Processo Santanchè-Visibilia, i giudici ai Pm: "Capi d'imputazione da riscrivere"
Nelle scorse ore, un nuovo esposto è stato depositato presso la Procura di Milano dai piccoli azionisti di Visibilia Editore su una "sospetta operazione societaria"

Nel primo giorno del processo milanese che vede tra gli imputati la ministra Daniela Santanchè e altre 16 persone, il Tribunale ha chiesto alla Procura una riformulazione puntuale dei capi d’imputazione relativi al presunto falso in bilancio nel caso Visibilia. È quanto emerso dalla prima udienza, svoltasi il 15 aprile 2025 presso il Palazzo di Giustizia di Milano.
Visibilia: cosa ha chiesto il Tribunale
La decisione è arrivata in seguito a un’osservazione della difesa che ha sollevato una questione di nullità riguardo all’avviso di conclusione delle indagini. Il collegio, presieduto dal giudice Giuseppe Cernuto, ha stabilito che le accuse formulate dai pubblici ministeri non sono sufficientemente dettagliate, e ha chiesto di: specificare annualità per annualità le condotte contestate; attribuire con chiarezza le responsabilità individuali di ciascun imputato, distinguendo “chi ha fatto cosa”; indicare esplicitamente le carenze organizzative che si contestano alla società Visibilia Srl in liquidazione; produrre in dibattimento i bilanci societari, ritenuti fondamentali per valutare l’effettiva fondatezza delle accuse.

Tutti questi elementi saranno determinanti per valutare l’accusa di false comunicazioni sociali, uno dei reati centrali in questo processo, che si fonda sulla nuova giurisprudenza e sull’interpretazione aggiornata dei reati societari.
Processo rinviato: nuova udienza il 13 maggio
Alla luce delle richieste avanzate dal Tribunale, l’udienza è stata rinviata al 13 maggio 2025. Questo tempo servirà alla Procura per riformulare le imputazioni in modo conforme alle indicazioni fornite dai giudici e integrare il fascicolo con i documenti mancanti, in particolare i bilanci della società al centro dell’indagine.
Il nuovo esposto dei piccoli azionisti
Nel frattempo, si aggiunge un nuovo tassello alla complessa vicenda giudiziaria. Nelle stesse ore, un nuovo esposto è stato depositato presso la Procura di Milano dai piccoli azionisti di Visibilia Editore, rappresentati da Giuseppe Zeno e dall’avvocato Antonio Piantadosi. Gli stessi soggetti che, con le loro precedenti denunce in sede civile e penale, avevano contribuito ad avviare le indagini da cui è scaturito l’attuale processo.

L’esposto riguarda una sospetta operazione societaria: il tentato acquisto del 75% di Athena Srl da parte della svizzera Wip Finance, società ora oggetto di un’indagine amministrativa in Svizzera. Athena è partecipata da Immobiliare Dani e dalla stessa Daniela Santanchè, e l’acquisizione avrebbe comportato un controllo indiretto della maggioranza assoluta di Visibilia Editore, società del gruppo editoriale fondato dalla ministra, che tuttavia ha lasciato ogni carica nel 2022.
Secondo i firmatari dell’esposto, questa manovra merita un approfondimento da parte della magistratura, poiché potrebbe celare nuovi elementi rilevanti sotto il profilo penale o amministrativo.
Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere se la Procura saprà rispondere in modo puntuale alle richieste del Tribunale e se il nuovo esposto aggiungerà ulteriori sviluppi a un’inchiesta che già coinvolge finanza, politica e giustizia.