Proposta della Lega, se non c'è il crocifisso scatta la multa
La parlamentare ha depositato la proposta di legge alla Camera. Previste sanzioni da 500 a 1000 euro se l'obbligo non sarà rispettato
Se non c'è il crocefisso scatta la multa. E' l'ultima idea lanciata dalla Lega.
E di sicuro non mancheranno le polemiche.
A mettere sul tavolo la proposta di legge è stata la deputata Simona Bordonali prima firmataria del documento che nelle scorse ore è stato depositato alla Camera in attesa di una possibile calendarizzazione.
Obbligo di crocifisso, dove e come
Nelle intenzioni della parlamentare leghista, la proposta di legge prevederebbe l'obbligo di esposizione del crocifisso.
Il provvedimento riguarderebbe l'esposizione in un "luogo elevato e ben visibile" in tutte le scuole, negli uffici della pubblica amministrazione, nelle carceri, negli ospedali e addirittura anche nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti.
Ma anche negli uffici di Comuni, Province, Regioni, sedi consolari.
Niente crocifisso? Scattano le multe
A supportare la proposta di legge, ecco la previsione di sanzioni laddove l'obbligo di esposizione non verrà rispettato.
Nel documento si legge infatti che sono previste sanzioni a "chiunque rimuova in odio ad esso l'emblema della Croce o del Crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende".
In quel caso, la previsione è di ammende che vanno dai 500 ai 1000 euro. Una sanzione che scatterà anche per il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che rifiuti di esporre nel luogo d'ufficio l'emblema della Croce o del Crocifisso.
Le motivazioni della proposta
La proposta di legge della parlamentare (nella foto sotto) è stata accompagnata da una corposa documentazione con le motivazioni della proposta di legge.
Del resto, il tema non ha mancato di suscitare polemiche anche recentemente.
Nella fattispecie, negli atti depositati alla Camera si legge:
"Il crocifisso rappresenta un valore universale della civiltà e della cultura cristiana, riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell'Italia".
E ancora:
"Cancellare i simboli della nostra identità collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società», spiegano i proponenti, con riferimento alle «polemiche relative alla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche, documentate dalla stampa e dai mezzi di comunicazione nazionali".