La violazione dello spazio aereo polacco da parte di droni russi, che ha portato all’attivazione dell’articolo 4 della NATO e alla convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha scosso profondamente l’Europa e acceso il dibattito politico anche in Italia.

È un allarme a tutto campo quello lanciato dal presidente Sergio Mattarella, che da Lubiana — in visita ufficiale in Slovenia — ha paragonato l’atmosfera di queste settimane a quella che, nel luglio 1914, portò alla Prima guerra mondiale. Una crisi diplomatica in cui le potenze europee non seppero interpretare i segnali, sottovalutandoli, fino a precipitare nel conflitto.
“Il mondo oggi galleggia pericolosamente su un crinale”, ha avvertito, “oltre il quale c’è solo il baratro”.

Mattarella: “Responsabilità gravissime, rischio di conflitto incontrollabile”
La condanna del Capo dello Stato nasce dalla pioggia di droni che si è abbattuta sulla Polonia, ma non dimentica ciò che accade a Gaza e in Qatar, dove i jet israeliani hanno colpito Doha, città impegnata nella mediazione con Hamas.
“L’episodio di droni in Polonia è gravissimo. Quel che crea allarme è che ci si muove su un crinale dal quale si può scivolare in un baratro di violenza incontrollato”, ha detto rispondendo a una domanda dopo l’incontro con la presidente slovena Nataša Pirc Musar.
Mattarella ha aggiunto che la situazione in Ucraina è aggravata dalle “dichiarazioni minacciose del Cremlino ai Paesi europei, che sono un elemento che induce all’allarme. Il rischio estremamente alto che si scivoli in un conflitto di dimensioni inimmaginabili è incontrollabile”. Non è più il singolo episodio a preoccupare, ma il quadro generale: toni sempre più accesi e iniziative diplomatiche in stallo, soprattutto a livello europeo.
“Noi contiamo molto su quanto può fare l’Unione Europea, con l’aspirazione alla pace che la contraddistingue, anche nell’ambito dell’Onu, restituendo il peso che le Nazioni Unite hanno avuto in altri momenti perché vi sia un freno”, ha sottolineato, richiamandosi anche alle parole di Romano Prodi, che ha invocato “una vigorosa mediazione europea di gente che si prende su e va a piedi a mediare”.
Il presidente ha ricordato la sua esperienza di studente:
“Quando ero ragazzo ho letto uno dei primi libri di storia sullo scoppio della Prima guerra mondiale, sul luglio ’14. Forse nessuno la voleva far scoppiare, ma l’imprudenza dei comportamenti, come spesso avvenuto nella storia, provoca conseguenze non scientemente volute ma ugualmente provocate dai comportamenti che si mettono in campo. Per questo è di gravissima responsabilità quel che avviene”.
Sul Medio Oriente ha parlato con la stessa durezza:
“Dopo la pagina oscura del 7 di ottobre con ostaggi ancora detenuti da Hamas in maniera inammissibile, vi sono condizioni sempre più inaccettabili e di dimensioni tragiche. Quello che avviene a Gaza non è accettabile: una popolazione intera ridotta alla fame è una condizione che non si può accettare. Così come non si può accettare di espellere una popolazione o occupare territori in Cisgiordania rendendo impossibile una soluzione in quella regione”.
Le reazioni della politica italiana
La politica italiana si è espressa in maniera compatta sulla gravità dell’episodio, pur con approcci differenti.
La premier Giorgia Meloni ha parlato a nome del governo, esprimendo “piena solidarietà alla Polonia” per quella che definisce una “grave e inaccettabile violazione dello spazio aereo polacco e dell’Alleanza Atlantica”. Ha affermato che l’Italia continuerà a lavorare per garantire la sicurezza europea, partendo dalla difesa dell’Ucraina, e per il raggiungimento di una pace giusta e duratura.

