Ponte sullo stretto, Decreto anti Mafia "alleggerito" prima del Cdm: è bagarre
Rilievi del Quirinale sulla centralizzazione dei controlli al Viminale. Opposizione: "Atto gravissimo". Lega: "Reintrodurremo l'articolo in Parlamento"

“La norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri. La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina”.
Detta così, sembrerebbe una questione tecnica e burocratica, ma nella nota del Quirinale c'è molto di più. E scoppia l'ennesima furiosa polemica sulla grande opera più contestata del momento (e non solo).
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Ponte sullo stretto, Decreto anti Mafia "alleggerito" prima del Cdm
Nei giorni scorsi, il Ministero delle Infrastrutture aveva riunito tecnici e operatori presentando una norma "speciale" per contrastare le infiltrazioni mafiose. Ma la procedura è stata bocciata da Mattarella.
Il decreto Infrastrutture era stato licenziato dal Consiglio dei ministri lunedì 19 maggio 2025, con all'interno la norma - presentata da Salvini e Piantedosi in conferenza stampa subito dopo - che avrebbe portato a un cambiamento dei controlli antimafia.
Di fatto, i controlli sarebbero stati affidati alle Prefetture, sotto l'egida del Ministero dell'Interno. Piantedosi (Viminale) si è giustificato spiegando che quella serviva a superare non pochi problemi di coordinamento (centralizzando), perché il Ponte ricade almeno su due Procure diverse.
Parliamo poi di una procedura - utilizzata anche per le Olimpiadi 2026 Milano-Cortina e, in passato, per Expo - solitamente impiegata per interventi d'urgenza o grandi opere da effettuare in tempi rapidi.
Ma qui la storia è tutta diversa, perché parliamo di una grande opera per la quale ci vorranno anni (le stime di fine lavori sono per il 2032) e sicuramente non temporanea. E dunque Mattarella è intervenuto, di fatto stralciando la norma dal decreto.
“La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”, prosegue nella nota il Colle.
La Lega pronta a reintrodurre l'articolo in Parlamento
La questione ha - come facilmente prevedibile - irritato non poco Salvini e la Lega. Il Mit ha parlato di "grande sorpresa e amarezza per la decisione".
In una nota, poi, lo stesso Ministero ha auspicato "che in Parlamento ci saranno delle modifiche al decreto, a partire dal rafforzamento dei controlli anti-mafia".
Insomma, per dirla in parole povere, la Lega vorrebbe provare a inserire la norma bocciata dal Colle durante l'iter parlamentare del Decreto. Andando di fatto a "sfidare" il Quirinale e ad aprire uno scontro istituzionale durissimo.
Sarà interessante capire, a questo punto, cosa faranno le altre forze di maggioranza: staranno con Mattarella, segnando un'altra divisione nel Centrodestra, o si uniranno a Salvini?
Opposizioni sulle barricate
A intervenire anche parte dell'opposizione. Angelo Bonelli di Avs ha duramente commentato ricordando anche un episodio del passato:
"È sorprendente che il MIT scopra solo oggi che il Ponte sullo Stretto di Messina è una formidabile occasione per le organizzazioni mafiose di fare affari. Quando Don Ciotti sollevò con coraggio questo tema, Salvini non esitò a dileggiarlo pubblicamente, invitandolo a lasciare l’Italia. Così come ha fatto pochi giorni fa nei confronti del procuratore D’Amato, che ha lanciato l’allarme sulle infiltrazioni mafiose nei grandi appalti pubblici".
"La migliore prevenzione sta prima di tutto nel seguire procedure trasparenti e rigorose nell’approvazione dei progetti e nella formulazione dei pareri obbligatori per legge, cosa che fino ad adesso è mancata, visto che ad oggi l’unico organismo tecnico che ha approvato il progetto del ponte è il comitato scientifico della stessa Società Stretto di Messina, a cui lo Stato ha demandato la realizzazione dell’opera”.