Piena emergenza

Pronto il piano austerity italiano dopo stop al gas russo

La strategia del governo che prevede la riduzione della quantità di gas utilizzabile dalle industrie energivore e l’imposizione di consumi minori per i cittadini.

Pronto il piano austerity italiano dopo stop al gas russo
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Dopo le svariate discussioni sulle strategie di razionamento dell'acqua, a causa del prolungato periodo di siccità che è tuttora in atto nel nostro Paese, l'attenzione pubblica e mediatica ora si è spostata sul fronte del gas poiché, come annunciato da Eni, la Russia ha ridotto di un terzo dei volumi delle forniture all’Italia da Gazprom:

"Dei 32 milioni di metri cubi previsti in media, oggi ne arriveranno circa 21".

Una riduzione che ha destato particolare preoccupazione in tutta Europa, convinta che il Cremlino sia pronto a chiudere definitivamente i rubinetti, approfittando dello stop di dieci giorni alle forniture di gas a causa dei lavori di manutenzione al gasdotto Nord Stream 1 che collega Mosca a Berlino. In previsione di un blocco totale, quindi, i Paesi europei cominciano a correre ai ripari: ovunque si è iniziato a parlare di piani di emergenza e di austerity, proprio come era accaduto nel 1973. Per evitare di restare a secco di gas, la parola d'ordine, nei prossimi mesi, sarà quella di razionare e risparmiare.

Stop al gas russo proveniente da Nord Stream 1

IL VIDEO:


"Dobbiamo essere pronti ad ogni eventualità ed è quello che stiamo facendo".

Così la Commissione Europea commenta l'interruzione del flusso di gas tramite il Nord Stream 1, il gasdotto che collega la Russia alla Germania.

Il gasdotto Nord Stream 1

Interruzione di routine secondo Mosca, che dovrebbe durare solo 10 giorni. L'Europa però ha paura e lo fa vedere, teme che la Russia non rimetta in funzione la tubatura che fornisce buona parte del combustibile che alimenta molti Paesi europei, Germania per prima.

"Putin continua a usare l'energia come un'arma. Dodici Paesi dell'Ue sono già direttamente interessati. Riempire le nostre capacità di stoccaggio del gas prima di questo inverno può aiutarci a prepararci a eventuali ulteriori interruzioni e tagli delle forniture di gas".

Roberto Garofoli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha infatti affermato che Italia ed Europa si stanno avvicinando sempre più verso una “crisi energetica gravissima”. I Ministri dell'Economia riuniti a Bruxelles confermano di volersi preparare all'ipotesi della totale interruzione del flusso da parte di Mosca. In tal caso, precisa il Commissario Gentiloni, il Pil europeo a fine anno avrebbe il segno negativo. Così a Bruxelles e nelle altre capitali d'Europa si fanno piani per vedere come risparmiare gas in questo e nei prossimi mesi, immaginando una nuova stagione di austerity, paragonabile a quella del 1973.

Pronto piano austerity italiano dopo stop al gas russo

Nel nostro Paese, invece, è stata Eni, tramite un comunicato stampa, ha mettere in luce il quadro generale:

"Gazprom ha ridotto di un terzo le forniture all'Italia. Dei 32 milioni di metri cubi previsti in media, oggi ne arriveranno circa 21".

Un minor influsso di combustibile che testimonia la linea dura che Putin avrebbe in serbo per mettere in ginocchio l'Europa. Il nostro Governo, quindi, si è già messo al lavoro per ragionare un piano di emergenza e austerity per far fronte al graduale blocco del gas russo nei prossimi mesi. Tante le misure che il premier Mario Draghi e i suoi ministri sarebbero pronti ad ufficializzare: dalla riduzione della quantità di gas utilizzabile dalle industrie energivore all’imposizione di consumi minori per i cittadini, con una strategia di  razionamento residenziale per arrivare a risparmiare il 20% del gas che arriva dalla Russia.

Se si dovesse aggravare l'attuale situazione di pre-allarme, il primo di tre stadi emergenziali, agli italiani si potrebbe chiedere di ridurre di 2°C la temperatura dei termosifoni, con la possibilità di fissare paletti sulle ore di accensione. In casi limite si agirebbe anche sull'illuminazione pubblica con tagli alle luci per monumenti, edifici storici e un uso più moderato dei lampioni.

La peggiore delle ipotesi riguarderebbe da vicino gli uffici pubblici, negozi e locali privati a cui si chiederebbe chiusure anticipate. Già dallo scorso maggio, agli uffici pubblici era stato chiesto di fissare limiti minimi (19°C) e massimi (27°C) per la climatizzazione invernale ed estiva.

Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, durante un intervento a un webinar di Enea sul risparmio di gas nel settore residenziale, ha affermato:

"Una riduzione dei consumi è cruciale. Il settore residenziale rappresenta 30% dei consumi e il 12% delle emissioni totali - ha specificato Cingolani - Le misure di sobrietà sono semplici: se si abbassasse di 1 grado la temperatura media o si riducesse di un’ora il tempo di riscaldamento, il risparmio di gas all’anno sarebbe di 1,5-2 miliardi metri cubi".

In previsione di un simile scenario, infine, il Governo sta ragionando un progetto rapido di informazione tipo Pubblicità e progresso: una campagna di sensibilizzazione per il risparmio che coinvolgerebbe due grandi settori come l'acqua e l'energia, fra l’altro molto collegati ed entrambi arrivati ad una situazione di estrema difficoltà.

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