste settimane (negli ultimi giorni anche Silvio Berlusconi) hanno sempre proposto ragionamenti su una netta "rimodulazione" del Reddito di cittadinanza con correttivi.

Chi difende il reddito di cittadinanza: Di Maio, Conte e Letta

A difendere la misura di sostegno sono rimasti ormai solo Luigi Di Maio (con il suo nuovo Impegno Civico), Giuseppe Conte (appunto con il Movimento 5 Stelle) e il Pd con il segretario nazionale Enrico Letta.

Di Maio ("Togliere il reddito sarebbe il sacco del Sud) e Conte ne rivendicano la paternità in un "derby" all'insegna del "c'eravamo tanto amati".

Dal canto suo Letta fa più probabilmente anche valutazioni di opportunità politica per non "inimicarsi" rappresentanti di realtà con cui il Pd potrebbe dialogare nel caso il Centrodestra non trovasse la quadra per formare il nuovo Governo e ha osservato:

"Il reddito di cittadinanza fa parte del nostro programma elettorale. Noi siamo per il rafforzamento del Reddito nella parte che non ha funzionato, che è quella che lo lega al mercato del lavoro".

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