IL CASO DEL GIORNO

"Quando un popolo vota ha sempre ragione", è bufera su Salvini e le elezioni in Russia

Maggioranza a nervi tesi dopo l'uscita del Capitano "pro Russia", intanto l'opposizione incalza la presidente del Consiglio

"Quando un popolo vota ha sempre ragione", è bufera su Salvini e le elezioni in Russia
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Di stare un po' tranquilli sembra proprio non ne vogliano sapere. Quando non ci sono argomenti di politica interna o dinamiche elettorali, ecco l'occasione di "attapirarsi" per la politica estera.

E in particolare per quanto sta accadendo in queste ore a Mosca e dintorni.

Ecco perché sulle esternazioni del leader della Lega Matteo Salvini riguardo l'esito delle elezioni in Russia è di nuovo calato il gelo all'interno della compagine di  Governo, tra lo stesso Salvini e il ministro degli Esteri (e segretario nazionale di Forza Italia) Antonio Tajani.

Il commento sul voto in Russia, lo "scontro" in Italia

Come detto, neanche il tempo di archiviare le tensioni per le dinamiche elettorali su Sardegna, Abruzzo e Basilicata (oltre a qualche scenario di politica interna dove non c'è esattamente unità di vedute nella maggioranza) che ecco arrivare sul nostro Governo il grande gelo da Mosca, dalla Russia, dove in questi giorni, come noto, si è votato per le presidenziali.

Alla fine, Putin ha vinto con l'87,29% dei voti, il risultato più alto ottenuto da un presidente eletto nella storia della Russia.

Un grande successo politico nel segno della continuità ha commentato la stampa di propaganda e così ha fatto lo stesso Putin insieme ai suoi più fidati rappresentanti di Governo.

Elezioni farsa, hanno rilanciato le forze di opposizione che, per controbattere alla censura nazionale, si sono affidati soprattutto ai canali social e alla conseguente visibilità che all'estero è stata comunque data a chi ha votato in dissenso.

In Europa il Ppe ha chiesto che non venga riconosciuto l'esito del voto e conseguentemente la legittimità della presidenza di Putin.

Uno scenario dove, quasi a gamba tesa, è arrivato il commento del leader della Lega,  a margine di un evento a Milano organizzato dal gruppo Doppelmayr.

"Quando un popolo vota ha sempre ragione", gelo Lega-FI

Perché più o meno inaspettatamente, Salvini ha osservato nelle scorse ore:

"Quando un popolo vota ha sempre ragione".

Un'analisi quella del vicepresidente del Consiglio che ha subito scatenato la reazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani (anche lui vicepresidente del Consiglio) e, più in generale, di tutta Forza Italia.

La primissima (stizzita) risposta del leader di FI è stato un messaggio ben chiaro ai naviganti:

"La politica estera la faccio io".

Una reazione che ha trovato di fatto anche l'avallo della premier Giorgia Meloni che ha commentato:

"Sulle dinamiche in Russia la posizione del Governo è chiara, ad ogni modo la maggioranza è coesa".

Le elezioni in Russia, il caos in Italia

L'uscita di Salvini in realtà ha portato un po' di imbarazzo (a quanto pare secondo i commenti nelle chat di partito) anche all'interno della stessa Lega.

Dopo il caso Navalny la situazione nei rapporti diplomatici con il Cremlino è decisamente più tesa e complessa. Specie dopo la presa di posizione del presidente ucraino Zelensky su chi "tifa" Putin in Italia.

Secondo fonti di corridoio, in molti rappresentanti parlamentari non hanno gradito la posizione del leader e di fatto non l'hanno seguita nei loro commenti personali.

Anche se la nota ufficiale del partito è stata però molto "ibrida":

"In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c’è niente da festeggiare".

Più perentorio il commento di Forza Italia. Ad esempio attraverso il vicepresidente azzurro alla Camera, Giorgio Mulè:

Giorgio Mulè, Forza Italia

"La Dc faceva i manifesti nel dopoguerra con scritto 'nel segreto della cabina Dio ti vede ma Stalin no', in Russia è andata in scena il 'Dio ti vede e Putin anche'. C'era chi andava al seggio aveva la pistola puntata nella tempia, quasi nel vero senso della parola. Era una roulette russa più che un voto. Non sono state elezioni ma una simulazione, un esercizio né libero né regolare".

Il tentativo azzurro di smorzare i toni

Poi, un po' più a mente fredda, pur non cambiando il giudizio sul voto in Russia è stato lo stesso Tajani a cercare di smorzare i toni almeno per quanto riguarda gli equilibri del Governo e della maggioranza:

"Mi pare che sia tutto chiarito, la maggioranza è coesa, siamo uniti per le regionali in Piemonte e Basilicata. Quella di Salvini non è una frase che mina la coesione del Centrodestra. Le elezioni, soprattutto nelle aree occupate, sono illegittime. Poi Putin rimane presidente ma certamente il modello democratico non è lo stesso dell'Italia e dell'Unione europea".

Le reazioni degli altri

Le parole di Salvini hanno poi ricevuto la stroncatura di tutti gli altri rappresentanti politici dell'opposizione di Governo.

Perentorio Carlo Calenda di Azione, che poche settimane fa aveva presentato una mozione di sfiducia contro Salvini (firmata anche da Elly Schlein e Giuseppe Conte) proprio per i suoi "rapporti" con il Cremlino.

"Salvini vada a ripassare le basi, in Russia c'è una dittatura e le elezioni sono state una farsa".

Pollice verso anche da Francesco Boccia del Pd:

Francesco Boccia (Pd)

"Va bene quindi votare con le urne trasparenti e i militari che controllano il voto nei seggi?".

Drastico anche Riccardo Magi di +Europa che chiede un intervento della premier Giorgia Meloni:

"È davvero ancora convinta che avere un vicepremier filorusso, che siede in consiglio dei ministri e determina la politica anche estera del governo non rappresenti un problema di sicurezza nazionale? Io mi porrei delle domande".

Le reazioni internazionali

Detto della richiesta del Ppe di non riconoscere la vittoria di Putin, nei Paesi dell'UE l'unico commento a favore è stato appunto quello di Salvini che si è unito a quelli  quelle di Lukashenko, Xi JinpingRaisi, presidenti di Bielorussia, CinaIran.

Dalla Casa Bianca il giudizio sul voto in Russia è stato perentorio:

"Elezioni incredibilmente antidemocratiche".

Sulla stessa linea il commento di Zelensky in Ucraina, mentre sulla posizione del Ppe si è assestato anche il Governo in Germania.

Intanto Putin ha festeggiato la vittoria domenica sulla Piazza Rossa in occasione del decimo anniversario dell'invasione della Crimea:

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La festa a Mosca dopo l'esito delle elezioni
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La gente in piazza celebra la vittoria di Putin
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