Quanti studenti diventerebbero italiani con lo ius scholae
La Lega intanto rispolvera un video di Berlusconi per far desistere Tajani
Lo ius scholae agita la Maggioranza. Sempre più a volto scoperto lo scontro tra il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, e la Lega, capitanata da Matteo Salvini.
Il tema torna al centro del Meeting di Comunione e Liberazione, in corso a Rimini, che ha ospitato entrambi i vicepremier. E mentre il leader del Carroccio si fa ritrarre su un trattore di Confagricoltura, l'azzurro regala pose con una bimba di colore in braccio, che la Farnesina ha aiutato per l'adozione. Come a rimarcare anche iconograficamente le priorità di entrambi.
A inasprire ulteriormente il confronto la mossa dello staff leghista, che rispolvera un video di Silvio Berlusconi che, ospite di Fabio Fazio, diceva no allo ius soli e in parte allo ius scholae. Come a suggerire che chi ha raccolto il testimone di FI calpesti l'orientamento del fondatore del partito.
In questo braccio di ferro, andando nel concreto, quanti studenti diventerebbero italiani con lo ius scholae?
Ius scholae; scontro Salvini-Tajani
Appena arrivato al meeting di CL, Tajani, incalzato dai cronisti, torna sul tema che sta agitando la Maggioranza:
"Non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualcosa a me, quindi sono libero di parlare".
Il leader azzurro, negli scorsi giorni, aveva aperto allo ius scholae definendo l'Italia matura per questo importante passaggio, anche di stampo culturale.
Il partito di Salvini, da subito ha alzato le barricate e osteggiato la proposta. Nelle scorse ore un duro affondo.
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Il Carroccio ha infatti rilanciato un video di Silvio Berlusconi che, ospite di Fabio Fazio, diceva no allo ius soli e in parte allo ius scholae, per paura di invasioni di migranti in Italia. Fino alla chiosa leghista: "Ascoltate le parole inequivocabili del grande Silvio".
Ma Tajani risponde secco:
"Credo di conoscere bene il pensiero di Berlusconi e non credo che Berlusconi debba essere utilizzato per fare polemiche politiche".
E ancora:
"Essere italiano, essere europeo, ed essere patriota non è legato a sette generazioni, ma a quello che sei tu", scandisce. E insiste su formazione, identità e cultura, perché se "accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo".
L'obiettivo è chiaro: distinguersi come forza moderata e cattolica, rispetto alla destra sovranista e anti migranti. In tarda serata arriva un avvertimento del Carroccio:
"Lo ius scholae non è nel programma elettorale di centrodestra, non è una priorità e non è nell'agenda di governo quindi è chiaro che si fatica a capire i colleghi di Forza Italia. L'insistenza di Tajani non è che infastidisce tanto la Lega, che ha una sua posizione chiara e ribadisce il suo no, ma visto che offre una sponda alle opposizioni rischia di minare seriamente la stabilità del Governo. Sinceramente facciamo fatica a comprendere a che pro". Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo.
Cos'è lo Ius Scholae
Lo Ius Scholae - mai diventato legge - prevede che possa acquisire la cittadinanza italiana su richiesta il minore straniero nato in Italia, che sia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia, e che abbia frequentato regolarmente per almeno 5 anni uno o più cicli scolastici: rientrano in questa categoria i cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione oppure percorsi di istruzione e formazione professionale triennale o quadriennale.
Per il segretario Tajani la cittadinanza può essere riconosciuta ai minori stranieri che faranno "un percorso di studi completo”: questa dovrebbe essere la traccia di una proposta di legge di partenza per gli Azzurri.
Quanti studenti diventerebbero italiani?
Produrre una stima precisa risulta complesso ma, sulla base dei numeri ufficiali, è possibile avere un'idea.
Quest'anno sono stati 869.336 gli studenti con cittadinanza straniera iscritti nelle scuole statali italiane, secondo l'ultimo report del Ministero dell'Istruzione basato sui dati pubblicati a settembre 2023 per l'anno scolastico 2023/24. La Lombardia è la regione con il maggior numero di studenti stranieri (219.275), seguita da Emilia-Romagna (109.106) e Veneto (92.471). A questi dati si sommano gli studenti della Valle d’Aosta (1.336) e del Trentino-Alto Adige (19.893), per un totale complessivo di 890.565 alunni senza cittadinanza italiana.
Quanti di questi potrebbero ottenere la cittadinanza italiana con l'introduzione dello "Ius Scholae"? Secondo Tuttoscuola, sarebbero circa 560 mila, di cui oltre 300 mila nel primo anno di applicazione, mentre gli altri nei successivi quattro anni. La distribuzione territoriale sarebbe però sbilanciata: l'85% dei nuovi cittadini risiederebbe nel centro-nord, con solo il 15% al sud.
La stima è basata sulla previsione che lo Ius Scholae venga riconosciuto a chi ha completato il primo ciclo di istruzione (fino alla terza media). Pertanto, nel primo anno sarebbero coinvolti gli alunni di terza media, gli studenti delle scuole superiori che hanno già completato il primo ciclo, e quelli iscritti ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale regionali. In totale, se il Parlamento approvasse la legge, nel primo anno circa 310 mila studenti stranieri acquisirebbero la cittadinanza.
Nei successivi quattro anni, si stima che altri 249 mila studenti completino il ciclo scolastico e ottengano la cittadinanza, portando il numero complessivo a circa 560 mila nuovi cittadini italiani nell'arco di cinque anni.
Tanto i giovani immigrati di seconda generazione a scuola non ci vanno comunque. Problema Jus Scholae risolto in partenza.
Sarebbe ora. Serve lo jus soli per i bimbi che nascono in Italia e lo jus scholae per coloro che arrivano in Italia e studiano qui. Lo jus sanguinis è il retaggio di un passato in cui si credeva che esistessero le razze e non ha più nessun senso nel mondo di oggi. La cittadinanza e "l'etnia" sono fatti culturali, non biologici e quindi chi nasce in italia diventa italiano "naturalmente", e chi studia qui lo diventa perché ne assimila la cultura.