Guerra commerciale

Pronta la lista di controdazi UE da 72 miliardi contro le tariffe Usa: nel mirino carni, Boeing e whisky

Nel frattempo, i canali diplomatici restano aperti: una delegazione tecnica dell’UE è in viaggio verso Washington

Pronta la lista di controdazi UE da 72 miliardi contro le tariffe Usa: nel mirino carni, Boeing e whisky
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La Commissione europea ha presentato ufficialmente ai Paesi membri una lista dettagliata di controdazi del valore complessivo di 72 miliardi di euro, pronta a entrare in vigore se gli Stati Uniti procederanno con l’introduzione di tariffe del 30% su beni europei, in particolare nel settore automobilistico. Si tratta di una misura difensiva, maturata dopo mesi di tensioni commerciali transatlantiche, che mira a colpire in modo mirato i settori simbolo dell’export statunitense.

Contro dazi Ue: i prodotti colpiti

Il pacchetto, inizialmente stimato a 95 miliardi, è stato ridimensionato dopo una consultazione pubblica chiusa lo scorso 10 giugno. Tuttavia, restano inclusi i “pezzi forti” dell’industria americana, tra cui:

  • Carni bovine e suine
  • SUV e pick-up
  • Componenti aeronautici legati alla Boeing
  • L’iconico bourbon del Kentucky

Una fonte diplomatica europea precisa che l’elenco è ancora soggetto a modifiche, e che l’esame dei 27 governi dell’Unione potrebbe portare ad "aggiustamenti" prima del via libera definitivo. Il termine ultimo per un’intesa con Washington è fissato al 1° agosto: se non verrà raggiunto un accordo, i controdazi scatteranno automaticamente.

Dialogo in corso ma clima teso

Il commissario europeo per il Commercio, Maroš Šefčovič, ha intensificato i contatti con le controparti statunitensi: ha già parlato con Howard Lutnik e questa sera avrà un colloquio con Jamieson Greer, altro rappresentante del governo Usa. Nel frattempo, una delegazione tecnica dell’UE è in viaggio verso Washington, segno che i canali diplomatici restano aperti. "Il dialogo prosegue", ha confermato un portavoce della Commissione.

Maroš Šefčovič
Maroš Šefčovič

Tuttavia, l’atmosfera è tutt’altro che serena. Dalla Francia, il ministro per gli Affari europei e esteri, Jean-Noël Barrot, ha definito la minaccia americana “un ricatto” e ha avvertito che le tariffe danneggerebbero prima di tutto la classe media americana, riducendone drasticamente il potere d’acquisto.

L’impatto economico e il rischio sistemico

A livello macroeconomico, l’Europa mantiene un forte surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti: 503 miliardi di esportazioni contro 347 miliardi di importazioni nel settore dei beni. Tuttavia, il quadro si riequilibra considerando anche i servizi, dove l’UE registra un disavanzo di 108 miliardi (318 miliardi esportati contro 427 miliardi pagati agli Usa).

La Banca Centrale Europea ha lanciato l’allarme: nel rapporto 2024 dell’ESRB (Comitato europeo per i rischi sistemici) si evidenziano gravi rischi per la stabilità finanziaria dell’Unione in caso di guerra commerciale prolungata. I dazi potrebbero generare insolvenze aziendali diffuse, correzioni disordinate nei mercati finanziari e ripercussioni significative sui bilanci bancari.

Claudia Buch

“La minaccia dei dazi e le reazioni dei mercati dimostrano quanto velocemente i rischi geopolitici possano modificare il contesto operativo del sistema finanziario”, ha affermato Claudia Buch, presidente del Consiglio di sorveglianza della BCE, in audizione al Parlamento europeo.

Nonostante la resilienza finora dimostrata, Buch avverte che “l’incertezza geopolitica resta elevata” e richiede attenzione continua, anche per i possibili effetti di contagio dagli intermediari finanziari non bancari alle banche.