Sulla medesima linea il vicepremier, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani:
“Condanno con fermezza la violazione del territorio polacco da parte di droni russi: un fatto gravissimo e inaccettabile, che è un’offesa alla sicurezza dell’intera area euro-atlantica. L’Italia esprime piena solidarietà alla Polonia, Paese amico e alleato, ribadendo il suo impegno per la difesa della sovranità e dell’integrità territoriale. Ogni provocazione va respinta con fermezza e unità da parte dell’Europa”.
Giuseppe Conte, leader M5S, ha parlato di “una provocazione” da parte di Mosca, ma ha insistito sulla necessità di mantenere la calma:
“Bisogna reagire con grande sangue freddo”. Ha poi aggiunto: “Putin continua assolutamente a dettare la legge di chi si ritiene più forte e di chi vuole conseguire conquiste sul campo”.
Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi e Sinistra, ha invitato a non cadere nella trappola delle escalation: “Non rispondere alla provocazione russa”.
“La violazione dello spazio aereo polacco da parte dei russi è motivo di grande preoccupazione. È gravissima la violazione dello spazio aereo polacco da parte dei russi. È lo spazio aereo europeo, è molto preoccupante perché è la prima volta che gli aerei della Nato sono costretti a intervenire a tutela di una minaccia potenziale sul nostro spazio aereo europeo. Quindi grande preoccupazione! È l’occasione per rinnovare una richiesta all’Unione Europea di essere unita e compatta per riuscire a mettere fine a questi conflitti che rischiano pericolosamente di allargarsi”. Così Elly Schlein, segretaria del PD.
Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega ha messo subito in discussione la linea europea:
“L’Europa difenderà il suo territorio e ha assicurato altre sanzioni, anche contro Israele. Ma a me piacerebbe che l’Europa aiutasse l’Italia a difendere anche i suoi confini, perché non c’è solo la minaccia a Est ma anche quella a Sud”.
Ha poi lanciato un monito:
“Prima di parlare di guerre e invio di soldati bisogna contare fino a 100, non fino a 10. Il mio problema domani non è l’invasione dei carri armati russi o israeliani, ma gli sbarchi dei clandestini che poi arrivano a Napoli e ne combinano di tutti i colori”. Un messaggio che non esclude comunque il sostegno a Kiev: “Stiamo sostenendo la difesa dell’Ucraina da anni, ma non vogliamo entrare in guerra contro la Russia. Questo è poco ma è certo”.
Dura la disamina di Carlo Calenda, leader Azione:
“Lo schema dell’attacco russo di ieri era conosciuto da mesi. L’obiettivo è politico e non militare: dimostrare la fragilità della NATO testandone le reazioni. Da questo punto di vista l’attacco ha parzialmente raggiunto il suo obiettivo stante che il presidente USA si è prodotto nel tweet allegato: tra il vago e l’incomprensibile. Ciò conferma a mio avviso che Trump è sostanzialmente un assetto di Putin. L’altro effetto prodotto è la saldatura nel nostro Paese tra le due ali filoputiniane — M5S e Lega — che hanno impedito ieri alle coalizioni di cui fanno parte di prendere posizioni sulla questione del riarmo. Analoghe dinamiche avvengono in altri Paesi europei. L’obiettivo di Putin è sfasciare Unione Europea e NATO confidando nella nostra irresolutezza e debolezza.
ATTACCO POLITICO AL CUORE DELLA NATO
Lo schema dell’attacco russo di ieri era conosciuto da mesi. L’obiettivo è politico e non militare: dimostrare la fragilità della NATO testandone le reazioni.
Da questo punto di vista l’attacco ha parzialmente raggiunto il suo obiettivo stante… pic.twitter.com/uO3tJ7vdkW— Carlo Calenda (@CarloCalenda) September 11, 2025
Ci sta riuscendo. Chi, anche in buona fede, sostiene che non dobbiamo armarci avvicina l’Europa alla guerra. Poi ci sono i propagandisti di Putin che nel nostro Paese impazzano su talk show e social. Alcuni pagati — e vanno stanati — altri convinti e vanno contrastati. C’è una lezione semplice e acquisita della storia: la forza scoraggia gli aggressori. L’UE non si sta armando per conquistare la Russia ma per scoraggiarla ad attaccarci”.